Zitti tutti, acqua in bocca. E' questo il senso dell'sms inviato dal nuovo capogruppo del M5S alla Camera Federico D'Incà ai suoi colleghi. "Non cedere alle provocazioni di Renzi su media - ha scritto - le risposte verranno date dai capogruppo M5S nelle sedi opportune. Grazie. F.D'Incà".
Il messaggio arriva lo stesso giorno in cui il segretario del Partito democratico Matteo Renzi ha sfidato Beppe Grillo sul tema delle riforme, in particolare su quella del Senato "per risparmiare un miliardo di euro". Tuttavia l'sms viene visto, da alcuni tra i cosiddetti dissidenti del Movimento, come l'ennesima dimostrazione di un "vertice" che "vuole censurare i parlamentari dall'alto". Anche se c'è chi osserva, che c'è poco da discutere dal momento che "è evidente che quello di Renzi è solo un modo per riempire i giornali" perché "il confronto si fa in Parlamento sulla base di proposte concrete".
Un messaggio che ha creato non pochi scompigli nella compagine pentastellata, non tutti sono sulla linea dell'intransigenza, Luis Orelliana è tra gli "aperturisti": "È la seconda volta che ci sollecita: io andrei a sentire cosa ha da dire".
Tuttavia c'è chi non ha rispettato la "direttiva". Paolo Becchi, il filosofo riconosciuto come uno degli ideologi del movimento, si è rivolto su twitter direttamente a Renzi invitandolo a "mettersi il cuore in pace. Non ci sarà alcuna riforma del bicameralismo perfetto con l'aiuto del m5s. Cominci a restituire il maltolto". Subito è arrivata la risposta del deputato Aris Prodani, che ha generato una rissa sul social network: "Caro Becchi, ma sta parlando in nome di qualcuno o è un suo pensiero? Becchi chi è?", chiede.
A stretto giro la replica del filosofo: "Io esprimo il mio pensiero. Lei che si definisce 'deputato' ed invece è portavoce, cosa vuole? L' accordo con Renzi?".
Becchi finisce sotto il fuoco "amico". Un altro deputato, Alessio Tacconi, dà man forte al collega Prodani: "Al netto di Renzi e del maltolto, il sistema operativo del m5s è contro le riforme? Per il bicameralismo o cosa?", chiede a Becchi. Che subisce anche l'attacco del senatore Luis Orellana: "Su ciò di cui non si è in grado di parlare, si deve tacere", dice Orellana citando Ludwig Wittgenstein. E lo dedica "a chi commenta a nome del M5s non avendo titolo". Sulle riforme, spiega, "decide m5s tramite il portale. Che non esiste. Oppure...".