La matematica e' un'opinione: Il mistero dello stipendio di Claudio Messora, addetto comunicazione a cinque stelle.
E' sempre brutto fare i conti in tasca alla gente, ma quando uno spara numeri incongruenti e' lui che deve fare i conti con la logica e l'aritmetica.
- Di Claudio Messora, in arte @byoblu, abbiamo gia' parlato estesamente in questo Storify, tracciando un suo profilo biografico non autorizzato:
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- Oggi viene tirato in ballo da un articolo pubblicato sul settimanale "L'Espresso" nel quale si fa menzione di un salario da "6.098 euro lordi al mese".
- E' sempre brutto fare i conti in tasca alla gente, ma quando uno spara numeri incongruenti e' lui che deve fare i conti con la logica e l'aritmetica. E Messora deve fare i conti con i suoi calcoli del netto a partire dal lordo, che a suo dire darebbero come risultato "si e' no 2500 euro al mese".
- Ma lo stesso Messora, nel pubblicare la busta paga sul suo blog (con una trasparenza e una correttezza che gli vanno riconosciute) fornisce un documento in cui alla voce "NETTO BUSTA" corrisponde l'importo di 3690 EURO.
- E quindi, siccome 3690 euro non sono "si' e no' 2500", ho provato a chiedere a Messora le modalita' utilizzate per il calcolo del netto, e sono ancora in attesa di risposta:
- In attesa della risposta di Byoblu, tutte le persone che ho consultato ritengono impossibile che da un lordo di 6099 euro si possa arrivare a un netto di "si e no' 2500", perche' "anche se per assurdo lui dovesse pagarsi da solo anche tutti i contributi, al netto di INPS, INAIL e IRPEF gli rimarrebbe comunque una cifra ben superiore a 2500 euro", mi dice un amico che chiede di restare anonimo.
Al di la' dell'ipotesi di una deliberata menzogna, possiamo pensare ad un errore aritmetico. Forse l'errore di calcolo di Messora sta nell'escludere dal conteggio del suo reddito i rimborsi in quanto sono considerati "soldi gia' spesi" al servizio del Paese, ovvero soldi anticipati in attesa di una legittima restituzione.Ma se quei soldi rimborsati li hai spesi per mangiare dovresti includere nel tuo reddito i rimborsi del vitto per rispetto a chi la spesa se la paga da solo e non coi soldi dei contribuenti, se quei soldi rimborsati li hai spesi per pagare l'affitto, dovresti includere nel tuo reddito i rimborsi dell'alloggio per rispetto di chi deve pagarsi la casa coi soldi propri e non con quelli altrui, se quei soldi rimborsati li hai spesi per i trasporti necessari a recarti sul luogo di lavoro, dovresti includere nel tuo reddito i rimborsi dei trasporti per rispetto degli insegnanti precari e di tanti altri lavoratori pubblici che la benzina, i treni e gli autobus necessari per andare a lavorare li pagano di tasca loro e non con i soldi dell'ente pubblico per cui lavorano.Da questi ragionamenti, tanti dubbi ma una sola certezza: il reddito di Messora non corrisponde a quello dichiarato su Twitter, e parlare di "Si e' No 2500 euro" e' oggettivamente una bufala.A questo si aggiungono le argomentazioni risibili con cui Messora ha giustificato i rimborsi inclusi nel suo stipendio: - La mia busta pagaSul numero de L'Espresso di ieri, Vittorio Malagutti (da non confondere con il buon Andrea Malaguti de La Stampa) pubblica un articolo pe...
- Le riportiamo di seguito (i grassetti sono miei):<<Considerate che gli orari massacranti che si fanno non consentono di gestire le proprie spese in maniera programmata. Detto in soldoni, scordatevi di avere il tempo di andare a fare la spesa, di cucinare, di lavare i piatti: finisce invariabilmente che esci dal tuo ufficio a sera inoltrata e ti infili, con lo charme di uno zombie, nel primo ristorante che trovi, con la speranza che un bicchiere di vino ti rianimi.Così si è pensato di inserire i rimborsi per il vitto all’interno dello stipendio, in maniera da inserirli anche nell’imponibile, tassarli e fare tutte le cose in regola. (...) Questo, ovviamente, significa che il lordo che viene ad essere indicato in busta paga è superiore ai 5000 (che sono comunque indicativi, perché sapete che le buste paga si compongono di voci e conti astrusi e complicati, per cui fare cifra tonda per un consulente del lavoro è cosa ardua). Per il mese di agosto 2013, ad esempio, il mio lordo canonico è di 5138€, cui si aggiungono 961€ a titolo di rimborso “ad personam variabile”, a determinare così i famosi 6099€ lordi di cui parla l’articolo di Malagutti. Rappresentano rispettivamente il mio stipendio e la mia diaria (che si compone anche dei giustificativi dei trasporti Milano-Roma e dell’affitto di un monolocale, inserito come fringe benefit su cui pago le tasse>>.E io mi chiedo: e' troppo taccagno per assumere una domestica o troppo rintronato dal vino per farsi venire in mente questa soluzione geniale che risolverebbe il problema di spesa, cucina e piatti creando anche un posto di lavoro?Tra parentesi, ci sono molti che fanno lavori ancora piu' stressanti del suo, ma se non erro i pasti dei camionisti non sono a carico del contribuente, nemmeno quando si infilano nel primo autogrill che trovano con la speranza che un bicchiere di vino li rianimi senza attivare l'etilometro.E di tutto questo quello che mi da' piu' fastidio non e' lo stipendio del tizio in questione, ma il fatto che mentre lo intasca si diverte a insultare l'intelligenza di chi glielo paga con queste affermazioni ridicole e facendo il giocoliere coi numeri.La verita' e' che i fedelissimi agit-prop della prima ora, che per anni hanno fatto attivismo pentastellato a spese loro, hanno avuto un meritato posto in paradiso grazie a chiamate dirette per cooptazione che gli hanno permesso di riscuotere un meritato "premio produzione" accomodandosi alla greppia dei soldi pubblici.Ma allora se proprio non riesci a star zitto, non giustificare malamente quei soldi con i piagnistei sulla tua vita sacrificata e su quello che FAI ADESSO, che sara' sempre e comunque meno di quello che fa l'immigrato che pulisce i bagni del Senato sui quali ti accomodi. Spiega onestamente che quei soldi sono pienamente giustificati in base a quello che HAI FATTO PRIMA. E quando lo avai ammesso apertamente, allora QUELLA sara' una posizione rispettabile, anche se non pienamente condivisibile.
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