Grillini sbugiardati: «Anche loro hanno votato per non lavorare a Natale»
Criticano alcuni parlamentari per aver anticipato il voto di fiducia, chiudendo il Parlamento per Natale, e li ricoprono di insulti ma si dimenticano di dire che anche loro hanno votato per passare le vacanze in famiglia. Sono i grillini che sabato 28 dicembre hanno diffuso sul profilo Facebookdel loro leader, Beppe Grillo, il video all’inizio del post.
La descrizione recita: “Avevano paura che il M5s li facesse lavorare durante le feste! Guardate come reagiscono questi parlamentari pagati dai cittadini. Massima diffusione! Tutti devono sapere!”. Con il solito tono da complotto-denuncia, molto utile per aumentare le condivisioni sui social network, i fan vengono invitati a diffondere una pagina del blog del comico dove è presente il filmato.
Il player, attorniato da banner pubblicitari (che non possono essere disabilitati), mostra gli interventi alla Camera dei deputati Titti di Salvo (Sinistra e libertà) e Andrea Romano (Scelta Civica) prima della votazione del decreto cosiddetto “Salvaroma”. Al termine del video, compare, con il sottofondo di un pianto di neonato, la scritta: “Tradotto: lasciateci andare a casa per Natale!”.
Il filmato ha suscitato molte polemiche dopo che La Repubblica ha trovato nei commenti alcune minacce di morte rivolte ai due deputati. L’ufficio stampa di Sel ha fatto sapere che il leader del Movimento dovrà risponderne in tribunale ma Grillo ha precisato sul blog che i commenti sono responsabilità degli utenti che li postano.
“La Repubblica … [induce] chi legge a credere a chissà quali minacce dirette o fomentate dallo stesso Grillo – ha scritto – con l’intento, neppure troppo velato, di associare il M5s al terrorismo e far chiudere l’account di FB di Grillo. Le minacce se ci sono state sono di qualcuno che le ha postate su Facebook, uno dei milioni di italiani, magari iscritto allo stesso pdexmenoelle come già successo il mese scorso. Le autorità possono se vogliono risalire ai responsabili”.
Grillo e i suoi parlamentari si dimenticano, però, di raccontare che il capogruppo Alessio Villarosa ha approvato, a nome del Movimento 5 stelle, una deroga alla votazione sul decreto consentendo la chiusura anticipata dei lavori e quindi appoggiando di fatto i due interventi criticati nel video.
Enrico Letta aveva infatti posto la fiducia sul decreto “Salvaroma” obbligando i parlamentari a riconfermare il loro appoggio al Governo. In questo tipo di votazioni, i deputati sono obbligati a fare una pausa dai lavori parlamentari di almeno 24 ore, salvo deroghe. Rispettando lo stop di un giorno imposto per legge, il decreto non sarebbe stato approvato prima del 30 dicembre, data della sua scadenza.
Con i due interventi montati nel filmato, Di Salvo e Romano stavano chiedendo ai gruppi parlamentari di approvare una deroga per cancellare la pausa di 24 ore e accelerare le votazioni in modo da non superare la data del 30 dicembre. Dopo una sospensione della seduta e le riunioni di ciascun gruppo parlamentare, il Parlamento all’unanimità ha deciso di approvare la deroga e anticipare la votazione dalla sera del 23 dicembre, a mezzogiorno dello stesso giorno.
Anche il Movimento 5 stelle si è trovato d’accordo e il capogruppo Villarosa ha comunicato di essere concorde con la proposta di deroga. “[I deputati grillini] non hanno detto la verità, perché la verità è che la deroga alla regola delle 24 ore è stata concessa con il pieno consenso dei parlamentari Cinque Stelle – ha spiegato Andrea Romano su Il Post – che evidentemente non trovavano tanto disgustosa l’idea di passare la sera dell’antevigilia di Natale con la famiglia, il fidanzato, la fidanzata o in beata solitudine. Votare una cosa in Parlamento e qualche giorno dopo attribuirne la responsabilità a partiti diversi dal proprio, con il volto schifato e l’aggiunta di qualche maledizione, significa fare il furbo sulla pelle degli altri”. Una storia ben diversa da quella raccontata nel blog di Grillo.
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Davide Casati
Giornalista
Nato sulle rive di "quel ramo del lago di Como" nel 1990. Ha collaborato con Panorama, Radio Popolare, Lettera43 e come fotografo per le agenzie Demotix e Infophoto. Ora scrive per un settimanale locale del gruppo iNetweek.
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