Grand Hotel 5 stelle: le spese esagerate targate M5s
Chi è senza peccato scagli la prima pietra. No, non sarà il M5s a scagliarla, perché dopo il vociare dei mesi scorsi sulla riduzione delle spese (con tanto di campagna elettorale contro gli sprechi) e sulla presunta meritocrazia nell’assegnazione degli incarichi all’interno del Movimento, sono emersi alcuni dati interessanti.
Nell’ultima riunione dei senatori grillini a Palazzo Madama è esploso prepotentemente il caso ‘parentopoli’ che vede invischiate Barbara Lezzi e Vilma Moronese, sul banco degli imputati per aver assunto dei parenti, rispettivamente la figlia del compagno ed il compagno, come assistenti.
E’ noto che le disgrazie non vengon mai da sole ed infatti sono stati resi ufficiali dettagli piuttosto ambigui su altre spese dei grillini, in particolare su vitto e alloggio. I due consiglieri regionali Giovanni Favia, di recente epurato e passato al Gruppo Misto, e Andrea Defranceschi hanno speso in cene circa 18mila euro, 9mila euro a testa. Si tratta bene anche Roberto Fico, presidente della Vigilanza Rai, che ha speso esattamente 1.312,08 euro e solo nel mese di maggio per mangiare.
In fatto di alloggio poi, i dati sono ancora più eclatanti. Marta Grande, secondo il rendiconto ufficiale, avrebbe speso 12.365,42 euro in affitto per i mesi di marzo ed aprile, per poi sborsare ‘solo’ 1.800,00 euro per il mese di maggio. Il deputatoFerraresi ha speso 2.512,50 euro a maggio, Romano paga 1.600 euro, la Rostellato 1.300 euro, la Terzoni più di 1.700 euro, il senatore Giarrusso 1.640 euro.
Una voce fuori dal coro è quella del senatore F.Bocchino, nel senso che ha speso sì1.814,70 euro tra marzo ed aprile, ma per “abbigliamento e lavanderia”.
Insomma il più classico esempio di chi predica bene e razzola male. Come volevasi dimostrare.
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