sabato 4 gennaio 2014

Avanti in questa direzione.

Renzi sulla legge elettorale:
«Ora tiriamo su la rete»

Dopo cinque ore ininterrotte la segreteria del Pd, «in trasferta» a Firenze è terminata

FIRENZE - Dopo cinque ore ininterrotte la segreteria del Pd, «in trasferta» a Firenze è terminata. Un incontro che si è tenuto non in una sede del Pd, ma in quella del suo comitato (e della sua fondazione) in via Martelli, di fronte all’appena aperta Eataly di Oscar Farinetti, dove per tutto il giorno oltre alla ressa di cronisti e telecamere si sono formati capannelli di turisti che domandavano quando potevano vedere uscire il sindaco-segretario. Ed è solo la «prima volta»: Renzi annuncia la segreteria del Pd diventerà un appuntamento itinerante, «La faremo anche in altre città - ha spiegato - andremo dove si vota alle prossime elezioni amministrative. Ci sono 27 capoluoghi che voteranno il 25 di maggio. Sarà naturale riunire la segreteria anche in altri luoghi». Al termine della segreteria, Renzi dice chiaro e tondo che per la legge elettorale la prossima settimana sarà decisiva: «Tiriamo su la rete e tentiamo di chiudere». La legge elettorale è un punto centrale per il segretario Pd. «Si sono fatti passi in avanti, più in questi tre giorni che negli ultimi tre anni». Spiega Renzi. «Aspetto che Forza Italia decida, è il secondo partito del Paese in termine posizione politica».
UNIONI CIVILI - Poi commenta la reazione di Alfano sulle unioni civili: «Se l'unico problema di Alfano sulle nostre proposte sono le unioni civili ci va di lusso. Trovo invece discutibile che si possa obiettare mettendo in mezzo la famiglia: che cosa hanno fatto i governi Alfano-Giovanardi per la famiglia? Hanno azzerato il fondo per la famiglia. Se la famiglia è una cosa seria bisogna essere coerenti». Continua il sindaco-segretario: «Chi oggi pone il tema delle unioni civili non vuole affrontare il punto centrale: in una settimana vogliamo una risposta sulla legge elettole. Non vorrei si utilizzasse un'arma distrazione di massa».
GLI ATTACCHI A GRILLO E FASSINA - Nella sala stampa del suo comitato, dove campeggiano comunque molti simboli del Pd, Renzi ribatte a Grillo: «Se vale il principio che il Parlamento è abusivo i primi abusivi sono i suoi, allora rinunci ai propri parlamentare e alle loro indennità. Il tema è invece che urge la riforma elettorale proprio per evitare di ritrovarci con un Parlamento di questo tipo» dice il sindaco. E quando un giornalista gli chiede un commento sulle parole del viceministro all’economia Stefano Fassina, Renzi lo interrompe e domanda : «Chi…?». Una battuta che potrebbe aver contribuito alledimissioni di Fassina arrivate un'ora dopo la conclusione della conferenza stampa. Renzi si scaglia anche contro Formigoni e Giovanardi: «Se l'obiettivo è continuare a fare come i signori della politica romana di perdere tempo sappia che noi non ci stiamo: Formigoni e Giovanardi stanno in politica da 30 anni, Formigoni è in parlamento quando io avevo 8 anni. Non è che abbiamo fatto una battaglia per rottamare i nostri leader e poi prendiamo la linea dalle seconde-terze file di centrodestra»

Nessun commento:

dipocheparole     venerdì 27 ottobre 2017 20:42  82 Facebook Twitter Google Filippo Nogarin indagato e...