HATESPEECH
Grillo, minacce di morte ai politici di Sel e Scelta Civica sulla sua pagina Facebook
Il leader posta il video in cui i due rifiutano la proposta grillina di continuare i lavori parlamentari fino alla Vigilia
Il post di GrilloInsulti di ogni tipo e minacce di morte. Il solito spettacolo desolante degli hatespeech su consuma sulla pagina Facebook di Beppe Grillo ai danni di Titti di Salvo (Sel) e Andrea Romano (Scelta Civica) . «Dovete bruciare vivi». «Distruggeteli, li dovete schiacciare come vermi», «piuttosto dovete andare a...o voi e le vostre famiglie.... dovete solo che morireeeeee», «tritolo ai politici» è il tenore di alcuni post.
RABBIA E ODIO - A causare questo interrotto fiume di attacchi un video postato dal leader del M5S dei due deputati mentre in un discorso in aula si oppongono alla proposta dei Cinque Stelle di prolungare i lavori parlamentari più del previsto e, anzi, chiedono di accelerare il dibattito per poter raggiungere prima i propri familiari per le Feste. Sotto, il commento di Grillo che scrive : «Avevano paura che il M5S li facesse lavorare durante le feste! Guardate come reagiscono questi parlamentari pagati dai cittadini. Massima diffusione! Tutti devono sapere!». L’iniziativa ha suscitato l’odio e lo sdegno di molti utenti che hanno scelto la pagina di Grillo per manifestare la loro rabbia: «Siete de barboni, noi che siamo qua a lavorare anche la notte di Natale per due lire e voi poverini volete tornare prima a casa». E ancora: «Il Natale a nostre spese e noi martoriati da questi inutili e corrotti fancazzisti». Parole rivolte spesso contro l’intera classe politica.
LA REAZIONI - E Sel, una volta che la notizia è uscita sulla stampa, attraverso il suo portavoce ha fatto sapere: «Il sig. Beppe Grillo potrà stare tranquillo, delle minacce sulla sua pagina facebook verso i parlamentari di Sinistra Ecologia Libertà ne risponderà in tribunale. In democrazia e in un Paese libero la lotta politica non si fa né con le minacce, con gli insulti, le menzogne».
Il post di VaccaIL RETROSCENA - Al di là dell’intervento di Di Salvo e Romano e degli insulti, la questione però risale ai giorni scorsi. Il deputato pentastellato Gianluca Vacca il 23 dicembre su Facebook ha scritto: «La Camera chiude. Abbiamo provato a inchiodarli qui fino al 24, anche al 25 se necessario. Ovviamente pur di evitare questo hanno posto l’ennesima fiducia e sono tornati tutti a casa, per le vacanze». Una polemica che non è piaciuta al suo collega del Pd, Andrea Sarubbi, che sempre su Facebook ha ribattuto: «Non è vero! Avete concesso la deroga alle 24 ore di tempo tra la richiesta di fiducia e il voto per tornare a casa la vigilia di Natale. Perché dite bugie?». Risposta:«Andrea, si tratta di poche ore, dopo l’apposizione della fiducia potevamo fare ben poco ormai». Ma Sarubbi non molla:«Non è vero. Potevate passare il 23 notte alla Camera e lavorare il 24. Non lo avete fatto». Parole che hanno chiuso la polemica in quanto da Vacca non ci sono stati altri commenti.
29 dicembre 2013 (modifica il 29 dicembre 2013)
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