Renzi:" Legge elettorale, ho tre proposte". Berlusconi: "Ok, ma poi election day"
Roma, 2 gennaio 2014 - Il discorso di Giorgio Napolitano in tv, che ha fatto il boom degli ascolti disinnescando il boicottaggio messo in campo da Beppe Grillo, ha avuto tra l'altro l'effetto di accelerare, almeno nelle intenzioni, il cambiamento della politica.
Già di primo mattino il leader del Pd, Matteo Renzi, ha twittato: “Primo giorno di lavoro del nuovo anno. Nonc’è tempo da perdere: oggi presentiamo alcune proposte del #pdnetwork”. E più tardi in una newsletter illustra i suoi piani e in conferenza stampa spiega: “Adesso le carte sono sul tavolo, il due gennaio” e “se si vuole, in 15 giorni, un mese, si può chiudere”. “Il Pd ci sta. Con questo nuovo impegno togliamo qualche alibi a chi intende rinviare la discussione. Con il passaggio di oggi - ha detto Renzi -se davvero c’è volontà politica di chiudere, si chiude nel giro di qualche settimana”.
E ancora: “Basta con il politichese e con la liturgia della politica stanca. Sono allergico alla ‘riunionite’ della politica romana. La ‘riunionite’ è una malattia dalla quale si può guarire”.
LEGGE ELETTORALE - Renzi avanza “tre possibili soluzioni alle altre forze politiche sulla legge elettorale”. Così il nuovo segretario del Pd Matteo Renzi nella newsletter “eNews 380” pubblicata stamane sul suo sito. “Togliamo gli alibi agli altri: sono tre soluzioni molto diverse l`una dall`altra ma tutte e tre con la fondamentale caratteristica di rispettare il mandato delle primarie dell`8 dicembre che costituisce il riferimento fondamentale mio e del PD. Doppio turno come i sindaci, modello spagnolo con premio di maggioranza e circoscrizioni piccole, rivisitazione della legge Mattarella con premio di maggioranza al posto del recupero proporzionale".
"Vediamo gli altri se ci stanno o vogliono solo perdere tempo, noi su una delle tre siamo pronti a chiudere. Perché tutte e tre garantiscono governabilità. Alternanza. Chiarezza. Sono tutte comprensibili da chiunque. Sono chiare e restituiscono fiducia nella politica”.
“La settimana prossima - annuncia Renzi - il PD sarà a totale disposizione dei singoli partiti per incontri bilaterali che aiutino a precisare, approfondire, modificare la proposta migliore. Poi, la settimana che inizia il 14 gennaio la Commissione Affari Costituzionali della Camera entra nel vivo. E per regolamento ha pochissimo tempo per decidere. Dunque, se vogliamo fare le cose sul serio, eccoci. In quindici giorni la politica può recuperare la faccia che ha perso in questi anni. In questi giorni ho fatto una chiacchierata con Federico Geremicca (su La Stampa del 29 dicembre) e una con Stefano Feltri su Il Fatto Quotidiano di oggi”.
PATTO DI COALIZIONE - “All`interno del patto di coalizione che si dovrebbe siglare a gennaio, tra le forze che sostengono la maggioranza, sarà cura del PD chiedere dunque che ci sia un capitolo Diritti Civili che comprenda non solo le modifiche alla Bossi Fini o le unioni civili per persone dello stesso sesso o la legge sulla cooperazione internazionale o i provvedimenti per le famiglie, ma anche una disciplina più moderna ed efficace delle adozioni”. Così il nuovo segretario del Pd Matteo Renzi nella newsletter “eNews 380” pubblicata stamane sul suo sito.
“Avrete senz`altro letto - scrive Renzi in un post scriptum - delle 24 famiglie di nostri connazionali bloccati da due mesi in Congo in attesa dell`autorizzazione a rientrare in Patria con i propri bambini adottati: procedura già conclusa, ma non perfezionata per un inghippo burocratico. A complicare una vicenda kafkiana si è aggiunto il dramma di una ribellione a mano armata che sta coinvolgendo il regime congolese. Come ho già detto durante l`ultima presenza tv (Fabio Fazio, 22 dicembre, qui il video) abbiamo chiesto ilmassimo sforzo al Governo per riportare a casa quei bambini con i loro genitori. Ma credo anche che questa drammatica vicenda debba farci riflettere su quanto sia arzigogolata e confusa la procedura per le adozioni internazionali".
SFIDA A GRILLO - Poi Renzi lancia la sfida a Grillo: "Con la trasformazione del Senato in Camera delle autonomie locali si può risparmiare un miliardo di euro. Se i senatori Cinque Stelle sono d’accordo lo facciamo domani. Se Grillo rifiutasse dovrei pensare che non riesce a convincere i suoi senatori a firmare una legge che serve a cancellare le loro 60 poltrone", dice al Fatto Quotidiano ribadendo la possibilità di sforare il vincolo del 3% al rapporto tra deficit e Pil.
VINCOLO DEFICIT-PIL - In merito al discorso del Capo dello Stato, "è stato un messaggio che invita al coraggio delle riforme e a occuparsi di lavoro e lo condivido", osserva Renzi. E sul lavoro: "Facciamo partire le riforme istituzionali e il Jobs Act che attira investimenti, così se anche sforiamo il 3 per cento del deficit in Europa ci applaudiranno, è un vincolo vecchio che va superato. Se all’Europa proponi un deciso cambio delle regole del gioco, a partire dalle riforme Costituzionali - ha spiegato - con un risparmio sui costi della politica da un miliardo di euro che non è solo simbolico, un Jobs Act capace di creare interesse negli investitori internazionali, fai vedere che riparti da scuola, cultura e sociale, allora in Europa di applaudono anche se sfori il 3 per cento. L’Europa ha bisogno di un’Italia viva".
FASSINA: NUOVA SQUADRA - E il viceministro dell'Economia Stafano Fassina gli fa eco dall'Unità: "Per dare forza di cambiamento al governo credo che sia non solo legittimo ma anche utile che, una volta definita l’agenda, si proceda anche a una revisione della squadra di governo al fine di rendere la presenza del Pd coerente con il risultato congressuale. Oggi la squadra di governo è espressione di un Pd archiviato. E io sono il primo a mettere il mio incarico a disposizione del premier e del segretario".
Tuttavia per Fassina "una cosa deve essere chiara: non si può andare avanti con questo gioco in cui dalla segreteria Pd si fanno delle caricature distruttive dell’azione del governo, mentre autorevoli ministri si arrampicano sugli specchi con interpretazioni minimali di questi attacchi".
Tuttavia per Fassina "una cosa deve essere chiara: non si può andare avanti con questo gioco in cui dalla segreteria Pd si fanno delle caricature distruttive dell’azione del governo, mentre autorevoli ministri si arrampicano sugli specchi con interpretazioni minimali di questi attacchi".
ALFANO: LEGGE ELETTORALE SUBITO - "Siamo coerenti con quanto detto: noi siamo pronti al lavoro sulla legge elettorale sul modello dei sindaci - ha risposto nel pomeriggio il leader del Ncd Angelino Alfano -. L’impianto di quella legge è chiaro e ha funzionato. Non c’è bisogno di molte altre parole. Se si vuole si può. Noi la legge elettorale la vogliamo cambiare e subito".
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