Cantone scuote Confindustria: “Cacci i corrotti”
Cernobbio, la sfida del presidente dell’Authority voluta da Renzi: “Fate come con la mafia”. Salvini debutta a workshop: qui a parlare contro l’euro, il premier ha fatto male a desertare
Raffaele Cantone a Cernobbio
07/09/2014
CERNOBBIO
Per sconfiggere la corruzione oltre alle leggi serve una «battaglia culturale», battaglia in cui gli imprenditori possono avere una parte importante come ha avuto Confindustria nella lotta alla mafia. Nella giornata conclusiva del forum economico di Cernobbio il presidente dell’Authority anticorruzione Raffaele Cantone scuote gli industriali e chiede a gran voce di cacciare i corrotti dalla loro associazione, proprio come gli imprenditori siciliani hanno deciso di espellere i collusi con la criminalità organizzata.
L’APPELLO
A livello legislativo, ha spiegato cantone arrivando al forum Ambrosetti, «è stato fatto abbastanza. Ovviamente sono convinto che ci sia bisogno di interventi con altre norme note, ad esempio sul falso in bilancio, sull’autoriciclaggio e sulla prescrizione». Detto questo «sono convinto - ha aggiunto - che ci sia bisogno di più cose insieme: prevenzione repressione ma soprattutto una battaglia culturale». E in questo è «fondamentale che Confindustria faccia la stessa battaglia fatta con la lotta alla mafia: se passa l’idea che la lotta alla corruzione può essere conveniente c’è la speranza do ottenere qualche risultato».
IL CASO EXPO
Cantone parla anche di Expo: dopo che i due bandi di gara della ristorazione sono andati deserti, ora si va verso l’affidamento diretto e il presidente dell’anticorruzione avverte che ci saranno dei paletti: «La trattativa privata per quanto riguarda le strutture e la ristorazione - ha detto - è purtroppo un’ipotesi perché due gare deserte impongono di passare a un meccanismo alternativo e su questo porremo una serie di condizioni e paletti». «Sui due bandi - ha aggiunto - abbiamo chiesto una relazione». Il secondo, in particolare, secondo il magistrato, «a prima lettura» gli sembra che comunque «consentisse alle aziende di fare offerte anche ampie, ma mi riservo di dirlo quando avrò chiaro quello che c’è scritto». Certo «sarebbe un paradosso che proprio il settore della ristorazione in un Expo dedicato all’alimentazione - ha concluso.
LA PRIMA DEL LEADER DELLA LEGA
A Cernobbio va in scena anche il debutto al worshop di Matteo Salvini. «Sono qui per portare in questo contesto temi non popolarissimi, come la battaglia anti-euro», spiega il segretario della Lega. In completo scuro, camicia bianca ma senza cravatta, Salvini passa la mattinata al fianco di molti dei bersagli dei suoi slogan e del suo programma politico, come Mario Monti, Romano Prodi e Laura Boldrini. Nessun problema però per lui che si dice forte «come segretario di un partito che guida la Lombardi e il Veneto». Anche il presidente leghista della Lombardi Roberto Maroni è fra gli ospiti di Cernobbio. Salvini attacca poi Renzi per il forfait: «Chi è assente ha sempre torto». Per il leader leghista il premier «probabilmente ha paura delle critiche, anche se questo è il mondo che lo ha spinto ma che adesso gli avrebbe chiesto il conto». Dunque, conclude, «preferisce andare dove lo applaudono senza far domande».
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