EDUCAZIONE E POLITICA
Fallita la «Bosina», la scuola
della moglie di Umberto Bossi
L’istituto fondato nel 1998 da Manuela Marrone, schiacciato dai debiti (800 mila euro), lunedì non riaprirà i battenti
Cala il sipario sulla «Libera scuola dei popoli padani», fondata nel 1998 da Manuela Marrone, moglie di Umberto Bossi. La «scuola bosina» di Varese - che ha perdite stimate per 800mila euro - non riaprirà i battenti lunedì, con l’avvio dell’anno scolastico in Lombardia. La notizia è stata comunicata ieri dagli uffici della segreteria ai restanti iscritti alle classi quarta e quinta elementare e terza media. Finisce, quindi - almeno per ora - il sogno di «lady Bossi» (per tanti anni maestra e «anima» dell’istituto) di formare bambini e ragazzi con un’attenzione particolare alla religione e alle tradizioni locali. Entro fine mese sarà nominato un liquidatore e sarà lui a gestire le prossime fasi (gli insegnanti attendo il saldo di alcune mensilità).
La «bosina» comprendeva tre sezioni di scuola dell’infanzia, una di primaria e, a partire dal 2004, una sezione di medie (che avevano ottenuto la parificazione nel corso degli anni, dal 2001 al 2006). Aveva problemi economici da tempo: tra il 2009 e il 2010 finanziamenti per 800mila euro del Fondo ministeriale per la promozione del territorio avevano permesso di coprire il sostanziale «buco» di bilancio. Ma, evidentemente, non è bastato. Nella riunione del 3 settembre scorso, il consiglio di amministrazione - di cui fa ancora parte la signora Marrone - aveva deliberato la sospensione dell’attività scolastica ad eccezione di tre classi (quarta e quinta elementare e terza media, appunto) per consentire agli alunni di concludere il ciclo di studi. Delle lezioni si sarebbero occupate, a titolo volontario, la stessa Marrone e altre quattro insegnanti. Ma, dopo la notizia della chiusura delle altre classi, il numero di iscritti è drasticamente calato e ieri si è deciso di non proseguire neanche questa iniziativa.
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