Il piano “segreto” Ue sulla flessibilità
L’ipotesi di lavoro della Commissione: in caso di congiuntura sfavorevole la correzione di bilancio scende dallo 0,5 allo 0,1%: significa uno "sconto" per l'Italia da 6 miliardi di euro
FLESSIBILITA’ - A parlarne è Il Messaggero, che rivela:
In base all’ipotesi di lavoro predisposta dalla Commissione, lo sforzo di correzione «strutturale» dei conti per il 2015 al quale Roma verrebbe chiamata potrebbe essere abbassato dallo 0,5% allo 0,1% del Pil. In ballo c’è uno sconto di circa 6 miliardi che potrebbe essere concesso all’Italia.
Ma nei fatti come sarebbe possibile questo sconto? Il “trucco” è nella definizione di flessibilità: nelle regole attuali, infatti, nonostante venga definita nel cosiddetto “braccio preventivo” da applicare ai paesi in difficoltà, non è specificata nella clausola di flessibilità la quantificazione del minore o maggiore “aggiustamento” dell’obiettivo di medio termine per i paesi in difficoltà. Si specifica solo che debba essere correlato alle situazioni favorevoli o sfavorevoli congiunturali. Questo permetterebbe di abbassare lo sforzo strutturale italiano dallo 0,5% del Pil allo 0,1%. Fatti i debiti calcoli, si tratterebbe di un risparmio di 6 miliardi per il paese.
LA SITUAZIONE DELL’ITALIA - Per ottenere questo sconto, il paese dovrebbe soddisfare tre requisiti
Secondo Bruxelles la condizione sfavorevole si avrebbe quando si realizzano tre eventi: l’economia va male, il Paese ha un debito-Pil superiore al 60% e un «output gap» compreso tra -1,5% del Pil e -4% del Pil.
L’Italia avrebbe un output gap (la differenza tra quanto il Paese cresce e quanto crescerebbe in piena occupazione dei fattori produttivi) di -3,7 punti percentuali, rispondendo perfettamente ai requisiti richiesti.
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