Invia per email
Stampa
La giunta regionale della Lombardia ha approvato una prima delibera per autorizzare la fecondazione assistita eterologa. A illustrare le linee guida è stato il vicepresidente e assessore alla Salute, Mario Mantovani. A differenza di quanto stabilito da Regioni come la Toscana, l'eterologa in Lombardia sarà a carico degli assistiti. Le tariffe saranno però stabilite con una successiva delibera (al momento si parla di 3mila euro): potrà essere richiesta solo in caso di infertilità o di sterilità assoluta e irreversibile. A vincere è stata così la linea restrittiva imposta dagli uomini di Angelino Alfano, sostenuti dall'area cattolica della Lega.

Mantovani ha spiegato che la fecondazione assistita eterologa sarà autorizzata in Lombardia presso tutti i centri di procreazione medicalmente assistita di primo, secondo, terzo livello autorizzati per l'omologa (una sessantina). A partire dall'approvazione della delibera, però, sono sospese le procedure per il rilascio di nuove autorizzazioni. E nascerà un registro regionale dei donatori affidato alla fondazione Irccs Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano.

"I costi sono molto variabili, faremo una valutazione - ha risposto l'assessore a una domanda dei giornalisti - . Riteniamo che sia il governo a dover fissare i Lea, come ha fatto con l'omologa". Mantovani ha precisato che l'eterologa entrerà in vigore in Lombardia "a brevissimo, non appena la delibera sarà pubblicata".

"Almeno in Lombardia il pensiero unico laicista non passa. Le norme sull'eterologa difendono i bambini e la famiglia, no a deriva gay", ha scritto invece su Twitter l'ex presidente della Regione, Roberto Formigoni (Ncd).

Le polemiche - Sara Valmaggi, consigliere del Pd e vicepresidente del consiglio regionale, parla di "un diritto immolato sull'altare dell'integralismo ciellino". E prosegue: "Negando ogni forma di rimborso pubblico, di fatto in Lombardia si escludono dalle cure tutte le coppie non agiate. Il costo della prestazione si aggirerà intorno ai 3 mila euro; fra le 6mila copie già oggi in lista d'attesa, quante di loro potranno permettersi di pagarli?".

Duro anche il commento di Paola Macchi, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle: "Spese integralmente a carico degli assistiti, criteri di accesso restrittivi, eterologa non ammessa per coppie portatrici di malattie genetiche trasmissibili e nemmeno per le coppie in cui entrambi i partner sono sterili, bloccato l'accreditamento di nuovi centri per la procreazione assistita. La giunta lombarda sceglie di ostacolare in tutti i modi la fecondazione eterologa nonostante la legge 40 sia stata demolita dalla Consulta". E guardando al costo, che "potrebbe aggirarsi sui tremila euro", il M5S sostiene che quello della giunta di Roberto Maroni "è terrorismo etico: ha vinto ancora una volta la linea fondamentalista ciellina, che in Lombardia detta di fatto linee guida anacronistiche".

Filomena Gallo e Marco Cappato, rispettivamente segretario e tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni, affermano che "in Lombardia, con l'impegno di Maroni e Mantovani, è stato approvato un atto che discrimina le coppie lombarde in ragione della gravità della patologia: per cui se sono infertili possono accedere alla fecondazione omologa nelle strutture pubbliche con un ticket molto basso, ma se sono sterili pagheranno l'intera tecnica fino a 3mila euro. Siamo pronti a tornare in tribunale contro la delibera regionale".