martedì 9 settembre 2014

In questo paese ci sono più sindacati che persone. Non è possibile che tutto diventi corporazione.

Anm: «Riforma della Giustizia 

deludente e inefficace»

Duro il giudizio dei magistrati: «Interventi di scarso respiro». «Norme punitive, ispirate a logiche del passato». Ma la porta resta aperta: «Pronti a discutere di tutto»

di Redazione online

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Duro il giudizio dell’Anm sulla riforma della Giustizia (Ansa)
Duro il giudizio dell’Anm sulla riforma della Giustizia (Ansa)
Duro il giudizio dell’Associazione nazionale magistrati nei confronti della riforma della Giustizia prospettata dal governo. Le notizie finora diffuse, secondo l’Anm, «non possono che suscitare delusione»: se l’impianto venisse confermato, la riforma sarebbe «inefficace e frutto di compromesso», con «norme punitive ispirate a logiche del passato». Un passato di berlusconiana memoria.
Pronti al dialogo
«La magistratura associata non pone veti ed è pronta a discutere di tutto ma non potrà tacere di fronte all’inefficacia di una riforma della giustizia definita rivoluzionaria», è la stroncatura dell’Anm. Secondo il sindacato delle toghe, le iniziative del governo «consistono in interventi contenuti e sono in parte frutto di compromesso». Per questo sono «inefficaci». Interventi che, tra l’altro, «non toccano il tema centrale delle risorse, quello che condiziona in larga misura l’efficienza della macchina giudiziaria, e sono destinati a produrre risultati assai inferiori alle attese».
Cedimenti e compromessi
«I ripetuti annunci diffusi dal nuovo Esecutivo circa l’imminente riforma della giustizia e l’intensa attività che ha impegnato l’intera estate hanno generato molte aspettative e speranze. Purtroppo, le notizie finora diffuse non possono che suscitare delusione», spiega l’Anm in una nota. E questo nonostante le entusiastiche dichiarazioni pubbliche e gli slogan promozionali che l’accompagnano: dichiarazioni e slogan che vogliono dissimulare, con esibita enfasi, diversi cedimenti e timidezze».
Settore penale
In attesa che siano resi noti i testi ufficiali definitivi, l’Associazione elenca i mali dei disegni di riforma: «È nel settore penale che si evidenziano i caratteri del compro-messo e del cedimento a pressioni e a veti». «L’annunciata modifica della disciplina della prescrizione, oggi patologica e patogena, non tocca la riforma del 2005 (con la c.d. legge ex Cirielli) - spiega l’Anm - prodotto di una delle varie leggi ad personam: si risolve invece nella debole scelta di introdurre due nuove ipotesi di sospensione temporanea ed eventuale del suo decorso. L’intervento sulle impugnazioni pare rinviato ai tempi incerti della legge delega. Si annunciano complicazioni nella disciplina di acquisizione dei tabulati telefonici (che sarebbe sottoposta all’autorizzazione del gip) e della pubblicazione del testo delle intercettazioni nei provvedimenti giudiziari, peraltro con lesione dei diritti di difesa. Quanto ai nuovi reati di falsità in bilancio e di autoriciclaggio, destano preoccupazione le pressioni di cui danno conto i mezzi di informazione, per realizzare una riforma di facciata, a fronte di un’emergenza del Paese costituita dalla corruzione e dalla criminalità organizzata ed economica».
Responsabilità civile
Sulla responsabilità civile dei magistrati, «l’eliminazione del filtro di ammissibilità delle azioni di responsabilità civile dei magistrati trascura una casistica che abbonda di atti di citazione carenti dei minimi requisiti formali, dando così il via libera ad azioni strumentali».
Le mancanze
L’elenco delle mancanze individuate dall’Anm prosegue. «Nessun intervento è annunciato nelle delicate materie etiche e bioetiche». «Nel settore civile - spiega l’Anm - pur essendo positiva l’introduzione di strumenti tesi a promuovere la composizione stragiudiziale delle liti, in una logica di efficienza, questi saranno però poco efficaci se lasciati all’iniziativa volontaria delle parti, gravati di maggiori oneri economici e non assistiti da forti incentivi e da sanzioni che scoraggino cause manifestamente infondate».
Ferie
L’Anm tocca poi anche temi pratici, come quello delle ferie e della sospensione dei termini feriale, nel merito e nel metodo definito «un grave insulto», anche per il significato che esso esprime.
Ordinamento
Sugli interventi di natura ordinamentale, i disegni di riforma della giustizia «per quanto ad oggi noto, appaiono il prodotto di un approccio molto superficiale. Offendono la magistratura con l’insinuazione che la crisi della giustizia dipenda dalla presunta irresponsabilità e scarsa produttività dei magistrati e reiterano la mistificazione di una riforma della giustizia che si pretende di realizzare con la riforma dei giudici». Lo afferma la Anm.

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