Eurogruppo: giù le tasse sul lavoro. Padoan: l'Italia rispetterà gli impegni. Renzi-Katainen, lite sulle lezioni dall'Ue
Milano, 12 settembre 2014 - L'Eurogruppo, nella sua prima riunione dopo la pausa estiva, ha "riconfermato il proprio impegno a ridurre effettivamente il carico fiscale sul lavoro". Lo si legge nel comunicato diffuso al termine della riunione, che si è svolta a Milano. "Ridurre il cuneo fiscale è una delle principali riforme che renderà le nostre economie più competitive", ha affermato in conferenza stampa il presidente dell'Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem.
IL DOCUMENTO - L'Eurogruppo ha concordato sull'importanza di avere: un "disegno delle riforme", un modo di finanziarle accompagnando la riduzione del carico fiscale sul lavoro "o con una riduzione compensativa sulla spesa (non produttiva), oppurespostando le tasse sul lavoro verso tasse di minor impatto sulla crescita". Occorre poi, ha spiegato l'Eurogruppo nel documento approvato al termine della riunione, "un contesto politico più ampio": "L'impatto della riduzione del carico fiscale sul lavoro - viene spiegato - può essere significativamente aumentato se è parte di un più ampio pacchetto di riforme sul mercato del lavoro". Servirà, infine,"supporto politico e sociale": "L'implementazione delle riforme sul mercato del lavoro con misure compensative sulle tasse o sulla spesa possono avere un impatto sulla distribuzione dei redditi - è stato spiegato -. Per assicurare una strategia di riforme di successo è importante assicurare un ampio supporto politico e sociale. Questo potrebbe venir consegutio tra l'altro condividendo le valutazioni sul'impatto con consultazioni di tutti gli stakeholders rilevanti, cosi' come con una introdzione graduale delle riforme".
DRAGHI - "Serve fare riforme più ambiziose". Così il governatore della Bce Mario Draghi, nella conferenza stampa al termine della riunione dell'Eurogruppo, spiegando che questa è la ricetta affinché tornino gli investimenti. Il patto di stabilità e crescita è stato "l'àncora della fiducia" dell'Eurozona, ha poi sottolineato. "Non dimentichiamoci il passato con gli squilibri di bilancio gravi e tutto il consolidamento degli ultimi anni in tanti paesi membri. Questi risultati non possono essere cancellati". "La crescita nell'eurozona - osserva il numero uno dell'Eurotower - si è fermata nel secondo trimestre dopo quattro trimestri di ripresa", ma la Bce "continua a ritenere che la ripresa per quanto modesta e fragile continuerà". Draghi ha ricordato le misure adottate dalla Bce per sostenere l'economia e per supportare le attese di inflazione che sono scese allo 0,4% su base annua. "Queste misure avranno un impatto significativo sul nostro bilancio che tornerà ai livelli del 2012", ha detto Draghi.
PADOAN - L'Italia rispetterà gli impegni presi con l'Europa. Lo ha dichiarato il ministro dell'Economia,Pier Carlo Padoan, facendo il suo ingresso alla riunione dell'Eurogruppo. "Come la stessa Bce ammettenel bolletino il quadro macro è molto peggiore di sei mesi fa e c'è un'ovvia meccanica implicazione per i conti pubblici, noi rispetteremo gli impegni presi", ha detto Padoan. "I target di un deficit al 2,6% del Pil fissati ad aprile erano legati ad un quadro macroeconomico diverso da quello che abbiamo di fronte adesso". E aggiunge: "Ma rispetteremo il vincolo del 3%". A chi gli ha chiesto se il rispetto del vincolo nel rapporto deficit-Pil volesse dire una manovra correttiva, Padoan ha così risposto: "Stiamo lavorando alla legge di stabilità che, per definizione, impatta sui conti, quando avremo i numeri sarete i primi a saperlo". Sul patto per la crescita con la Germania "non ci sono resistenze, c'è accordo. Il patto per la crescita è una proposta di tutti - ha sottolineato Padoan - è già sul tappeto. Come dicevo si tratta di riforme strutturali, mercato interno e finanza per la crescita". L'Europa "deve mettere l'occupazione e la crescita al centro. C'è una forte convergenza sull'idea che gli investimenti sono essenziali in tutta Europa per la crescita - ha spiegato Padoan - i cui elementi fondamentali sono le riforme strutturali che migliorano l'ambiente per le imprese e una più efficacia negli strumenti di finanziamento per attirare i capitali.
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