Scandalo "cene pazze" in Regione:
il M5s spende a testa più del Pd
Arrivano i dettagli delle spese per pranzi e cene sostenute dai gruppi consiliari dell'Emilia Romagna. Davanti a tutti il Pdl, con 18mila euro a testa. Poi i leghisti con 13mila. E i consiglieri a 5 stelle hanno mangiato (pro capite) più di quelli democratici. Defranceschi: "Tutto riportato sul nostro sito"
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L'INCHIESTA E nel Pd scatta il dopo-Monari
IL COMMENTO A cena con quereladi G.EGIDIO
Il Pdl è quello che spende di più. Con 18mila euro a testa, è il Pdl a classificarsi primo in questa particolare classifica. Nel periodo in questione i 12 consiglieri azzurri (c'era anche l'ex capogruppo Villani, poi sospeso per un'altra inchiesta a Parma) hanno speso 220mila euro. Tra le spese che sono venute alla ribalta nei giorni scorsi, ci sono proprio i pranzi di Villani: 43mila euro. A seguire c'è la Lega Nord: i 4 consiglieri del Carroccio hanno speso per mangiare 13mila euro a testa, per un totale di poco più di 53mila euro.
E i 5 Stelle spendono più del Pd. I due consiglieri del Movimento 5 Stelle (prima che Giovanni Favia venisse epurato e passasse al Gruppo Misto lasciando solo Andrea Defranceschi) hanno speso in due 18mila euro, 9mila a testa. Il totale è molto più basso di quello del Pd (145mila euro), ma il costo procapite è nettamente più alto. I 24 consiglieri Democratici, infatti, hanno pagato per pranzi e cene in media 6mila euro a testa. Tra gli esempi più eclatanti c'è quello dell'ormai ex capogruppo Marco Monari, che in 19mesi ha pagato 30mila euro in ristoranti, spesso di lusso.
Defranceschi: "Non fare illazioni su di noi". "Diciottomila euro per due
consiglieri, considerando 21 giorni lavorativi al mese, fanno 21/22 euro a testa. Tutte spese riportate sul sito del Movimento. E' la scoperta dell'acqua calda". Così il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Andrea Defranceschi, ha commentato le spese per i pasti rendicontate dal gruppo in Assemblea regionale dal giugno 2010 al dicembre 2011. Defranceschi ha spiegato che in questa cifra rientrano anche i pasti di tutti i dipendenti del gruppo (tra 9 e 11) "con i quali mangiavamo o alla mensa o alla baracchina qui dietro o alla bocciofila. Non sono mai stato con i nostri dipendenti nè ad Amalfi nè a Venezia. E a parte due o tre trasferte, non ci sono cene, nè pazze, nè normali".
Le spese per gli hotel. Infine, c'è il dettaglio delle spese per gli alberghi. Il Pd ha speso 17mila euro, il Pdl 2mila, i 5 Stelle 1.100 euro, l'Udc 1.700. Tra queste voci a rimborso, risultano esserci anche i 1.100 euro di una ricevuta intestata al capogruppo Pd Marco Monari (che ieri ha annunciato le dimissioni dall'incarico) dall'hotel "Dei Dogi" di Venezia ad una persona per due notti, il 5 giugno 2011. Una cifra che sarebbe stata pagata in contanti e non avrebbe giustificazioni. Sempre a Monari, a fine luglio, sono riferiti 800 euro di spesa per un soggiorno di due notti all'albergo "La Bussola" di Amalfi, a metà con un altro consigliere Pd, Roberto Montanari.
La procura: "Riservatezza e impegno". "Noi continuiamo a lavorare, con la
riservatezza e l'impegno di sempre". Lo ha detto il procuratore aggiunto e delegato ai rapporti con la stampa della Procura di Bologna, Valter Giovannini, a chi gli ha domandato dell' inchiesta per peculato sui gruppi della Regione Emilia-Romagna. L'inchiesta vede indagati i nove capigruppo dell'attuale legislatura. E' di ieri pomeriggio l'annuncio delle dimissioni dall'incarico del capogruppo Pd, Marco Monari.
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