martedì 6 maggio 2014

Ma basta andate a lavorare come fanno tutti gli italiani.

Congresso Cgil, Camusso si oppone ad “autosufficienza Governo Renzi”

Pubblicato il 6 maggio 2014 da Giuseppe Spadaro 
Più combattiva che mai Susanna Camusso nella sua relazione al Congresso della Cgil. “Contrastiamo e contrasteremo l’idea di un’autosufficienza del Governo, che taglia non solo l’interlocuzione con le forme di rappresentanza, ma ne nega il ruolo di partecipazione e di sostanziamento dellademocrazia. Una logica di autosufficienza della politica che sta determinando una torsione democratica verso la governabilità a scapito della partecipazione. L’abbiamo indicato – afferma ancora Camusso nella relazione al congresso – come nostra preoccupazione rispetto alla nuova legge elettorale e alla riforma costituzionale. Un giudizio esplicito sulla mancanza di equilibrio dei poteri e sulla riduzione della partecipazione. Per una fase le circostanze, anch’esse di crisi, hanno reso la concertazione possibile e utile per il Paese”.
camusso al congresso della cgil
Camusso aggiunge che “non abbiamo però la vocazione al soggiorno nella ‘sala verde’” di Palazzo Chigi, “se la si considera inconcludente non ci manca la terra sotto i piedi. Ci auguriamo, però, che tanta autosufficienza non produca nuove vittime delle leggi di riforma, come gli esodati, figli del disprezzo delle competenze”. “Con nettezza affermiamo – prosegue Camusso – che non ci sentiamo orfani, ma protagonisti. La nostra storia, la nostra funzione, le nostre radici, hanno trovato nelle varie fasi le forme per esprimersi, la concertazione è stata uno strumento. Senza concertazione non viene meno il protagonismo e la capacità di far valere le nostre ragioni”.
camusso
Concludendo il leader della Cgil dice: “Non confondiamo rappresentanza con rappresentazione. La stagione è quella della rappresentazione perchè permette di semplificare e di non affrontare quella nuova complessità del mondo che richiede invece la responsabilità dello scegliere, del cambiare, che non permette di dire che destra e sinistra sono uguali, perchè basterebbe declinare giustizia sociale per sapere che le strade si divaricano. Per la Cgil ora più che mai ha valore fondante la contrattazione”.

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