"Oggi presentiamo un accordo importantissimo". Così il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, a Genova in visita all'Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) esprime soddisfazione per l'accordo di partnership tra Ansaldo Energia e Shanghai Electric, partner internazionale scelto dal Fondo Strategico Italiano per rilevare il 40% della società. Un annuncio che giunge in una fase in cui il Governo italiano, non solo ora con la presidenza di Matteo Renzi, ma anche in precedenza con Enrico Letta, guarda ad ampio spettro agli investimenti esteri verso l'Italia.
La multinazionale energetica cinese con base a Shanghai e quotata ad Hong Kong entrerà con il 40% nella società energetica italiana basata a Genova, il cui controllo èpassato di recente dalle mani di Finmeccanica a quelle del Fondo della Cassa Depositi e Prestiti. Il Fondo detiene attualmente l'84,55% di Ansaldo Energia dopo aver rilevato il 45% di First Reserve e il 39,55% di Finmeccanica per un controvalore di 657 milioni. Fsi si è anche impegnato ad acquistare entro il 2017 il rimanente 15% in portafoglio a Finmeccanica per un esborso di 116,5 milioni a cui si potrà aggiungere una componente variabile fino a 130 milioni legata al raggiungimento di alcuni target di redditività fissati tra il 2014 e il 2016.
Il Fondo Strategico Italiano e Shanghai Electric hanno siglato oggi un accordo strategico di lungo periodo che prevede l'acquisizione da parte di Shanghai Electric di una quota del 40% di Ansaldo Energia e la costituzione di 2 joint venture. Nel dettaglio, Fondo Strategico Italiano cede a Shanghai Electric il 40% di Ansaldo Energia per 400 milioni di euro. Contestualmente vengono costituite due joint venture in Cina, per la produzione di turbine a gas destinate ai mercati asiatici e la costituzione di un centro R&S a Shanghai, entrambe sinergiche con lo stabilimento di Genova. Viene inoltre avviato un progetto di cooperazione tra i centri di R&S di Genova e Shanghai per lo sviluppo di una nuova tecnologia di turbina a gas. Il closing dell'operazione è atteso entro fine anno a seguito di approvazioni governative e antitrust.
"L'operazione contempla un accordo di lungo periodo" commenta l'a.d. del Fondo, Maurizio Tamagnini, "il Fondo Strategico mantiene la sua importante funzione di socio di lungo periodo, stabile, che accompagnerà Ansaldo, in un tempo non lontano, alla quotazione". Giuseppe Zampini, a.d. di Ansaldo Energia, ha aggiunto che "dieci anni fa questa azienda veniva definita tecnicamente fallita, oggi abbiamo dimostrato che siamo riusciti a recuperare anche dal punto di vista economico. Nel corso degli ultimi sei anni abbiamo dato un utile di 1,7 miliardi, abbiamo depositato circa 200 brevetti, abbiamo conquistato quote di mercato non indifferenti, con oltre il 90% degli ordini dai mercati esteri".
L'operazione assume particolare rilievo in una fase in cui il Governo guarda con attenzione agli investimenti esteri, anche in vista delle privatizzazioni, e sta ricevendosegnali molto positivi dai mercati. In prima persona Matteo Renzi sta intervenendo per attirare capitali stranieri. Da settimane è in corso la trattativa con gli arabi di Etihad per una partecipazione di minoranza in Alitalia. Ieri Renzi ha incontrato il ministro degli Esteri emiratino e appare possibile una conclusione positiva del negoziato già la prossima settimana. Ha inoltre voluto incontrare personalmente uno dei fondi più attivi in Italia, Blackrock che detiene quote nelle principali banche italiane e non solo. E oggi pomeriggio sempre Renzi sarà presente al Forum economico italo-tedesco per discutere del possibile impiego di capitali in Italia.
"L'italia è più grande di ogni paura" ed è un Paese "in cui credere" ha detto oggi il premier . "C'è un clima nel nostro Paese che porta a dire che tutto va male, in cui chi dice parole di fiducia viene considerato un poco di buono, chi dice parole di speranza non è in linea con la realtà, chi parla di progetto è considerato un pazzo e visionario. Ma io vi garantisco che c'è un'Italia molto più forte delle nostre paure e dei nostri timori, più bella dei nostri rancori. Non è l'Italia del presidente del Consiglio, dei manager e dei grandi dirigenti bancari, ma è l'Italia che tutti i i giorni si alza la mattina presto, va a lavorare e fa bene. Noi non possiamo permetterci di rovinare questa Italia, di fare un racconto macchiettistico che fa male".