I dubbi dei tecnici del Senato sulle coperture del Decreto Irpef "non sono solidi". I soldi ci sono, andranno subito nelle tasche di quasi undici milioni di italiani mentre nella legge di stabilità verranno resi permanenti . Il ministro del Tesoro Pier Carlo Padoan sgombra il campo da ogni equivoco sul provvedimento più caro a lui e al suo premier Matteo Renzi. Non a caso le dichiarazioni rilasciate nel salotto di Fabio Fazio fanno il paio all'intervista rilasciata dal Presidente del Consiglio al Corriere, in cui fa il pelo e il contropelo ai funzionari del Servizio Bilancio di Palazzo Madama, che non più tardi di un paio di giorni fa hanno messo in dubbio le basi della gigantesca opera di riduzione fiscale.
Un uno-due, quello Renzi-Padoan, che ha una duplice finalità: da un lato tranquillizzare gli italiani, anche in vista dell'appuntamento elettorale del 25 maggio; dall'altro rassicurare Bruxelles, visto che al momento la Commissione Europea ha sospeso il giudizio sulle coperture. Proprio quest'ultimo aspetto è quello più pressante per l'inquilino di Via Venti Settembre: lunedì e martedì sarà nella capitale belga per illustrare in via informale Def e Piano nazionale delle Riforme in vista del giorno del giudizio, il 2 giugno prossimo.
Ospite da Fazio, Padoan è stato tranchant: "I dubbi del Senato li stiamo valutando. Francamente mi sembrano non molto solidi, le coperture ci sono. Probabilmente avremo più risorse di quelle che scriviamo. Penso che nella seconda metà dell'anno avremo sorprese positive". Nel dettaglio il ministro non si dice preoccupato per la possibilità che l'aumento della tassazione delle rendite finanziarie spinga gli italiani ad acquistare titoli esteri o fare altri investimenti. "Noi abbiamo portato l'aliquota al 26%, in linea con gli altri paesi, l'effetto sostituzione non mi preoccupa". Così come non lo preoccupa la possibilità che l'aumento delle tasse sulle banche per la rivalutazione delle quote Bankitalia possa avere dubbi di costituzionalità. "Ricordo che il provvedimento è stato vagliato da Ragioneria Generale e Presidenza della Repubblica".
Sta di fatto che Padoan non ha problemi a confermare la legge più attesa. "Sarannoquasi 11 milioni di persone che prenderanno gli 80 euro netti" in busta paga promessi a chi percepisce meno di 1300 euro al mese. Poi una promessa anche ai pensionati: "Escludo provvedimenti sulle pensioni".
Insomma, quanto basta per rendere il ministro ottimista in vista della delicata trasferta a Bruxelles. "Andrò lì e dirò che il paese sta cambiando e quindi che gli squilibri macroeconomici eccessivi - e cioè il "debito gigantesco" e il fatto che "cresciamo poco" - verranno sanati". Mossa per rendere impossibile la bocciatura di Def e Pnr il prossimo 2 giugno. "Mi sento di dire l'Europa permetterà all'Italia di raggiungere il pareggio di bilancio nel 2016, posticipandolo di un anno rispetto alle previsioni. Penso che finirà così. Perché la giustificazione è in linea con quello che l'Europa prevede".