“Io già vedo che Genny la carogna sarà invitato al Nazareno da Renzi il bastardo per fare la legge sugli stadi.” Beppe Grillo parla di segnali preoccupanti, di un mondo alla rovescia. Sarà, visto che proprio il Movimento 5 Stelle è a tutti gli effetti uno degli interlocutori privilegiati del mondo ultras e guarda caso proprio sulle leggi relative agli stadi.
L'11 aprile scorso, al convegno organizzato a Roma da una trentina di tifoserie, c'è Vito Crimi a spendere parole generose per la modifica della normativa relativa al Daspo, il divieto di recarsi allo stadio, che dopo la sparatoria nei pressi dell'Olimpico sabato scorso torna di urgente attualità. Nel convegno in questione si è discusso di riformare gli articoli 8 e 9 della legge 41 del 2007 e la successiva interpretazione data dall'Osservatorio Nazionale Manifestazioni Sportive. In sintesi ad oggi una persona che ha regolarmente scontato il Daspo è costretto a disertare lo stadio per altri cinque anni qualora intervenga una sentenza di condanna di primo grado per i medesimi fatti per cui è stato irrogato il provvedimento.
A questo si è aggiunto il problema della Tessera del Tifoso, creato dal Maroni nel 2009. Gli Ultras sono per abrogare la norma. Crimi è d'accordo come confermato dall'avvocato degli ultras per antonomasia, l'udinese Giovanni Adami: “è uno dei politici che più di tutti ha dimostrato attenzione verso questo mondo”. Sarà pur vero che a sette anni dall’entrata in vigore dell’articolo che doveva combattere la violenza negli stadi, con i biglietti nominativi, tornelli e tessera del tifoso, è proprio l’Osservatorio a sottolineare come le denunce in ambito sportivo dello scorso campionato siano superiori a quelle del campionato che precedeva la morte di Raciti e che quindi la situazione non è assolutamente migliorata. Sabato pomeriggio all'Olimpico di Roma se ne è data un'ampia dimostrazione. Ma forse da Crimi ci si sarebbe atteso maggiore prudenza.
Anche il Pd di Renzi è presente con Mario Trullo solo che lui è leggermente più critico, sostenendo come gli ultras “siano si quelli che compiono atti nobili, ma al contempo sono anche quelli che compiono gesti da teppisti” e augurandosi di non dover commentare altre violenze negli stadi, e quindi invitando come le Curve ad un cambiamento reale e di collaborazione con le istituzioni. Da varie piazze ultrà, come Bergamo e Brescia, si segnalano ammiccamenti con il M5S. Le elezioni europee sono alle porte e i voti contano come le promesse di riformare le leggi sugli stadi. Con Genny a' Carogna qualcuno ci dialoga già, e non è Matteo Renzi.