Alessandro Di Battista da Andrea Scanzi: «Augias? Un grande intellettuale un po’ frustrato»
di Redazione - 24/03/2014 - Niente, non gli passa
Alessandro Di Battista show a Reputescion, il programma condotto daAndrea Scanzi su La3 in onda questa sera alle 22. Il deputato del Movimento Cinque Stelle ha parlato di televisione, di Boldrini, di Matteo Renzi, di Maria Elena Boschi, di Corrado Augias e delle elezioni europee, spiegando che se il Movimento Cinque Stelle prenderà anche un solo voto più del Pd, allora si dovrà tornare a votare.
«IN TV? MAI A PIAZZAPULITA» - Per quanto riguarda il suo rapporto con la televisione, Di Battista ha indicato quelle che sono le trasmissioni alle quali potrebbe andare. Tra queste, Porta a Porta. Escluso invece Corrado Formigli: «”Da Vespa andrei perché paradossalmente è più corretto di altri. Non andrei mai e non andrò mai a Piazzapulita. Mi hanno invitato varie volte, ma sono sempre molto scorretti nei nostri confronti. Ci andò una volta Nicola Morra ed il conduttore non lo lasciò parlare volutamente. Un giornalista deve lasciare il tempo di poter impostare un ragionamento. Non andrei neanche da Luca Telese a Matrix».
«AUGIAS? UN FRUSTRATO» - Di Battista, come anticipato, ne ha avute anche per Corrado Augias, colpevole di aver attaccato il Movimento nel corso di un’intervista rilasciata alle Invasioni Barbariche, programma condotto da Daria Bignardi, lo scorso 31 gennaio, intervista peraltro avvenuta subito dopo quella di Di Battista: «Augias alle Invasioni Barbariche si è squalificato da solo. Il suo intervento dopo la mia intervista non mi ha dato fastidio. Ho visto un grande intellettuale un po’ frustrato. Lui e la sua generazione di intellettuali non ha minimamente inciso sul bene collettivo. Ha tirato fuori delle bugie così evidenti e così ben architettate che si sono auto smentite da solo. Comunque anche Augias ci ha fatto uno spot».
«SE VINCIAMO LE EUROPEE SUBITO AL VOTO» - Parlando delle prossime elezioni europee, Di Battista ha confermato quella che è l’intenzione del Movimento, ovvero tornare subito a votare qualora si prendesse un voto in più del Partito Democratico. Inoltre conferma che se si voterà nel 2018 lui non si candiderà: «Un voto in più rispetto al Pd alle prossime elezioni europee ci darebbe la possibilità di pretendere da Napolitano lo scioglimento delle camere e di indire nuove elezioni. Se questa legislatura durasse fino al 2018 non mi ricandiderei perché voglio tornare a scrivere, ma se dovesse cadere prima mi candiderei per dare il mio contributo per provare a vincere e andare al governo».
«RENZI? COME ICARO» - E parlando del Presidente del Consiglio, Di Battista lo paragona ad un personaggio mitologico: «Renzi pensavo che fosse un po’ più cialtrone, in questi giorni sta dimostrando di conoscere molto bene il mezzo televisivo. Però è un po’ come Icaro, sta provando a volare in ogni modo chissà che non faccia la stessa fine. Renzi non è al livello di Berlusconi. Berlusconi era spinto certamente dalla mafia ma anche dalle sue capacità, Renzi è spinto da Berlusconi e da De Benedetti. Io forse sono un po’ piacione ma mi sono creato anche tanti nemici in questi mesi in parlamento. Quando c’era da rischiare le botte dai deputati del Pdl, o gli insulti da quelli del Pd, l’ho fatto».
«CUPERLO UN COLLUSO» - E rimanendo nell’alveo Pd, Di Battista ne approfitta per prendersela anche con Gianni Cuperlo, ricordando ancora il provvedimento Imu-Bankitalia: «Leggo alcune cose che scrive Cuperlo e sono condivisibili. Ascolto alcuni suoi discorsi e sono condivisibili, poi alla prova dei voti, vota esattamente come Brunetta. È intollerabile. Se sei libero ti dimetti da quel partito e dai un segnale importante. Altrimenti sei colluso. Cuperlo si rende conto di essere un ingranaggio molto più grosso di lui, ma ahimé per paura di perdere la poltrona è capace di fare interventi in aula che ricordano Gramsci ma di votare un decreto che regala 7,5 miliardi di euro alle banche».
«LA BOLDRINI PRENDE ORDINI DALLA BOSCHI» - Infine Di Battista parla ancora di Laura Boldrini, oggetto delle proteste pentastellate ai tempi della tagliola imposta dal Presidente della Camera in sede d’approvazione del decreto Imu-Bankitalia: «La Boldrini si nasconde dietro il sessismo. È l’atteggiamento più maschilista al mondo, come le quote rosa, che sono tipiche di una società maschilista. Se si dice alla Boldrini che è un soprammobile del potere non è un’accusa sessista, ma è un’accusa politica». E sempre il Presidente della Camera prenderebbe ordini dal Ministro Maria Elena Boschi Boschi: «La Boldrini mi sembrava una donna in gamba, poi si è totalmente giocata la credibilità. Non è in grado di gestire l’aula perché non conosce il regolamento e non ha un minimo di polso, non ha mai dimostrato un minimo di autonomia, riceveva ordini prima da Franceschini e ora dalla Boschi».
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