Grillo e Casaleggio: siamo noi i padroni del M5S
Pubblicato: 26/03/2014 17:26
Sul Blog di Grillo è stato pubblicato il "Codice di comportamento per i candidati del MoVimento 5 Stelle alle elezioni europee e per gli eletti al Parlamento europeo".
Le continue fibrillazioni di questi mesi dei gruppi parlamentari, costretti a barcamenarsi tra espulsioni e dimissioni, devono aver indotto i due guru a 5 stelle a mettere in chiaro un po' di cose. Così, nei pochi e schematici punti del codice, troviamo scritto che Beppe Grillo è il capo politico del Movimento, il quale, unico e solo, avrà il potere di decidere se e con chi il M5S potrà costituire un gruppo politico in seno al Parlamento europeo.
E la rete? La democrazia partecipata? Uno vale uno? Niente da fare. C'è un interessante cambio lessicale che vale la pena di sottolineare: da "decide la rete" si passa a "la rete ratifica". Non c'è male, in appena un anno dalle elezioni politiche la rete non è più sovrana, il sovrano è Grillo che, come nelle migliori dittature, prevede un meccanismo abbastanza formale di ratifica delle decisioni già prese.
Come se non bastasse, i deputati grillini non potranno procedere autonomamente nemmeno alla selezione del personale di supporto. Nel codice sono sanciti il divieto di assumere familiari (evidentemente gli scandaletti hanno lasciato il segno) ma, soprattutto, l'obbligo di nominare coloro che saranno stati selezionati da Grillo e Casaleggio in persona.
Il tutto accade mentre al Senato i 41 senatori superstiti del Movimento votano contro il Decreto Delrio sull'abolizione degli organi elettivi delle Province.
La domanda che ci facciamo è: a questo punto perché Grillo e Casaleggio non prendono il coraggio a due mani, la smettono con questa farsa del "semplice portavoce" che zitto zitto si trasforma nel "capo politico" e si candidano alle elezioni?
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