Calabria, il governatore Scopelliti condannato a 6 anni di reclusione
Giuseppe Scopelliti è stato condannato per falso ideologico e abuso d’ufficio nell’ambito di un processo riguardante fatti dell’epoca in cui era sindaco di Reggio Calabria.
Scopelliti si dimette. A seguito della sentenza di condanna a sei anni di reclusione Giuseppe Scopelliti ha deciso di presentare al Consiglio regionale le proprie dimissioni. Il presidente, pur sottolineando come a suo avviso la decisione presa dai giudici riguardo alla sua responsabilità nei fatti contestati non è giustificata da nessuna prova incontrovertibile, e pur dicendosi sorpreso per questa “clamorosa sentenza che lancia un messaggio inquietante e pericoloso per tutti gli amministratori del Paese”, ha deciso di far prevalere il senso delle istituzioni e di rassegnare le proprie dimissioni, dichiarando: “Le sentenze vanno rispettate soprattutto quando si è uomini delle istituzioni. La Calabria ha bisogno di un governo legittimato”.
La Calabria verso nuove elezioni. Il governatore sarebbe stato comunque sospeso in ottemperanza alla legge Severino, ma in quel caso la legislatura sarebbe proseguita con a capo della giunta il vice presidente, mentre il governatore avrebbe continuato a percepire la sua indennità di Presidente, seppur in misura ridotta. Così facendo Scopelliti con le sue dimissioni provoca anche lo scioglimento del Consiglio e quindi si dovrà procedere con una nuova tornata elettorale. Probabilmente il prossimo 25 maggio i calabresi saranno chiamati alle urne, oltre che per il rinnovo del Parlamento europeo, anche per le regionali.
Aggiornamento 12:23:59 -Scopelliti verso la sospensione, la legge Severino non fa sconti. La legge Severino prevede che in caso di condanna in primo grado per i reati contro la pubblica amministrazione, tra cui è esplicitamente citato l’articolo 323 del codice penale che punisce l’abuso d’ufficio, scatti la sospensione per almeno diciotto mesi. Il presidente Scopelliti, che è stato condannato proprio per abuso d’ufficio, oltre che di falsità ideologica (quest’ultimo reato ha portato anche alle condanne dei tre revisori dei conti), ora dovrà scegliere se dimettersi o aspettare il compimento dell’iter previsto dalla legge, che prescrive che il Tribunale debba trasmettere al prefetto di Catanzaro la sentenza di condanna, questi invierà comunicazione al Presidente del Consiglio dei ministri il quale a sua volta, sentiti i ministri dell’Interno e degli Affari regionali, adotta il provvedimento che accerta la sospensione. Tale provvedimento sarà poi notificato, a cura del prefetto, al consiglio regionale per l’adozione dei conseguenti adempimenti di legge. Qualunque sarà la decisione di Scopelliti, il suo destino alla guida della regione sembra compromesso, gli resta solo da decidere il suo vice presidente, che sarà il suo probabile successore alla guida della giunta calabrese fino alle elezioni.
Scopelliti candidato alle Europee. Giuseppe Scopelliti dovrà subire una sospensione di almeno 18 mesi dalla carica di governatore della calabria a causa della condanna in primo grado riportata ieri. Tale sospensione durerà oltre le prossime elezioni regionali, previste per la primavera del prossimo anno, per cui è chiara la preoccupazione dell’ex sindaco reggino di uscire da tutti i giochi della politica. Ecco però che subito si prospetta a Scopelliti una ciambella di salvataggio che potrebbe giungergli dal suo segretario di partito Angelino Alfano. Dopo lo scandalo Gentile, infatti, Alfano non può permettersi di mettere a rischio l’altro uomo forte del suo partito in Calabria e i voti che porta in dote. Se Gentile assicura un ampio consenso nel cosentino, Scopelliti fa altrettanto nel reggino e nel catanzarese, ecco perché è probabile che Alfano decida di offrire a Giuseppe Scopelliti un posto in lista per le Europee, elezioni per le quali non è prevista alcuna limitazione ai diritti di elettorato per il governatore calabrese. In questo modo il Nuovo centro destra si assicurerebbe un importante pacchetto di voti, utili per cercare di raggiungere la soglia di sbarramento del 4%, e nello stesso tempo, qualora riuscisse a raggiungere lo scranno di Strasburgo, Scopelliti si assicurerebbe il prestigio e i privilegi di parlamentare europeo, almeno fino all’eventuale sentenza definitiva di condanna.
Il presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, è stato condannato in primo grado a 6 anni di reclusione e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici, oltre al pagamento di una provvisionale pari a 120mila euro, per i delitti di falso ideologico e di abuso d’ufficio. I fatti risalgono all’epoca in cui Scopelliti era sindaco di Reggio Calabria e riguardano la falsificazione del bilancio comunale.
Scopelliti è stato condannato per aver falsificato i bilanci di previsione e il rendiconto di gestione gonfiando le voci attive, trovando così in bilancio denaro, che in realtà non c’era, da utilizzare per fini clientelistici, finanziando spettacoli pubblici, pagando incarichi e consulenze e sponsorizzando associazioni varie.
Insieme a Scopelliti sono stati condannati anche i revisori dei conti del comune di Reggio Calabria all’epoca dei fatti, 3 anni e sei mesi è la pena per ciascuno dei tre revisori, che rispondono del reato di falso ideologico in concorso con l’ex sindaco.
L’accusa. Come spiega in aula il pm Sara Ombra: “Già nel 2006 la Corte dei conti rilevava il disequilibrio di bilancio e lo sforamento del patto di stabilità interno. Tutto ciò avrebbe dovuto comportare il blocco delle assunzioni di personale e degli acquisti di nuovi beni e servizi e la cessazione dell’utilizzo di consulenze e professionalità esterne all’ente, ma tutto questo non fu fatto. Il buco di bilancio era una situazione tragica, come peraltro è emerso dalla successiva ispezione del Ministero delle Finanze voluta dalla Procura di Reggio Calabria”. Il pm avrebbe poi chiesto cinque anni di reclusione per Scopelliti.
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