giovedì 27 marzo 2014

Fateli affiancare anche dalla badante gli eletti in maniera da essere sicuri che dicano proprio quello che è scritto sul blog di Grillo e Casaleggio.

Beppe Grillo e il codice di comportamento per le elezioni europee

di   - 27/03/2014 - Una coppia scelta da Milano per affiancare il neoeletto, sanzioni e vincolo di mandato. Così il Capo del MoVimento scoraggia iniziative dissidenti, non permettendo ai "diffidati" di partecipare alle votazioni on-line e alla corsa in Europa

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Beppe Grillo e il codice di comportamento per le elezioni europee
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Normativa anti dissidenti. C’è di tutto nel codice di comportamento degli eletti del MoVimento 5 Stelle al Parlamento europeo. A far discutere molto in rete è la somma dei 250 mila euro da versare nel caso il deputato sia condannato penalmente o venga ritenuto gravemente inadempiente al rispetto del codice di comportamento. Ma come l’ha presa la base? Per la prima volta si usa la parola “diffidati”: I candidabili? «Tutti coloro iscritti al MoVimento 5 Stelle entro data 31-12-12 e con documento certificato entro il 20 marzo 2014, non diffidati». Chi può votare? «Tutti coloro iscritti al MoVimento 5 Stelle entro data 30-06-13 e con documento certificato entro il 20 marzo 2014 non diffidati». Non solo. Fuori anche le doppie poltrone. Non saranno inclusi gli attivisti svolgenti carica elettiva e non facenti parte di una lista partecipante alle elezioni amministrative 2014 certificata o in via di certificazione. Ma il cerchio magico è tracciato e gira tutto intorno alle scelte del duo.
MoVimento 5 Stelle regole europee 2
DA SEMPLICE PORTAVOCE A CAPO POLITICO – «In Europa per l’Italia». Questo lo slogan con cui il blog di Beppe Grillo pubblica il bando per le candidature alle prossime europee per il M5S. «Il MoVimento 5 Stelle (M5S) promuove la partecipazione alle elezioni europee 2014, attraverso la presentazione sotto il simbolo di liste di candidati scelti in Rete secondo le seguenti regole», annuncia il post che contiene i link con tutte le regole previste. «I candidati dovranno essere in possesso dei necessari requisiti di candidabilità e dovranno aderire al Codice di comportamento dei candidati e degli eletti del MoVimento 5 Stelle al Parlamento Europeo -si legge sempre sul blog-. La selezione dei candidati verrà effettuata attraverso votazione in Rete a cui potranno partecipare gli aderenti al MoVimento 5 Stelle aventi i requisiti, secondo l’apposita procedura di selezione dei candidati e formazione delle liste». E il Semplice Portavoce diventa “capo”: «Beppe Grillo, quale capo politico del MoVimento 5 Stelle e suo rappresentante, si occuperà degli adempimenti tecnico-burocratici necessari a consentire l’effettiva presentazione e partecipazione alle prossime elezioni europee 2014 delle liste dei candidati scelti in Rete, avvalendosi a tal fine di un gruppo di iscritti al MoVimento 5 Stelle che si sono resi disponibili a farsi carico di detti adempimenti, rinunziando preventivamente a presentare la propria candidatura alle prossime elezioni europee».
IL TEAM DI BEPPE - Non solo, si indica il team al lavoro per gli adempimenti burocratici: «A fini organizzativi ed operativi, è stata acquisita la disponibilità di un gruppo di iscritti al MoVimento 5 Stelle a farsi carico degli adempimenti tecnico-burocratici necessari a consentire la presentazione e la partecipazione alle elezioni europee. Tutti hanno preventivamente rinunziato a presentare la propria candidatura per le europee». Chi sono? Silvana Carcano, Vito Crimi, Gianni Benciolini, Stefano Patuanelli, Roberta Lombardi, Davide Barillari, Roberto Fico, Luigi Di Maio, Riccardo Nuti, Alessio Mattia Villarosa. Una scelta non dovuta al caso. Quattro di loro sono attivisti di punta del territorio. Chi da Trieste (Patuanelli e il caso della mancata sfiducia a Battista), chi dal consiglio regionale lombardo (l’eletta Silvia Carcano). Un cerchio “magico” che avrà il compito di sbrigare tutte le beghe relative alle candidature.
guarda la gallery:
(Alcuni screen in rete)
SILENZIO E DUBBI - E le reazioni? Bocca cucita. Anche se nei gruppi in rete qualcuno chiede se sia legittimo o no blindare in tal modo gli eletti. A prender parola, a fine serata, è un celebre ex del MoVimento, Favia: «Con il nuovo regolamento per le candidature alle europee Grillo e Casaleggio danno il colpo di grazia alla liberà all’interno del Movimento, facendo terra bruciata attorno a chi ha ancora un minimo di dignità e di schiena dritta» .Un regolamento che, secondo Favia, contiene delle regole chiaramente anticostituzionali e che rappresenta un precedente molto pericoloso nello scenario politico europeo. «A tutti i candidati verranno fatte firmare delle clausole vessatorie che saranno costretti ad accettare perché l’alternativa sarà quella di non candidarsi – spiega l’ex esponente del Movimento -. I dissidenti saranno eliminati alla radice. Grillo e Casaleggio, fuori dalle istituzioni, controlleranno lo staff della comunicazione e nel mondo d’oggi, dove la politica è diventata solo comunicazione, chi controlla la comunicazione controlla e gestisce anche la linea politica. Per evitare fastidiosi scocciature quali il diritto di critica interno al M5S, ecco il salto di qualita’: terranno in ostaggio i parlamentari con la minaccia di una penale di 250mila euro». Noi però ricordiamo qui quanto possa valere un codice politico rispetto ad un regolamento a base giuridica. Certo, chi teme di aver spesso idee diverse rispetto alla linea, è senz’altro scoraggiato da tali presupposti. «L’iscrizione entro il 31-12-2012 per la candidatura alle Europee è un termine troppo lontano nel tempo per chi ha desiderio di impegnarsi in prima persona. Soprattutto se il termine della propria iscrizione risulta errato per un errore del sistema. Il termine peraltro è incongruente con il termine la data di iscrizione adottata per votare (documento certificato 20-3-2014). La individuazione dei candidati sulla base della mera addizione numerica delle preferenze acquisite non garantisce capacità, qualità, conoscenza lingue etc ….. auguriamoci di non ritrovarci di fronte a tanti scilipodiani», esprime un utente sul Forum. «Ho letto i 7 punti del programma – aggiunge un altro in rete – Ci sono dei punti positivi ma si contraddicono vicendevolmente con quelli negativi. Non si può avere né abolizione del pareggio di bilancio, né abolizione del fiscal compact se poi si vuole adozione eurobond (per la serie del “più Europa”) che imporrebbero un’ulteriore irrigidimento delle norme fiscali nei Paesi periferici.. E poi ancora il parametro assurdo del 3% deficit/PIL??? Risultato: ho seri dubbi se rivotare M5S». Ora sta tutto nelle mani di Grillo. Salvare il suo elettorato dalla disaffezione e candidare persone “eccellenti”. Ora la palla passa al cerchio magico, mentre da Milano si organizzerà lo squadrone. Quello che dovrà accerchiare i futuri neoeletti nella comunicazione.

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