Matita Rossa
Le cyber-pulizie di primavera e quell’account spazzato dal sito di Beppe Grillo
Caro Beppe Grillo, che bisogno avevi di uccidere il mio account sul tuo sedicente “sistema operativo”? Tanto alle europee non mi sarei candidato comunque, pur avendone i requisiti, perche’ nella vita ho di meglio da fare che prendere ordini dai Casaleggio-boys che saranno affiancati ad ogni europarlamentare. Però almeno potevi mandarmi una mail per spiegarmi come mai mi hai cacciato fuori dal tuo “portale della partecipazione” pur avendo partecipato a tutte le votazioni on-line, mentre nel frattempo gli account degli astensionisti vanno bene per fare numero, e ti tieni stretti nel tuo cerchio magico i consiglieri comunali bolognesi che appena eletti hanno voltato le spalle alla loro assemblea locale, negando diritto di voto e di indirizzo politico ai cittadini che li avevano mandati nelle istituzioni. Mi chiedo quante altre persone siano nella mia situazione, spazzate via con un semplice click senza nemmeno poter recuperare i propri interventi di discussione sulle proposte di legge.
Ma forse c’è poco da spiegare: semplicemente eravate un movimento aperto e ora siete un partito chiuso che non accetta la critica, il dissenso, le voci fuori dal coro. E scusami se ti dico che questo bavaglio elettronico fatto di nascosto da una mano anonima ai danni di un cittadino “colpevole” solo del proprio pensiero crititco mi sembra più odioso e vigliacco del bavaglio televisivo che ti fu imposto a suo tempo da Bettino Craxi. Mi sembra perfino più grave di quando il PD ti ha stracciato la tessera solo perché volevi cambiare quel partito dall’interno: almeno loro lo hanno fatto alla luce del sole e spiegano pubblicamente le motivazioni.
Salutami Messora, che ancora non mi ha saputo spiegare quanti soldi nostri intasca mensilmente, e anche il buon Casaleggio, iscritto a sua insaputa all’ordine dei giornalisti che poi dice di voler abolire: da oggi includerò anche voi tre nel vecchio potere autoritario che va rimpiazzato con una nuova coscienza civile che non consente deleghe, non accetta capi, non tollera bavagli e non vuole padroni.
Più stringerete quel pugno inebriati dal vostro potere, più la sabbia del pensiero libero vi sfuggirà tra le dita. Non capisco come mai vi fa paura perfino la mia piccola insignificante voce, al punto da condannarmi alla “morte virtuale” cancellando il mio account con un atto autoritario, e negandomi l’elettorato attivo e passivo nel vostro partito senza il coraggio di dirmi in faccia ciò di cui sarei accusato. Tutto questo mi da’ conferma di essere nel giusto quando continuo a sostenere il pensiero libertario contro la massificazione dei partiti che porta alle peggiori conseguenze perfino le migliori intenzioni: ho ragione a dire che ogni spirito libero può impaurire chi si diverte a comandare, ogni cittadino può fare la differenza, ogni voce ha il potere di cambiare le cose, ogni uomo e ogni donna possono scrivere la storia anche senza comici e pseudotecnici storditi da un potere che non sanno gestire.
Voi non vi arrenderete mai, perché non vi conviene. Ma io neppure.
Starò sempre dalla parte del contropotere, come sono stato dalla vostra parte fino a quando non siete diventati un altro dei poteri monolitici di questa nazione.
Di una cosa però voglio ringraziarti di cuore, caro Beppe: per tutte le persone coraggiose e oneste che ho incontrato nel tuo movimento. Peccato che la maggior parte di loro sia già stata espulsa.
PS. la copia del mio documento d’identità l’avete distrutta, vero? VERO?
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