lunedì 24 marzo 2014

Solo Grillo è a favore della Russia. lui e Berlusconi che non parla. E si comprende anche perché.

Crimea: il mondo contro la Russia

di   - 24/03/2014 - Nonostante le ripetute minacce di sanzioni Mosca sta poco a poco assorbendo la Crimea e a Barack Obama non resta altro che emarginare Putin: così nel corso del summit internazionale sulla proliferazione della armi nucleari lo ha minacciato davanti a 53 paesi

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Continua la sfida tra Russia e Stati Uniti sull’Ucraina. E gli Usa iniziano ad isolare politicamente Mosca escludendola dal G8, che torna ad essere G7, in risposta al referendum che ha sancito l’indipendenza della Crimea che oggi, di fatto, è già una repubblica russa. Ed ora i sette grandi parlano di Ucraina a l’Aia su indicazione del presidente Usa Barack Obama nel corso del summit internazionale sulla proliferazione della armi nucleari che vede la partecipazione di 53 paesi.
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NUOVE SANZIONI IN VISTA? - Barack Obama chiederà agli alleati di sospendere la Russia dal G8 e di adottare nuove sanzioni contro l’economia locale. A riportarlo è un funzionario dell’amministrazione. Dal canto suo Beh Rhodes, numero due del Consiglio per la Sicurezza Nazionale presso la Casa Bianca ha spiegato che a prescindere da ciò che verrà deciso alla riunione del G7 a l’Aia, finché la Russia violerà il diritto internazionale «non c’è alcun bisogno che il Gruppo abbia a che fare con Mosca. Noi stiamo valutando come rapportarci con la Russia nei mesi e negli anni a venire. Se poi si arriverà al punto in cui essa vorrà ridimensionare la tensione e attenersi al diritto internazionale non vogliamo certo escludere l’eventualità che il G7 la coinvolga».


LA RUSSIA DEVE CAPIRE - Il presidente statunitense, invece, ha riferito nel corso di un’intervista rilasciata al giornale olandese «Volkskrant» che gli Usa ed i suoi alleati devono essere pronti ad ogni azione: «Il mio messaggio, in tutte le discussioni con i leader europei, sarà che la Russia deve capire le conseguenze economiche e politiche delle sue azioni in Ucraina. Le azioni della Russia sono inaccettabili. Devono esserci conseguenze. E se la situazione continuerà a inasprirsi, dobbiamo essere preparati a imporre costi più alti». Gli Usa si preparano quindi ad una nuova tornata di sanzioni ma ci si chiede se queste potranno essere davvero efficaci visto che nei giorni scorsi Mosca non è apparsa molto preoccupata dalle minacce delle altre potenze.
SI MUOVE IL MINISTRO LAVROV - Ed oltre agli Stati Uniti si muove pure l’Europa con il presidente della Commissione Ue, Jose Manuel Barroso, che sostiene come le sanzioni adottate da Bruxelles nei confronti della Russia per l’annessione dell’Ucraina siano la dimostrazione di come sia meglio «dialogare piuttosto che procedere unilateralmente con atti di forza come ha fatto Mosca». Intanto si muove la diplomazia. Il ministro degli esteri russo, Sergei Lavrov, incontrerà con tutta probabilità il suo omologo ucraino incaricato ad interim, Andrei Deshchitsa, a margine del summit sulla sicurezza nucleare in corso a l’Aia, in Olanda. A confermarlo lo stesso Lavrov, che ha incontrato anche il segretario di stato Usa John Kerry, con una foto caricata su Twitter.

GLI UCRAINI LASCIANO LA CRIMEA - Ed a dimostrazione di come la situazione sia più grave di quanto si potesse pensare, da Kiev arriva l’allarme lanciato dal segretario del Consiglio nazionale di sicurezza e difesa di Kiev, Andrii Parubii, deputato del partito di Yulia Timoshenko, comandante delle unità di autodifesa di piazza Maidan e tra i fondatori di Svoboda, che ha parlato di 100.000 militari russi pronti ad attaccare i confini orientali dell’Ucraina. Ucraina che sembra rassegnata a perdere la Crimea. Da oggi la moneta ufficiale della penisola è il rublo e Kiev ha chiesto ai militari rimasti fedeli di abbandonare l’area. Le truppe russe in mattinata hanno preso possesso di una base navale a Feodosia portando via con le mani legate una settantina di militari ucraini che non si erano arresi. La Casa Bianca dal canto suo si è definita preoccupata dal numero crescente nelle manovre da parte delle truppe russe che hanno preso possesso di una nave ucraina nel lago Donuzlav.
LA PREOCCUPAZIONE DI BAN KI-MOON - Il ministro della Difesa russo Serghei Shoigu, è giunto in visita a Sebastopoli per ispezionare la Flotta del Mar Nero, che ha preso il controllo di quasi tutte le unità’ militari nella penisola nominando Denis Berezovski, filo russo, vice comandante della flotta. In tutto questo anche l’Onu con il segretario generale Ban Ki-moon il quale ha spiegato che la Russia ha seriamente danneggiato il Memorandum di Budapest del 1994, con il quale l’Ucraina aveva consegnato il proprio armamento nucleare in cambio della garanzia di sovranità da parte delle potenze occidentali e di Mosca. E sempre il segretario Onu spera che la vicenda non rappresenti il pretesto per un ritorno alla proliferazione delle armi nucleari.


I BROOKLYN NETS SBARCANO IN RUSSIA? - Ed a dimostrazione di quanto sia possibile aggirare le sanzioni imposte dagli Stati Uniti, il miliardario russo Mikhail Prokhorov, proprietario della franchigia Nba dei Brooklyn Nets, ha annuncato che trasferirà la sede legale del club in Russia. Come riferisce l’agenzia Agi, la mossa punta a metterlo al riparo dal rischio di essere colpito da eventuali sanzioni Usa contro i beni di cittadini russi all’estero, nell’ambito della rappresaglia per la crisi ucraina. «Sto facendo tutto il possibile per trasferire la proprietà dei Nets nel quadro di una società russa», ha spiegato Prokhorov ai giornalisti. Attualmente il magnate russo controlla i Nets, quinta franchigia Nba per valore, attraverso la sua holding americana Onexim Sports & Entertainment.

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