sabato 29 marzo 2014

Ottimo segnale.

L’impreditoria femminile che sconfigge la crisi

Scritto da  il 27 marzo 2014 in Economia
donne 250x166 Limpreditoria femminile che sconfigge la crisiDonne che fanno impresa e rispondo alla crisi rimboccandosi le maniche invece di aspettare un lavoro che non c’è. E, soprattutto, fanno impresa bene. I dati parlano chiaro: l’imprenditoria femminile fa buoni numeri, alla faccia di chi ancora sostiene la teoria del “sesso debole”, e si conferma come una potenziale risorsa economica da non sottovalutare.
Lo studio: l’imprenditoria femminile negli Stati Uniti. A rimarcarlo sono i dati di un recente studio del Center for Women’s Business Research sull’imprenditoria femminile negli Stati Uniti, che ha messo in luce come le imprese “rosa” – che fanno capo cioè a un titolare donna, non necessariamente americana, e che abbiano base negli USA – abbiano un impatto economico pari a 3 triliardi di dollari annuali, che si traducono nella creazione o nel mantenimento di più di 23 milioni di posto di lavoro, pari al 16% dell’occupazione statunitense. Non solo: secondo lo studio, negli ultimi due decenni la maggioranza delle aziende a guida femminile hanno continuato a crescere con tassi di crescita quasi doppi rispetto alle altre imprese (42% contro 24%). L’impatto dell’imprenditoria femminile si vede anche nella qualità dei prodotti e nelle scelte di produzione – il 71% delle attività di imprenditrici donne hanno tentato di diventare più ecologiche, cambiando i propri prodotti o la politica aziendale in merito – e nell’internazionalizzazione del mercato, dal momento che il 25% delle imprenditrici statunitensi sta spostando i propri affari sui mercati internazionali.
Donne e impresa in Italia. I dati relativi all’apparato economico americano evidenziano un trend in crescita anche nel nostro Paese: a certificarlo è l’Osservatorio dell’Imprenditoria Femminile di Unioncamere-Infocamere durante la scorsa edizione del “Giro d’Italua delle donne che fanno impresa”, che confrontando i dati circa l’impresa femminile relativi allo stesso periodo del 2012 e del 2013 ha messo in luce come l’aumento di imprese con titolari donne nel nostro paese sia stato vertiginoso, complice soprattutto la crisi economica che ha spinto molte donne a reinventarsi un lavoro piuttosto che aspettarne uno. Secondo Unioncamere, infatti, delle 6.140 imprese che sono nate in Italia tra settembre 2012 e settembre 2013, ben 3.893 (pari al 63%) avevano a capo una o più donne: un incremento che in dodici mesi ha avuto un tasso di crescita pari a 0,27%, quasi triplo rispetto alla crescita media del totale delle imprese italiane nel medesimo periodo (0,10%).
Se si considerano i dati generali relativi all’impresa italiana, le aziende femminili a settembre 2013 erano il 23,6% del totale (1.431.167) concentrate in prevalenza nel settore turistico e dei servizi finanziari. Di esse, ben 176.084 sono imprese femminili a titolarità “under 35”, distribuite prevalentemente in Campania (13,5% dei casi), Lombardia (12,4%) e Sicilia (10,4%) e operanti in particolar modo nel commercio all’ingrosso, nei servizi e nella ristorazione.

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