sabato 29 marzo 2014

E la corruzione che non finisca mai. Povero paese mio.

Scandalo Expo 2015, intercettazione choc: "Ci sono i giornalisti, fingiamo di scavare"

Otto arresti e decine di indagati per lo scandalo di Infrastrutture Lombarde e degli appalti per Expo 2015: una sessantina i capi d'accusa, turbativa d'asta compresa. Si lavorava per finta, solo davanti ai giornalisti
Brescia Today29 Marzo 2014
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Sono ancora otto le persone in carcere a seguito dello scandalo immobiliare della Infrastrutture Lombarde, ditta appaltante svariati lavori in corso a Milano e dintorni per l’Expo 2015. Tra gli arrestati eccellenti anche l’ex direttore generale della IL, Antonio Rognoni, e il responsabile dell’Ufficio Gare Pierpaolo Perez.
A conferma delle accuse, intercettazioni ambientali e telefoniche, movimenti anomali finanziari e bancari sui conti dei singoli accusati o delle ditte coinvolte. Secondo la Procura di Milano i capi d’accusa sono svariati e molteplici: partendo dalle presunte turbative d’asta si arriva ad un faldone di accuse che arriva a sfiorare le 60 unità.
In particolare, sotto i riflettori, i lavori relativi alla cosiddetta ‘Piastra’ in cui, stando ai rapporti degli inquirenti, nemmeno l’ad di Expo Giuseppe Sala (e con lui Carlo Chiesa e Angelo Paris) “avrebbe mantenuto un comportamento irreprensibile”.
Tutta italiana infine la gestione dell’appalto della ‘Trincea’, parte di una più ampia struttura sanitaria. Un’intercettazione racconta tutto: in vista dei giornalisti in arrivo (quotidiani e televisioni) il cantiere (fermo da tempo) riprende i lavori, ma solo per finta. Un non meglio identificato "Ale", annota la Gdf, in una telefonata a Pierpaolo Perez, comunica che il giorno seguente gli manderà "il video dove si vede che hanno iniziato i lavori per la trincea, dice che c'era l'Eco (L'Eco di Bergamo) con i giornalisti, la televisione e gli escavatori che facevano finta di scavare dove uno scavava e l'altro riempiva giusto per fare cinema".
Si scava e si scava, quando le telecamere filmano e le macchine fotografiche scattano. Poi,quando i cronisti si allontanano, le buche vengono ricoperte di terra. “Questa è l’Italia, bellezza”.

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