giovedì 27 marzo 2014

Una bufala messa in piedi da Casaleggio. Una operazione di marketing elettorale. Illegale solo proporla.

Sanzioni da 250mila euro ai dissidenti
e il potere in mano a Grillo e Casaleggio
Così è cambiato il Movimento 5 Stelle

Il codice di comportamento per i candidati alle Europee fotografa l'evoluzione dei pentastellati. Il duo Beppe-Gianroberto ha il controllo della linea politica e dell'organizzazione. Ma la minaccia di una multa per i dissidenti è solo propaganda

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Sanzioni da 250mila euro ai dissidenti 
e il potere in mano a Grillo e Casaleggio 
Così è cambiato il Movimento 5 Stelle
L'abbandono definitivo dell'idea dell'uno vale uno, il riconoscimento ufficiale del peso di Gianroberto Casaleggio, il ruolo di capo politico con poteri illimitati di Beppe Grillo e la preoccupazione quasi ossessiva per i dissidenti con tanto di sanzioni pecuniarie “illegali” per i traditori.

E' la fotografia del Movimento 5 Stelle che emerge dal “ Codice di comportamento per i candidati alle elezioni Europee ”, pubblicato sul blog di Beppe Grillo e che, più di tante analisi politiche, fa capire quanto i pentastellati siano cambiati in poco più di un anno. Un'evoluzione che si fa ancora più chiara se si paragona questo nuovo codice al documento gemello presentato prima dell'approdo grillino alla Camera e al Senato.

Beppe Grillo è il capo politico. Nel nuovo documento, il Movimento 5 Stelle abbandona alcune ipocrisie e conferisce a Beppe Grillo poteri quasi illimitati. Alla volontà dell'ex megafono, definito “capo politico del M5S”, è riservata la possibilità di “costituire in seno al Parlamento europeo un gruppo politico con deputati di altri Paesi europei che condividano i valori fondamentali del Movimento 5 Stelle”. L'iniziativa deve poi essere soltanto “ratificata” dalla base del Movimento in Rete, superando del tutto gli eletti nelle istituzioni. Si certifica di fatto il ruolo di dominus sul gruppo di Beppe Grillo che in molti casi proprio dai membri del Movimento veniva smentito con forza.
''Io candidato? Non faccio parte di quel mondo'', ha spiegato Beppe Grillo commentando i possibili risultati delle prossime elezioni europee, intervistato da Enrico Mentana su La7

L'importanza di chiamarsi Gianroberto. Casaleggio è adesso a tutti gli effetti il capo in seconda del Movimento 5 Stelle e il codice lo chiarisce in maniera esplicita. Se infatti nel regolamento per i parlamentari il suo nome non era mai citato, stavolta compare in due casi distinti, unico insieme a Beppe Grillo ad essere citato per nome nel regolamento.

Nelle mani di Casaleggio è lasciata completamente la struttura organizzativa, tanto che i futuri eurodeputati dovranno scegliere i propri collaboratori da una lista di persone selezionate proprio da Gianroberto e da Beppe Grillo. Senza troppe sorprese è affidata a lui anche tutta l'area comunicazione: “La consistenza del “gruppo di comunicazione”, in termini di organizzazione, strumenti, scelta dei membri e del coordinatore, sarà definita da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio”.

Sei un dissidente? Paga 250mila euro. Ma è una bufala. I tanti dissidenti espulsi dal gruppo al Senato sembrano aver lasciato il segno sul movimento, che dedica una parte davvero corposa al capitolo delle sanzioni per chi “tradisce” la linea, con tanto di maxi penale per chi abbandona il gruppo o viene espulso senza dimettersi.

“Ciascun candidato del MoVimento 5 Stelle al Parlamento europeo, prima delle votazioni per le liste elettorali, dovrà sottoscrivere formalmente l'impegno al rispetto del presente codice di comportamento”, si legge “con assunzione di specifico impegno a dimettersi da deputato sia in caso di condanna penale sia nell'ipotesi in cui venisse ritenuto gravemente inadempiente al rispetto del codice di comportamento e, in difetto, a versare l'importo di €250.000 al Comitato Promotore Elezioni Europee MoVimento 5 Stelle che lo devolverà ad ente benefico”.

Ma sia la parte dedicata all'obbligo di dimissioni che quella sulla maxi sanzione da 250mila euro appaiono come del tutto inapplicabili e in contrasto con l'assenza di vincolo di mandato prevista nel Parlamento Europeo.

“In Europa non c'è alcun vincolo di mandato proprio come in Italia, e quanto scritto in questo codice sul tema delle dimissioni e della sanzione è solo propaganda politica”, spiega Roberto Castaldi, esperto di diritto europeo e ricercatore presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. “Anche nel caso in cui che tra il Movimento e il singolo candidato venisse firmato un contratto privato, questo non avrebbe alcun valore giuridico e potrebbe essere facilmente impugnato di fronte a un tribunale”.

Non esiste insomma una forma giuridica che possa “obbligare” un deputato europeo a seguire le regole stabilite dal suo partito che, nei suoi confronti, può usare solo l'arma dell'espulsione.

I quadri a 5 Stelle. Politicamente significativa e poi la parte dedicata al già citato gruppo di comunicazione le cui nomine spettano a Grillo e Casaleggio, ma che sarà finanziato dai deputati pentastellati. “Verrà costituito un “gruppo di comunicazione”, composto di due assistenti per ciascun deputato, al fine di garantire una gestione coordinata della comunicazione dell'attività parlamentare dei deputati del M5S” spiega il codice. “Con questa formula Grillo crea e rafforza una struttura organizzativa del Movimento”, spiega Castaldi.

La preoccupazione per i portaborse. Dopo il caso della deputata Barbara Lezzi, che aveva assunto la figlia del fidanzato come portaborse , e altre denunce simili arrivate dal territorio, il Movimento 5 Stelle introduce una clausola per nuovi episodi di raccomandazioni familiari. “I deputati non potranno nominare i propri familiari fra gli assistenti retribuiti direttamente dal Parlamento europeo e da altri organismi” si legge nel codice di comportamento che anzi, come segnalato in precedenza, centralizza completamente la scelta del personale di supporto alla esclusiva volontà di Grillo e Casaleggio.

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