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Arriva a sostenere Adriana Poli Bortone nella corsa verso la presidenza della Regione Puglia e viene accolto da contestazioni feroci. Contestazioni convinte quanto gli applausi che il leader della Lega, Matteo Salvini, raccoglie all'interno dell'hotel Tiziano, sul cui palco si presenta con la felpa blu con la scritta Salento.

Fuori circa duecento manifestanti, alcuni esponenti dei centri sociali e del mondo antagonista, che hanno lanciato uova e intonato cori molto critici contro la Lega e le sue propaggini salentine, la lista Noi con Salvini. Dentro una platea stregata dal comizio del leader, che ha toccato tutti i temi a lui cari: l'immigrazione, la sicurezza, il lavoro. Senza tralasciare le questioni locali, come la xylella  e il gasdotto Tap. "Io non taglierei neanche un ulivo - aveva detto pochi minuti prima, durante l'inaugurazione del comitato elettorale del candidato salentino Mauro Giordano - ho battagliato a lungo a Bruxelles, penso che prima di toccare un ulivo bisogna pensarci dieci, mille volte, ma è l'ennesima dimostrazione che ci sono valutazioni e normative europee fatte contro la Puglia è l'Italia". E, sul gasdotto Trans Adriatic Pipeline, stessa impostazione: "Bisogna ascoltare i territori, se il territorio è contrario, io sono contrario".

Poi la politica. L'appoggio alla Poli "perché io non sto dove sta Alfano", la presa di distanza dallo scontro fratricida nel centrodestra che corre verso le regionali con due candidati presidente (Poli Bortone e Schittulli), con una scelta che ha favorito già in partenza il candidato del centrosinistra Michele Emiliano: "La divisione non è stata una scelta nostra, qui se le sono date di santa ragione, hanno litigato nel centrodestra. Noi siamo piccoli, siamo una cosa nuova per la Puglia, ma siamo aperti a tutti, chiudiamo la porta in faccia solo agli sfasciatori". Il termine richiama per forza di cose quello che è accaduto pochi giorni fa a Milano, i cui contestatori vengono assimilati a quelli di Lecce: "Sono ragazzi che hanno problemi, vorrei che i genitori insegnassero loro un po' di educazione, vadano a fare un po' di volontariato".

Da Lecce, inoltre, Salvini non perde l'occasione per lanciare messaggi all'alleato Silvio Berlusconi: "Non siamo noi a sostenerlo,ma è Berlusconi che sostiene la Lega, i numeri oggi sono cambiati, siamo noi che dettiamo il programma". E boccia sonoramente anche l'ipotesi del Cavaliere di costruire, all'indomani delle regionali, un partito Repubblicano sul modello americano: "Non faccio marmellate, io non sono per le ammucchiate di centro destra o di centrosinistra, puntiamo a un progetto nuovo".