mercoledì 13 maggio 2015

Riceviamo e pubblichiamo.

Dopo la topica sullo screening e Veronesi molti tendono a sostenere che il leader del MoVimento 5 Stelle sia stato frainteso da quei brutti e cattivi dei media. Anche Mentana ci mette del suo. Vediamo com'è andata veramente
ALESSANDRO D'AMATO
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Dopo l’uscita di sabato di Beppe Grillo contro Veronesi è nato un riflusso di replica portato avanti da attivisti del MoVimento 5 Stelle che vuole sostenere che l’affermazione di Grillo sia stata fraintesa. A riprova dell’affermazione venivano pubblicati una serie di video del Fatto Quotidiano e di Bersaglio Mobile che riportavano alcune delle parole dette da Grillo sulla questione prima della marcia. Per ricostruire l’intera vicenda e scoprire cosa ha detto veramente Beppe Grillo sulle mammografie bisogna ritornare ai lanci di agenzia di sabato pomeriggio.

COSA HA DETTO VERAMENTE VERAMENTE VERAMENTE BEPPE GRILLO SULLE MAMMOGRAFIE
Tra le 14 e 54 e le 19 e 04 le parole di Grillo su Veronesi vengono riportate da quattro agenzie di stampa. Nell’ordine, sono AGI, ADNKRONOS, TMNEWS (e ASKANEWS), ANSA. I lanci si dividono in due tipi: il primo tipo riporta solo la frase su Veronesi, il secondo tipo riporta anche il ragionamento sulle mammografie e il due per mille. La prima agenzia di stampa che riporta entrambe le frasi è l’ADNKRONOS:
Beppe Grillo contro Umberto Veronesi. Il celebre oncologo ed ex ministro della Sanità finisce nel mirino nel leader M5S impegnato nella marcia Perugia-Assisi per il reddito di cittadinanza. “E’ il sistema che non va -osserva Grillo conversando con cronisti e attivisti- Veronesi, ad esempio, pubblicizza le mammografie, ripete di continuo alle donne di farle. Probabilmente Veronesi parla così per avere sovvenzioni per il suo istituto”. Per il leader M5S “ci vogliono leggi chiare e trasparenti, come negli Stati Uniti. Fai una leggina di due righe, così chiarisci tutto, in trasparenza, chi finanzia cosa”.
“Dicono che bisogna fare una mammografia ogni due anni – prosegue – e le donne la fanno perché si informano male, leggono ‘Donna Letizia’, del resto la differenza di mortalità tra chi la fa e chi non si sottopone alla mammografia ogni due anni è di due su mille. Certo è qualcosa, ma comunque pochissimo”. Grillo ne ha anche per le aziende farmaceutiche. “Il farmaco per l’epatite C -dice- sanno già tutti che costa troppo e non tutti possono permetterselo. A quel punto bisogna andare dalla casa farmaceutica che lo produce e costringere a venderlo a prezzi più bassi. Se io sono malato e non ho il farmaco, ti prendo per la gola”.
La frase è solo leggermente diversa rispetto a quella riportata successivamente dalle altre due agenzie:
“Veronesi – ha detto Grillo – va sempre in tv a pubblicizzare la necessità per le donne di fare le mammografie. E dice di farle ogni due anni ma la differenza percentuale di malattia fra chi le fa ogni due anni e chi le fa meno spesso e’ solo del due per mille. Ma lui magari prende le sovvenzioni per il suo istituto da chi vende le macchine per le mammografie”.
E’ importante notare che in entrambe le frasi riportate l’agenzia di stampa non cita la General Electric, e nella seconda cita “chi vende le macchine per le mammografie”. La prima frase si trova all’interno di un ragionamento che riguarda i conflitti di interesse in medicina, e prima Grillo, come si evince da questo video del Fatto Quotidiano, fa un ragionamento che parte dal conflitto di interesse.
Chiunque dia ad un organizzazione, medici, qualsiasi organizzazione, qualsiasi industria dà più di 10 dollari deve mettere nome, cognome e importo su un blog aperto, io cittadino tu vai clicki e vai a vedere chi ha dato i soldi, chi a chi. Allora capisci che Veronesi va in televisione a dire che bisogna fare le mammografie perché la General Electric fa i mammografi probabilmente gli dà una sovvenzione nella sua fondazione, allora capisci perché fanno… hanno questi comportamenti. Allora, quando ci sono e si realizzano i conflitti d’interesse li fermi e gli fai delle multe di miliardi di dollari come fanno negli Stati Uniti. Quando tu metti una cosa aperta che vai a vedere e vedi che c’è un’attinenza…
Poi però ci infila Veronesi che, come abbiamo visto, è un suo vecchio bersaglio. Parlava incidentalmente di Veronesi, Grillo? No, o meglio il tono della discussione serviva a tirare in ballo proprio Veronesi, a cui viene attribuito un conflitto d’interesse preciso (quello con General Electric), appena attenuato da quel “probabilmente” che Grillo utilizza nell’intercalare un paio di volte.

LA STORIA DEL DUE PER MILLE
E veniamo alla frase su Donna Letizia: «Dicono che bisogna fare una mammografia ogni due anni e le donne la fanno perché si informano male, leggono ‘Donna Letizia’, del resto la differenza di mortalità tra chi la fa e chi non si sottopone alla mammografia ogni due anni è di due su mille». Questa frase non è presente nelle registrazioni tagliate e montate nei video, ma ha la sua importanza all’interno del discorso: basti vedere il commento a questo proposito diMarco Cattaneo, direttore di le Scienze e National Geographic Italia:
beppe grillo mammografie 1
Il fatto che la frase non sia stata registrata nei (o sia finita in un taglio del montaggio dei) video ha offerto il destro per dire che quelle parole non sono mai state pronunciate. Annalisa Cuzzocrea, cronista di Repubblica, racconta su Twitter come sono andate le cose:
grillo mammografie
Ma se proprio non volete credere a quei cattivoni dei giornalisti, potete sempre credere a Grillo. Come si fa notare qui, infatti, nella replica di Beppe diffusa in tarda serata sabato si può leggere la seguente frase: “Non penso che la mammografia non sia utile o necessaria. Anzi penso che sia utilissima. Ce l’avevo con la cattiva informazione che fa credere che facendo questo esame non venga il tumore. Credo che le donne si debbano informare perché a volte ci sono dei falsi negativi o dei falsi positivi che possono allarmare inutilmente”. Come è agevole notare, sia in queste poche righe che nel successivo videopost sul blog scompare ogni riferimento a Veronesi (come mai?) e si parla proprio delle mammografie. E che necessità c’era di precisare ignorando l’argomento principe (Veronesi) se non si sta discutendo di quanto detto alla marcia? E parlando delle “sovradiagnosi” cosa si sta discutendo, se non l’utilità di fare esami o meno (ovvero, il famoso discorso del due per mille)?

IL CAPOLAVORO DI ENRICO MENTANA 
Infine c’è il capolavoro di Enrico Mentana. Che ieri sera al Tg di La7 ha annunciato di avere un documento in cui si vede cosa ha detto veramente Beppe Grillo sulla storia delle mammografie. Solo che c’è un dettaglio: Mentana ha mandato un video registrato la sera prima, quando intervenendo a Bersaglio Mobile Grillo aveva parlato degli stessi argomenti, e ha detto che il putiferio si è scatenato dopo che le parole di Grillo erano state riesumate da quel video. Questo, semplicemente, è falso.
E’ falso perché il video “non scioglie la discussione” visto che Grillo ha invece parlato durante la marcia per la povertà del sabato e che l’abbia fatto, per lo meno, non è per nulla in dubbio. Mentana ha quindi presentato in maniera scorretta il servizio, che invece dice correttamente che può “mostrare il ragionamento” di Grillo fatto prima delle dichiarazioni. Ricapitolando, quindi: le frasi sono state dette, nelle frasi c’era una pericolosa sottovalutazione della differenza di mortalità, la frase su Veronesi era sì un esempio, ma attribuiva a un personaggio con cui Grillo ha spesso avuto a che dire un fatto concreto e una (ipotetica) corruzione. Il resto sono chiacchiere inutili.

Leggi sull’argomento:Tutte le bufale sulle mammografie

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