Da Massa a Viareggio, scontri e  tensioni alla nuova uscita di Matteo Salvini in campagna elettorale. Pomeriggio difficile. Dopo la contestazione in Umbria e le polemiche con il ministro Alfano proprio sull'organizzazione della sicurezza, oggi a Massa, in Toscana, altra pesante contestazione al leader leghista. In trecento di sono presentati nelle strada, Carc, anarchici, giovani dell'area antagonista, con cartelli, con materassini e canotti usati come scudi e caschi. I contestatori anti-Lega volevano impedire il comizio di Salvini, le forze dell'ordine si sono sistemate in modo che leghisti e manifestanti non venissero a contatto. Alle 15,20 la tensione però è salita all'improvviso: qualcuno dal corteo ha lanciato oggetti contro la polizia. Poi  i contestatori hanno sfondato il cordone formato dalle forze dell'ordine con l'obiettivo di arrivare al palco dove il leader della Lega stava per cominciare a parlare. Così la polizia ha reagito sfoderando i manganelli e con una carica. Urla in strada fra via Roma e piazza Garibaldi, in pieno centro storico di Massa. "Fascisti", "Picchiatori" gridavano all'indirizzo delle forze dell'ordine.

Massa Carrara, Salvini contestato: scontri con la polizia


I feriti. Un manifestante è rimasto ferito al capo, un altro è stato medicato al pronto soccorso, sono padre e figlio. Per il figlio è scattato il provvedimento di fermo per resistenza a pubblico ufficiale, voleva intervenire per difendere il padre. Qualche contuso anche tra le forze dell'ordine. Una decina i contusi. Il comizio di Salvini è andato avanti per una decina di minuti. Il leader del Carroccio è in tour per le elezioni regionali toscane e dopo la tappa di Massa è andato a Viareggio dove si sono ripetute le tensioni con momenti di paura.

Viareggio l'auto di Salvini accerchiata. L'auto su cui si sposta Salvini a Viareggio è stata accerchiata da contestatori e colpita con pugni dopo che il politico leghista aveva interrotto la visita al mercato centrale perchè alcuni lo contestavano in mezzo alla gente. L'auto, andando in direzione della Passeggiata dove era previsto un comizio pubblico, è stata inseguita a piedi e con altri mezzi dagli stessi contestatori. Ad un certo punto l'autista ha anche fermato la vettura e il leader leghista ha affrontato gli inseguitori, poi è risalito e ha ripreso la marcia. Al mercato Salvini era andato al gazebo della Lega, ma poi ha rinunciato a incontrare i suoi sostenitori per l'avvicinarsi dei contestatori: "Non mi fanno paura tre deficienti - ha detto - ma ho visto un bambino spaventato che piangeva per colpa di questi dementi. Non posso parlare in mezzo ai bambini e mettere a rischio l'incolumità della gente, ci vediamo dopo".

Alfano e Renzi. Soltanto ieri Salvini dall'Umbria aveva pesantemente criticato la gestione dell'ordine pubblico: "Dove sono Renzi e Alfano? Dove sta la democrazia? Stamani pure uno sputo in faccia ho preso! Chi agita questo clima con 4 figli di papà che giocano a fare i rivoluzionari tirando petardi tra le mamme con carrozzine? Mi viene il dubbio che a qualcuno impedire alla Lega i comizi faccia comodo". Non si è fatta attendere la replica del ministro degli Interni Angelino Alfano che questa mattina ha spiegato: "Difenderò il suo diritto di parlare".  Poi Alfano ai microfoni di Sky ha anche detto: "Abbiamo messo sempre in campo tutte le forze possibili" ricordando che come siano stati impiegati quasi 8.500 uomini in tre mesi nelle uscite pubbliche di Matteo Salvini "per difendere ogni suo intervento pubblico", "tant'è che, grazie al cielo per chi ci crede, non gli è mai successo nulla".

Oggi anche il premier Matteo Renzi interviene sulla vicenda ritwittando Emanuele Fiano, il deputato Pd che ha scritto: sulle contestazioni al leader della Lega,  "la nostra opposizione alle idee della Lega è totale, ma anche quella alla violenza".

Chiudere i centri sociali. Salvini prima di salire sul palco di Massa aveva proseguito nella polemica sulla sicurezza: "Tutelare la libertà di parola è il minimo" ha detto ma bisogna "chiudere i centri sociali da cui partono i lanciatori di fumogeni, bombe carta, arance, i violenti insomma". E poi su facebook ha commentato: "Nonostante i fumogeni e le minacce dei centri a-sociali, tanta gente di MASSA è scesa in piazza con la Lega. P.s. Per i ritrovi dei violenti, ruspa!"

Ieri Alfano ha ricordato ancora una volta l'episodio della statuetta del Duomo lanciata anni fa in faccia a Silvio Berlusconi: "Allora il ministro dell'Interno era Maroni, era colpa sua? No". Quanto alla richiesta di Salvini, ovvero chiudere i centri sociali per evitare le contestazioni, Alfano si limita a sottolineare: "si è sempre verificato che quando nelle piazze c'è qualche leader ci sono anche i contestatori".

Le reazioni.  A Massa, Riccardo Ricciardi consigliere del M5s ha spiegato: "Ho visto violenza inutile, c'era un cordone di polizia ma io non ho visto alcun tentativo di sfondamento; stavamo manifestando pacificamente, alcuni avevano i canotti di gomma, altro che bastoni e spranghe. Non mi sento di dare giustificazioni alla pessima gestione dell'ordine pubblico di questo pomeriggio; non era necessario esasperare gli animi". Tra i presenti alla manifestazione anche Elena Mosti, consigliera di Sel: "Ho partecipato a una manifestazione pacifica, da cittadina e da consigliera, perché non condivido il razzismo, il populismo e il terrore che genera Salvini; mi sono trovata in mezzo alla carica, io armata solo di scarpe da ginnastica e borsetta e ho chiesto a tutti di fermarsi".