venerdì 15 maggio 2015

Andiamo avanti.

Scuola, Venditti “promuove” Renzi 

E’ indubbiamente il cantautore italiano che con brani come “Compagno di scuola”, “Notte prima degli esami” e “Giulio Cesare” ha meglio raccontato l’immaginario della scuola italiana. Oggi, Antonello Venditti, in un’intervista al ‘Messaggero’ “promuove” la “Buona Scuola” del governo Renzi, spiegando: “Gli anni del mio liceo erano un inferno rispetto a questi. C’era la classe docente, lontana e staccata da tutto, un mondo a sè. C’erano gli studenti, soli davanti agli insegnanti. E le famiglie completamente fuori dalla scuola. Adesso, mettere in comunicazione queste tre componenti fondamentali, più i bidelli e tutti gli altri che vivono nella comunità scolastica, mi sembra una cosa confortante. Ci siamo finalmente posti il problema che la situazione di un Paese si vede da poche cose: e una di queste è la scuola”.
Venditti sottolinea anche l’importanza dei piani di ristrutturazione ed edilizia scolastica: “A me, sembrano cose importantissime. Dobbiamo cominciare dai luoghi della scuola, poi da come si sta nella scuola e poi da quello che ci si aspetta dalla scuola. Io penso ancora che il fine della scuola sia culturale. E che quindi, fino a una certa età, si debba studiare senza pensare a ciò che si farà da grandi. Io il liceo lo intendo così. Le specializzazioni verranno dopo”. Il cantautore spinge quindi Renzi ad andare avanti, coinvolgendo però tutte le parti in causa: “Io direi che va fatta qualcosa, ma va fatta con tutte le componenti. La cosa bella è che comunque quando si facevano le riforme negli anni Settanta nessuno a noi chiedeva niente. Per lo meno oggi ci si prova”.
“L’Italia ha avuto ancora una volta la possibilità di cambiare radicalmente, se Bersani e il Movimento 5 Stelle si fossero parlati”, spiega poi Venditti, proseguendo: “Si è persa una grande occasione, dopo che già in seguito alla caduta del governo Berlusconi si era perso un anno dietro al governo tecnico. Per questo oggi ci dobbiamo accontentare di un segno più che ovviamente segue un 100% di segno meno che c’è stato prima”. Dopo questo passaggio, conclude Venditti, “il nostro Paese non aveva alternativa, c’era solo Renzi, tanto è vero che rimane ancora. Si sfalda tutto ma lui va avanti, anche se è un finto decisionista”.

Nessun commento:

dipocheparole     venerdì 27 ottobre 2017 20:42  82 Facebook Twitter Google Filippo Nogarin indagato e...