Il governatore lombardo si accoda alla proposta dei grillini. Per Salvini è «elemosina di Stato». E il candidato della Lega in Toscana spiega su Storify: «Sebbene la proposta M5S parli solo di "reddito", spesso spunta la presenza dell'ISEE. Ciò significherebbe che basterebbe il possesso di una casa per essere fuori dai requisiti e che quindi il reddito di cittadinanza finirebbe a nomadi e similari...»
Quando si dice la sincronia. Roberto Maroni lancia in Lombardia una proposta di reddito di cittadinanza sul modello di quello del MoVimento 5 Stelle proprio mentre Matteo Salvini lo boccia come elemosina di Stato e il candidato della Lega Nord in Toscana Claudio Borghi spiega su Twitter cosa c’è che non va nella proposta dei grillini.
MARONI LANCIA IL REDDITO DI CITTADINANZA CHE SALVINI E BORGHI BOCCIANO
Il governatore annuncia lasua proposta facendo esplicito riferimento a un progetto di legge presentato dal consigliere regionale grillino Stefano Buffagni : «È interessante — dice — perché riguarda anche la formazione e il lavoro». L’idea è quella di utilizzare il fondo sociale europeo destinato alla Lombardia — circa 220 milioni — per assegnare un sostegno ai redditi più bassi e ai senza lavoro. Il progetto, neldettaglio, è allo studio dei due assessori Massimo Garavaglia e Cristina Cantù. Ma il governatore lombardo si attende stimoli e proposte anche dal Terzo settore: «Entro giugno lanceremo gli Stati generali del non profit. Penso che soltanto una conoscenza specifica dei bisogni e delle fragilità possa indicare la strada migliore per un sostegno». La «sperimentazione» annunciata dal presidente lombardo dovrebbe partire progressivamente già dall’estate. Giusto per la cronaca, il progetto stellato che piace al piano più alto della Lombardia prevede un sussidio mensile di tre anni. Chi lo percepisce, deve mettersi a disposizione pe rlavori utili alla collettività. Ma la sua stessa maggioranza di centrodestra ha finito per smentire il progetto, almeno nei contorni ancora vaghi con cui è stato presentato. Il segretario del partito di Maroni, Matteo Salvini, ha detto di non gradire ciò che gli appare come una “elemosina di Stato”. “In linea di principio – ha aggiunto – sono contrario a questo tipo di provvedimenti. Non voglio mettere becco nelle libere scelte della Regione Lombardia, ma con i soldi pubblici preferirei abbassare le tasse e far ripartire il lavoro piuttosto che mantenere la disoccupazione”. Maroni ha replicato che è una lettura sbagliata e che spiegherà a Salvini come immagina “il modello lombardo di reddito di cittadinanza che lotta contro la povertà e l’esclusione sociale, fenomeni che purtroppo sono presenti in Lombardia tra i giovani, gli anziani e i disoccupati, e si realizza non attraverso l’elemosina di Stato ma con misure concrete di avviamento al lavoro”. Ma anche da Forza Italia, il primo commento della coordinatrice lombarda Mariastella Gelmini è stato di “perplessità”. “Il reddito di cittadinanza, non a caso applaudito dai 5 Stelle – ha affermato l’ex ministro – è una forma assistenziale che non ci aiuta ad uscire dall’impasse. Per noi le parole chiave restano: lavoro e impresa”.
LA REAZIONE DI GRILLO E L’ANALISI DI BORGHI
Ovviamente Grillo e i grillini hanno preso la palla al balzo. “Matteo Salvini non vuole risolvere i problemi di 10 milioni di cittadini che vivono sotto la soglia di povertà, né aiutare le piccole imprese. E’ quello che emerge dalla presa di distanze del leader della Lega da Roberto Maroni, che oggi ha dichiarato di voler appoggiare a livello regionale la sperimentazione del reddito di cittadinanza avanzata dal M5S Lombardia”, ha dichiarato il senatore lombardo Bruno Marton, capogruppo del Movimento 5 Stelle al Senato, dove il ddl sul reddito di cittadinanza è in discussione nella Commissione Lavoro. “A due giorni dalla nostra mobilitazione nazionale, con la marcia Perugia-Assisi per il Reddito di Cittadinanza, Maroni ha dichiarato di essere orientato a un progetto di Reddito di cittadinanza Lombardia. Ancora una volta, esattamente come nel caso della proposta di referendum per dare più risorse per la Regione, le buone idee del Movimento 5 Stelle dettano l’agenda della politica lombarda”, era invece scritto in una nota targata M5S Lombardia pubblicata sul blog di Beppe Grillo. “Il MoVimento 5 Stelle è entrato nelle istituzioni con lo scopo di non lasciare nessuno indietro, e per raggiungere questo obiettivo è pronto a discutere sin da ora la propria proposta di Reddito minimo lombardo già depositata nel marzo 2014 (Proposta di legge 151 – 20 marzo 2014), oltre un anno fa. Il Reddito di cittadinanza è una misura necessaria – si legge sul blog – i cittadini non possono più aspettare, non perdiamo altro tempo. Siamo contenti che Maroni abbia recepito quello che chiede da anni il MoVimento 5 Stelle: ora la proposta di legge va messa subito in discussione anche a Roma per tutti gli italiani!”. Il tutto accade mentre Claudio Borghi, candidato della Lega Nord in Toscana contro Enrico Rossi, spiega su Storify perché il reddito di cittadinanza a suo parere non funziona: «I disoccupati in italia sono più 3 milioni, ma questi già cercano. A questi 3 milioni vanno aggiunti circa 3 milioni di “scoraggiati” cioè inoccupati che hanno rinunciato a cercare attivamente lavoro. Come insieme più grande poi abbiamo i “redditi zero” che sono 9 milioni. Quindi: 3milioni disoccupati, 3milioni inattivi più 3milioni zero. Facciamo finta di non vedere i 9 milioni di redditi zero e di non considerare proposta di “conguaglio a 780 euro di redditi bassi”. Limitiamoci quindi ad un sottoinsieme di 6 milioni composto da disoccupati+scoraggiati. Il reddito è 780*12=9.360 …Quindi… 9.360 euro reddito per 6 milioni (stra prudente) fa 56 miliardi. La proposta di legge M5S parla di 19 miliardi e di coperture, appare evidente che parlare di reddito di cittadinanza coperto da tasse, patrimoniali e coperture ridicole come quelle messe da M5S è assurdo», spiega Borghi riferendosi alle coperture della proposta dei 5 Stelle. Poi continua: «Detto ciò ragioniamo per gioco su che si può fare con 50 miliardi senza pensare alle coperture. Reddito di cittadinanza o altro? Reddito di cittadinanza significa che ti pago per NON lavorare A MENO CHE non “spunti” un lavoro che non puoi rifiutare pena perdita reddito. Mettere in circolazione soldi a deficit con € invece dove crea lavoro? All’estero. Se metto in circolo soldi a deficit con Euro IMPORTEREMO più beni dall’estero, Germania ringrazia e saremmo daccapo», spiega Borghi, che è uno dei promotori della proposta di uscire dall’euro della Lega. Quindi, secondo Borghi: «Con 50 mld senza coperture posso pensare di 1) DETASSARE per diventare più competitivo e creare lavoro o 2) PRODURRE creando lavoro». Due soluzioni che sarebbero più consone alla crescita rispetto al reddito di cittadinanza. Infine, conclude Borghi su Storify: «Sebbene la proposta M5S parli solo di “reddito” quale condizione per accedere a reddito di cittadinanza (e quindi valgono i conti di cui sopra) spesso spunta la presenza dell’ISEE. PEGGIO MI SENTO. Ciò significherebbe che basterebbe il possesso di una casa per essere fuori dai requisiti e che quindi il reddito di cittadinanza finirebbe a nomadi e similari… C’è una bella differenza tra il sussidio a chi è in miseria (c’è già, si chiama social card e può essere tranquillamente incrementata) e reddito di cittadinanza»
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