venerdì 15 maggio 2015

Vai Matteo vai....... I sindacati vogliono ancora 100 mila tessere in più. Mandiamoli a casa e lavoriamo per i giovani.

Scuola, Renzi ai sindacati: “No solo assunzioni e tutto come prima”

ROMA – Scuola, Renzi ai sindacati: “No solo assunzioni e tutto come prima”. Matteo Renzi si rivolge ai sindacati per dire che le assunzioni senza la riforma, non si possono fare. Perché sarebbero un “grande ammortizzatore sociale”. Il premier continua la sua campagna in difesa de “La buona scuola” e oggi 15 giugno è il turno di un lungo intervento nella trasmissione “Radio Anch’io” sulla Rai.  Il premier ribadisce i punti chiave della sua riforma: la selezione degli insegnanti più bravi, il dialogo con chi nella scuola lavora. Cautela invece sulle precettazioni perché “è troppo presto per parlarne.
Intanto su Twitter il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini che sta seguendo l’iter parlamentare della riforma annuncia:  “Approvato articolo 1 #labuonascuola finalmente si potrà dare piena attuazione all’autonomia”. L’articolo è passato con 243 sì, 107 no e 1 astenuto.
Il premier parte, bocciandola, dalla proposta dei sindacati di stralciare le assunzioni dei precari dal resto della riforma. Secondo Renzi infatti fare subito le assunzioni stralciandole dal ddl scuola “è impossibile. Assumiamo con un modello di scuola diverso: non esiste che dal ddl prendo le assunzioni e non cambio il modello scuola, perché” diventerebbe “un grande ammortizzatore sociale” per i precari.
Quindi le cifre:
“Ci saranno centosessantamila assunzioni tra questo e il prossimo anno: è una cifra enorme. Per gli altri precari non ci può essere altra procedura che quella concorsuale. Prendo un impegno per il futuro: si entrerà solo per concorso”.
Il premier punta, anche dopo le manifestazioni e le dure contestazioni dei docenti, a mostrarsi dialogante e allo stesso tempo ribadisce che il suo è il primo governo a mettere soldi sulla scuola:
“Ho ricevuto 7417 lettere in due giorni da professori: la mia impressione è che ascoltando ci sia un diverso atteggiamento da parte delle persone. Io dico per primo che dovevamo spiegarla meglio la riforma, discutere meglio, ma è un fatto positivo che si possa discutere sulla scuola, prima non ne parlava mai nessuno”.
“Per la prima volta ci sono più soldi per la scuola, certo vogliamo darli non in modo indiscriminato. Nessuno tocca gli stipendi di oggi ma se ci sono soldi in più, premiamo di più chi è stato più bravo”. Lo dice il premier Matteo Renzi a Radio Anch’io. “Chi l’aveva fatto prima? Nessuno”, aggiunge. “Dire ‘non voglio la valutazione degli insegnanti’ è una posizione politica rispettabile: per anni il sei politico è stato un fatto culturale. Io credo che sia un errore, ma discutiamone”
Di precettazione, per ora il premier preferisce non parlare: “Un tema abbastanza prematuro: è una questione tecnica, se ne parla più in là. Credo che la stragrande maggioranza degli insegnanti sono persone serie, perbene e non mettono a rischio i propri ragazzi e il lavoro di un anno con il blocco degli scrutini”. Infine Renzi ribadisce che il testo è modificabile dal Parlamento:

“Sono partito da settembre con la campagna di ascolto: vogliamo rinviare ancora, sprecare il tempo? Per carità, il Parlamento è sovrano. Ma questa non è la legge elettorale: non dico prendere o lasciare, ragioniamo sul futuro dei figli”.

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