martedì 12 maggio 2015

Mentre Salvini e Grillo parlano, parlano, parlano........qualcuno riesce a fare i fatti.

Immigrazione, ecco la bozza Ue integrale. Ma su accoglienza e azioni anti-trafficanti siamo lontani

Pubblicato: Aggiornato: 
MOGHERINI
Sono 14 pagine. Vanno dall’analisi delle “azioni immediate” contro i trafficanti all’individuazione di “quattro pilastri per gestire meglio l’immigrazione” in Europa. Ma mancano ancora i dettagli fondamentali di tutto il piano: la ripartizione delle quote di profughi in arrivo tra gli Stati europei e le modalità di azione per distruggere i barconi usati dai trafficanti “prima che partano”. La bozza, che Huffington Post pubblica qui in versione integrale, verrà discussa mercoledì in commissione europea a Bruxelles e poi al Consiglio Ue del 19 maggio. Il tutto in attesa che l’Onu voti la risoluzione che, spiega il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni alla Cnn, “fornirebbe una cornice di legalità internazionale per poter condurre operazioni mirate all'identificazione e distruzione delle imbarcazioni dei trafficanti di migranti prima che queste ultime partano". Proprio oggi l’Alto commissario Ue per la politica estera Federica Mogherini ha lanciato il suo estremo appello al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite: “Siamo pronti ad agire, ma non possiamo fare da soli”. E mostra toni estremi anche l'appello che Sergio Mattarella lancia dalla sua visita di Stato in Spagna: “L'Europa deve sapere che deve fare presto: serve un'azione lungimirante, con uno sforzo proporzionalmente minimo, per evitare difficoltà molto grandi in futuro".
Dichiarazioni tese a tenere alto il livello di attenzione internazionale su una tema di difficilissima soluzione e delicatissimo per il governo italiano e per gli altri paesi europei mediterranei. In fatto di accoglienza, il tema più spinoso, il piano Ue rimanda ad una “raccomandazione” che verrà stilata “entro la fine di maggio” dalla Commissione Europea. Per ora, sono stati individuati soltanto i criteri della ripartizione dei rifugiati: verranno distribuiti tra gli Stati membri a seconda del “pil, popolazione, tasso di disoccupazione e numero di richiedenti asilo accolti in passato”, tenuto conto anche degli sforzi fatti da ogni Stato per l’accoglienza “su base volontaria”. Un piano che verrà supportato da “50 milioni di euro in più” rispetto al budget europeo già deciso. Ma i nodi politici sono tutti sul tavolo. Non a caso, proprio su questo punto si è arenato il consiglio europeo straordinario convocato il 23 aprile dopo il naufragio nel Canale di Sicilia. E le resistenze dei paesi nordici, Gran Bretagna in testa, ma anche dei paesi dell’Est sono ancora fortissime. Il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker vuole far leva sull'emergenza per superare i veti, ma il risultato sembra ancora tutto da costruire.
Oggi torna a sottolinearlo anche Romano Prodi, fin dall'inizio critico con la gestione europea (nonché italiana) dell'immigrazione, a fronte della crisi libica. “All'Onu - dice l'ex premier - si è finalmente posto il problema come problema internazionale ma le soluzioni sono lontane. L'appello alla cooperazione internazionale di Mogherini mi sembra doveroso e utile ma bisogna vedere" cosa produrrà, "anche la convocazione dell'ultimo Consiglio europeo era opportuna e doverosa ma i risultati sono stati non dico deludenti, ma parziali". Si difende Gentiloni, intervistato da Cristiane Amanpour alla Cnn: "L'Italia riceve i due terzi dei migranti irregolari che raggiungono l'Europa ed è al terzo posto dopo Germania e Svezia per domande d'asilo ricevute. Noi facciamo la nostra parte. Una condivisione dell'accoglienza sulla base di un sistema di quote sarebbe un principio giusto". 
Di certo c’è che da oggi parte il countdown delle decisioni che verranno prese a livello internazionale per sostenere i paesi, come l’Italia, in prima linea nella gestione dei flussi migratori dal nord Africa. “Attendiamo le direttive dell'Onu, non faremo nulla contro i libici, occorre il loro consenso", sottolinea il presidente della Repubblica Mattarella, centrando un altro dei problemi: la cooperazione con la Libia, divisa in due governi, Tripoli e Tobruk. Proprio oggi l’inviato di Tripoli alle Nazioni Unite, Ibrahim Dabbashi, ha attaccato l’Ue: “Non ci hanno consultato, ci hanno lasciato all’oscuro delle loro intenzioni e del tipo di azioni militari che stanno per prendere nelle nostre acque territoriali”.
Ecco la bozza dell'agenda Ue sull'immigrazione in versione integrale in inglese:

Nessun commento:

dipocheparole     venerdì 27 ottobre 2017 20:42  82 Facebook Twitter Google Filippo Nogarin indagato e...