Riforma scuola, la Camera dice sì all’articolo 1 e 2
Il ddl Buona Scuola ha cominciato il suo cammino alla Camera. I deputati hanno detto sì all'articolo 1 con 243 voti favorevoli e 107 no. E ora passa anche la norma su preside ed autonomia scolastica. Renzi, intanto, ha negato l'ipotesi di stralcio dell'assunzione dei precari
Buona scuola: dopo il primo articolo l’aula della Camera ha approvato con 251 sì e 83 no l’articolo 2 del ddl. Si tratta della norma che affida al dirigente scolastico (di cui si prevede un rafforzamento delle funzioni), la garanzia di un’efficace ed efficiente gestione delle risorse umane, finanziarie, tecnologiche e materiali, richiamando esplicitamente il rispetto delle competenze degli organi collegiali. Inoltre, confermando la novità dell’istituzione dell’organico dell’autonomia, si precisa che lo stesso è istituito sull’intera istituzione scolastica o istituto comprensivo e che tutti i docenti che ne fanno parte concorrono alla realizzazione del Piano triennale dell’offerta formativa. In base agli emendamenti emersi durante l’esame della Camera, il nuovo piano triennale dell’offerta formativa (che sostituirà l’attuale Pof) è predisposto conoscendo le risorse finanziarie e di organico disponibili. Per questo è stata eliminata la verifica da parte del ministero sui singoli piani. Dopo il passaggio alla Camera si prevede che la proposta di Piano sia verificata dall’Ufficio scolastico regionale anche in termini di compatibilità economico finanziaria. Gli esiti della verifica saranno trasmessi al Miur.
BUONA SCUOLA: OK AL PRIMO ARTICOLO - «Approvato articolo 1 #labuonascuola finalmente si potrà dare piena attuazione all’autonomia». È con questo tweet che il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, che sta seguendo i lavori sul disegno di legge di riforma della scuola in aula alla Camera, ha comunicato il primo passaggio importante a Montecitorio del provvedimento contestato in piazza. Il via libera è arrivato con 243 voti favorevoli, 107 no e un solo astenuto.
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RIFORMA SCUOLA RIMANGONO I FINANZIAMENTI PRIVATI, MA NO SPONSOR
– Per finanziare i percorsi formativi e iniziative diretti a garantire un maggiore coinvolgimento degli studenti nonché una valorizzazione del merito scolastico e dei talenti, il preside potrà utilizzare sì finanziamenti esterni, ma non quelli derivanti da sponsorizzazioni. Lo prevede un emendamento della commissione Cultura della Camera al ddl Scuola, approvato nell’aula di Montecitorio. L’emendamento prevede di eliminare l’ultimo periodo del comma 2 dell’articolo 3, che per l’appunto, nella formulazione attuale, prevede la possibilità di utilizzare finanziamenti esterni “derivanti da sponsorizzazioni, fermi restando gli obblighi di trasparenza delle procedure”. L’emendamento riformula e assorbe un emendamento del Movimento 5 stelle, che chiedeva, oltre alla soppressione delle sponsorizzazioni anche quella al riferimento ai finanziamenti esterni.
RIFORMA SCUOLA, RENZI: «NO ALLO STRALCIO DELLE ASSUNZIONI» -
Intanto il premier Matteo Renzi, intervistato da Radio Anch’io, stamane ha ribadito il suo no allo stralcio delle assunzioni dei precari della scuola. «Fate le assunzioni e poi vediamo: questo è un meccanismo sbagliato perché trasformerebbe la questione dei precari in un grande ammortizzatore sociale della scuola». «In passato -ha detto stamane Renzi – si è giocato troppo sulla pelle dei precari della scuola. Quelli delle Gae noi li assumiamo» e per gli idonei «pensiamo a una forma concorsuale». In tutto «saranno 160 mila persone nei prossimi anni ad essere assunti. Centomila quest’anno e sessanta mila con i concorsi dei prossimi anni». Sulle proteste annunciate dai sindacati, che hanno ventilato anche il blocco degli scrutini, Renzi ha poi dichiarato: “La maggioranza degli insegnanti sono persone che non metterebbero a rischio il lavoro di un anno e i loro studenti con il blocco degli scrutini».
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