Politici, bilancio di fine anno. L’anno peggiore del M5S
Niccolò Valentini
Ingegnere Tlc e Blogger
Esattamente due anni fa il Movimento 5 Stelle stava raccogliendo in molte piazze italiane le firme necessarie per partecipare alle elezioni politiche. Esattamente un anno fa inauguravo questo blog con un post dal titolo “Politici, bilancio di fine anno. Solo M5S si salva”.
Se il 2013 verrà forse ricordato come l’anno in cui il M5S ha inserito più persone in Parlamento, il 2014 verrà quasi certamente ricordato come l’anno in cui ne ha perse di più. Ad oggi si contano già 26 parlamentari M5S in meno rispetto all’inizio della legislatura a causa delle espulsioni invocate da Grillo e Casaleggio, delle dimissioni o dei passaggi ad altre forze politiche.
Nel libro pubblicato ad ottobre dell’anno scorso, parlavo di 3 errori che avrebbero potuto pregiudicare il progetto politico del M5S: errori di comunicazione, errori di selezione ed errori di gioventù (per l’età degli eletti). Nel mio cuore speravo che il Movimento avrebbe potuto imparare dal suo breve passato per evitare di commetterli ancora in futuro. Vediamo com’è andata.
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Comunicazione
“O noi o loro” è il mantra della campagna elettorale per le europee. Arrivano le europee e gli italiani votano: 40% al Pd di Renzi, risultato storico per la sinistra italiana, il M5S si ferma poco sopra al 20%. La stragrande maggioranza degli italiani sceglie loro, anche se molti lo fanno turandosi il naso.
Uno vale…boh, dipende
Il M5S nasce come movimento politico che si sviluppa dal basso, dai cittadini; in cui ogni singolo attivista conta come Grillo, Casaleggio o qualunque eletto a qualsiasi livello. Il M5S èun’organizzazione non-organizzazione, di sicuro non organizzata, orizzontale: in cui, cioè, tutti sono sullo stesso piano. 28 novembre 2014. Nasce il Direttorio del M5S: i Due che valgono (G&C) ne scelgono cinque che valgono probabilmente più di uno (altrimenti che senso avrebbero?) ma certamente meno dei Due. Forse è il caso di andare a ripassare un po’ di aritmetica. E poi Babbo Grillo per Natale ci ha regalato anche il Comitato d’Appello per le espulsioni, formato da tre persone: due votate dall’assemblea tra una rosa di cinque nomi scelti dal Consiglio Direttivo e l’altra nominata direttamente dal Consiglio Direttivo. E chi sono i membri del Consiglio Direttivo? Grillo, il suo avvocato-nipote e il suo commercialista.
Il M5S nasce come movimento politico che si sviluppa dal basso, dai cittadini; in cui ogni singolo attivista conta come Grillo, Casaleggio o qualunque eletto a qualsiasi livello. Il M5S èun’organizzazione non-organizzazione, di sicuro non organizzata, orizzontale: in cui, cioè, tutti sono sullo stesso piano. 28 novembre 2014. Nasce il Direttorio del M5S: i Due che valgono (G&C) ne scelgono cinque che valgono probabilmente più di uno (altrimenti che senso avrebbero?) ma certamente meno dei Due. Forse è il caso di andare a ripassare un po’ di aritmetica. E poi Babbo Grillo per Natale ci ha regalato anche il Comitato d’Appello per le espulsioni, formato da tre persone: due votate dall’assemblea tra una rosa di cinque nomi scelti dal Consiglio Direttivo e l’altra nominata direttamente dal Consiglio Direttivo. E chi sono i membri del Consiglio Direttivo? Grillo, il suo avvocato-nipote e il suo commercialista.
Selezione
Candidati. Il meccanismo di selezione non funziona più, o non ha mai funzionato. Per evitare infiltrazioni e cercare di mantenere “puro” il Movimento, è stata sempre applicata la regola secondo la quale per candidarsi alle elezioni bisognava essersi iscritti entro una certa data. All’inizio c’erano pochi iscritti, quindi erano in pochi a potersi candidare, c’era poca scelta e gli attivisti della prima ora erano a volte più entusiasti che competenti. Ora invece ci sono troppi iscritti e si vota per conoscenza più che per competenza.
Gioventù
Guerra ai media. Non parlate con i giornalisti, non andate in tv, zitti e mosca, parla solo Grillo (e a volte Casaleggio). Tg, talk-show, radio, giornali e giornalisti sono come la peste, guai a parlare con loro. Il vero motivo, ormai l’abbiamo capito, è che gli eletti non erano in grado di andare in tv, forse perché troppo giovani per essere gettati nell’arena mediatica. Perché la comunicazione in politica è una scienza, non è un hobby. Tanto è vero che poi in tv hanno cominciato ad andarci, una volta appreso cosa dire e soprattutto come. Forse un giorno non avremo più bisogno di intermediari, di media appunto, ma quel giorno è ancora molto lontano. Oggi, se vuoi fare politica, e soprattutto vincere le elezioni e governare, devi parlare alla massa; e la massa guarda la tv, ascolta la radio e legge i giornali. Se non vieni dipinto bene dai media, hai perso le elezioni ancora prima di cominciare la campagna elettorale. Bisognava usare i media fin da subito, invece di schifarli.
E così un altro Natale se n’è andato. Nel mio presepe, però, quest’anno le comete erano cinque.
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