Ammortizzatori sociali, ecco le novità
Da gennaio tutela sui collaboratori. L'Aspi targata Fornero si allunga di un paio di mesi e dal primo maggio lascia il posto alla NASpi.
Vecchie e nuove norme si intrecciano a partire da gennaio sul fronte degli ammortizzatori sociali. La ‘vecchia’ Aspi, targata Fornero, si allunga di un paio di mesi. Ma cederà il testimone alla nuova ”NASpi” prevista dal Jobs Act dal primo maggio. Da subito e per tutto il 2015 arriva invece il sussidio di disoccupazione per i collaboratori: il nuovo ”Dis.Coll”. Ma tra le novità in arrivo con l’attuazione del Jobs Act c’è anche quella, nei prossimi tre mesi, di un decreto del ministro del Lavoro con il quale si fisseranno gli obblighi di ”regolare” partecipazione a corsi di riqualificazione professionale e di ”ricerca attiva di un’occupazione”, senza i quali si rischia di perdere il diritto a percepire delle nuove tipologie di sussidio.
ASPI ‘FORNERO’ ALLUNGA COPERTURA. Dal primo gennaio la durata dell’Aspi-Fornero aumenta di 2 mesi per quasi tutti i lavoratori. Passa da 8 a 10 mesi per chi ha meno di 50 anni e da 14 a 16 mesi per chi supera i 55. Rimane ferma a 12 mesi per chi ha tra 50 e 55 anni.
Sempre da gennaio, guardando alle norme precedenti al Jobs Act, si riduce il periodo previsto per sussidio di mobilità che spetta in caso di licenziamento in aziende industriali e commerciali con almeno 50 dipendenti. Sarà di 12 mesi fino a 40 anni (anche al Sud); di 18 mesi tra 40 e 50 anni (24 al Sud); di 24 mesi sopra i 50 anni (al Sud 36 mesi): di fatto si riduce di un anno nelle regioni meridionali.
Sempre da gennaio, guardando alle norme precedenti al Jobs Act, si riduce il periodo previsto per sussidio di mobilità che spetta in caso di licenziamento in aziende industriali e commerciali con almeno 50 dipendenti. Sarà di 12 mesi fino a 40 anni (anche al Sud); di 18 mesi tra 40 e 50 anni (24 al Sud); di 24 mesi sopra i 50 anni (al Sud 36 mesi): di fatto si riduce di un anno nelle regioni meridionali.
SCATTA SUBITO TUTELA PER COLLABORATORI. La prima norma di tutela prevista dal Jobs Act che scatta è l’indennità di disoccupazione per i collaboratori: la Dis-Coll. Parte dal primo gennaio e dura, sperimentalmente, solo nel 2015. Spetta a chi ha versamenti contributivi per almeno 3 mesi nel 2014 e avrà una durata pari alla metà dei mesi di versamento: in pratica può variare e raggiungere al massimo sei mesi. Per le modalità di calcolo si segue lo stesso criterio usato per l’Aspi e il futuro ”Naspi”. Il tetto massimo dell’indennità è di 1.300 euro al mese. Ovviamente se si comincia a lavorare questo sussidio si ferma, ma anche se non si risponde positivamente a proposte di lavoro.
DA MAGGIO ARRIVA NASPI. La Naspi, in pratica la nuova Aspi che porta la firma di Renzi, scatterà per chi perde il lavoro dal primo maggio. Rispetto alla Aspi durerà di più. Il sussidio sarà pari alla metà dei periodi contributivi degli ultimi 4 anni: in pratica potrà arrivare a 24 mesi. Dal 2017, però, la durata è limitata a 78 settimane (circa un anno e mezzo). Anche in questo caso sono previsti paletti per l’accesso e cause che bloccano l”’assegno”.
STOP SUSSIDIO SE NON CI SI ATTIVA PER LAVORO. Tra le novità in arrivo è previsto che un decreto del ministro del lavoro, da emanare nei prossimi tre mesi, stabilisca le condizioni per fruire della Naspi e del Dis-Coll, con eventuali sanzioni. I sussidi sono infatti subordinati alla ”regolare partecipazione di iniziative di attivazione lavorativa” e di ”percorsi di riqualificazione professionale” ma anche alla ”ricerca attiva di un’occupazione e al reinserimento nel tessuto produttivo”.
DA MAGGIO ARRIVA NASPI. La Naspi, in pratica la nuova Aspi che porta la firma di Renzi, scatterà per chi perde il lavoro dal primo maggio. Rispetto alla Aspi durerà di più. Il sussidio sarà pari alla metà dei periodi contributivi degli ultimi 4 anni: in pratica potrà arrivare a 24 mesi. Dal 2017, però, la durata è limitata a 78 settimane (circa un anno e mezzo). Anche in questo caso sono previsti paletti per l’accesso e cause che bloccano l”’assegno”.
STOP SUSSIDIO SE NON CI SI ATTIVA PER LAVORO. Tra le novità in arrivo è previsto che un decreto del ministro del lavoro, da emanare nei prossimi tre mesi, stabilisca le condizioni per fruire della Naspi e del Dis-Coll, con eventuali sanzioni. I sussidi sono infatti subordinati alla ”regolare partecipazione di iniziative di attivazione lavorativa” e di ”percorsi di riqualificazione professionale” ma anche alla ”ricerca attiva di un’occupazione e al reinserimento nel tessuto produttivo”.
Nessun commento:
Posta un commento