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Si definiscono come "Fronte per la liberazione del popolo siriano". Nusra o Jabath al-Nusra, il gruppo che ha rivendicato ilrapimento delle due cooperanti italiane Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, conta circa seimila combattenti, la maggior parte dei quali siriani. Le sue prime "apparizioni" sono contemporanee allo scoppio la guerra civile in Siria. Il loro primo documento a essere reso pubblico è infatti datato 24 gennaio 2012. Le prime rivendicazioni riguardano il bombardamento di Aleppo e la morte del giornalista Mohammed al-Saeed. Sempre al 2012 risale la loro classificazione di "terroristi" negli archivi dell'intelligence americana.

Luogo d'elezione, dove il fronte organizza le proprie azioni, è il centro storico della capitale Damasco. Il suo leader è Abu Muhammad al-Golani, veterano della guerra in Iraq dove combattè con il gruppo 'al-Qaeda in Iraq' (versione primitiva dello Stato islamico) sotto il comando di Abu Bark al-Baghdadi, appunto attuale capo dell'Isis autoproclamatosi califfo. Ad aprile 2013 l'Isis tentò la fusione con il Fronte Nusra: al-Baghdadi dichiarò che la fusione era avvenuta e i membri del Fronte avrebbero dovuto rispondere a lui, ma al-Golani smentì dicendo di non essere stato consultato e ribadì fedeltà al leader di al-Qaeda, Ayman al-Zawahiri, subentrato alla guida della rete terroristica dopo l'uccisione di Osama bin Laden in Pakistan. A ottobre di quest'anno i media di Stato siriani hanno annunciato che al-Golani sarebbe stato ucciso in un attacco in provincia di Latakia, ma il gruppo ha smentito la notizia.

Per quanto affiliato ad al Qaeda, il gruppo è soprattutto concentrato sull'obiettivo di rovesciare Assad piuttosto che su quello di colpire obiettivi occidentali nell'ambito della Jihad globale. Gli Stati Uniti lo hanno inserito nella lista nera dei gruppi terroristi e i raid della coalizione anti-Is colpiscono in Siria anche le postazioni di al Nusra.

Nell'aprile 2013, il leader dello Stato Islamico, Abu Bakr al Baghdadi, ha annunciato la fusione del suo gruppo con al Nusra. Ma al Julani ha smentito e fra i due gruppi vi sono stati diversi scontri armati. Dal novembre 2014, il Fronte ha cominciato ad attaccare anche l'Esercito Libero Siriano e altri gruppi moderati, malgrado fosse in precedenza alleato con loro, con l'obiettivo di creare un emirato nella provincia di Idlib, che è sotto il suo controllo.

Dal dicembre 2013 al marzo 2014 il Fronte al Nusra ha tenuto in ostaggio 13 suore di un convento greco ortodosso a Maalula, poi rilasciate con uno scambio di prigionieri. Tra agosto e settembre, il gruppo ha tenuto in ostaggio per due settimane 45 caschi blu delle isole Figi, che operavano sulle alture del Golan. Nell'ottobre del 2014 il fronte ha rivendicato il rapimento del padre francescano Hanna Jallouf e dei suoi venti suoi parrocchiani. A Damasco il fronte opera in una condizione di assoluta clandestinità, mentre ad Aleppo è organizzato - e visibile - come una forza militare che presidia il territorio. Secondo fonti americane, all'interno del gruppo sarebbero presenti numerosi esponenti religiosi. Tutti i loro video sono stati diffusi dal network "al-Manarah al-Bayda", il Minareto Bianco.

Al Nusra è stata anche al centro di una pèolemica diplomatica tra Stati Uniti e Kuwait. Più volte il segretario di Stato Usa, John Kerry, ha ha richiamato l'attenzione su possibili finanziamenti al gruppo da parte di individui e organizzazioni non governative del Kuwait. Il governo del Kuwait ha sempre risposto con la promessa di fare chiarezza. Accuse simili sono state lanciate al Qatar. E non mancano sospetti sul fatto che il fronte possegga armi chimiche.