M5s, Fico: «Nessuno comanderà»
Il membro del direttorio: «Cerchiamo solo di aiutare il Movimento a crescere». Pizzarotti soddisfatto.More Sharing Services
C'è fermento nel Movimento 5 stelle, alle prese con la nomina di un direttorio di cinque persone di fatto scelte da Beppe Grillo e le tensioni dopo l'espulsione di Massimo Artini e Paola Pinna.
L'idea che il leader genovese possa piazzare cinque custodi della sua ortodossia alla guida del Movimento non piace a molti. Così, a tranquillizzare gli animi di un M5s sempre più in ebollizione, ci ha provato Roberto Fico, tra i prescelti di Grillo per il direttorio: «Qui nessuno comanderà niente ma cercheremo di dare una mano al movimento affinché cresca ancora di più, è una nuova fase», ha detto Fico.
«ATMOSFERA SERENA». E per difendere il leader e fondatore, ha aggiunto: «Beppe è garante dei Cinque stelle come lo è sempre stato. C'è sempre il rischio che qualcuno vada via o che qualcun altro arrivi, funziona così nelle dinamiche di movimento. Non ci trovo niente di strano. Io ho visto che tutti vogliono, almeno nel gruppo parlamentare, essere con il M5s».
Insomma, nel M5s «c'è un'atmosfera serena, di dialogo e di condivisione». L'espulsione? «Esiste in tutti i movimenti e partititi». Forse «c'è qualcuno che può pensare che si potevano fare alcune cose in un altro modo», ma «non c'è nessun problema tranne il dibattito interno normale. Del resto noi facciamo sempre tutto in forma trasparente e davanti a tutti, sia sul blog, sui nostri profili che in riunione».
La sera del 28 novembre, ha raccontato, si è tenuta una «riunione di quattro ore, ci siamo confrontati su tutto, è andata bene, è stata riunione fantastica piena di emotività positiva».
«SENTO GRANDE RESPONSABILITÀ». Ha ribadito di «sentire una grande responsabilità» per la nomina nel direttorio, «è un percorso che si doveva fare. È stato fatto con questa metodologia, cercando il voto di tutti gli iscritti al M5s. È stata una delle votazioni, credo, più partecipate del movimento, segno che si sentiva anche una esigenza di questo tipo».
A chi sostiene che il M5s sia diventato un partito e non più un movimento, Fico ha risposto: «Nei fatti non siamo un partito. Non intravedo un partito perché le nostre regole di democrazia diretta, il fatto che tutti i cittadini parteciperanno e condivideranno ancora di più le scelte di tutto il movimento, il modo in cui noi formiamo le liste, facciamo ogni passo e ogni processo decisionale non ha niente a che vedere con quello di un partito».
IL PLAUSO DI PIZZAROTTI. Parole di apprezzamento sull'introduzione del direttorio sono arrivate poi dal sindaco di Parma Federico Pizzarotti: «Era giusto cominciare a dare un segnale per l'evoluzione del movimento. Coinvolgere gli eletti serve sempre per fare quella rete che a Parma stiamo facendo, ma che in altri territori ancora manca».
Confermato l'invito per Grillo al summit del 7 dicembre a Parma: «Lo abbiamo esteso anche agli interlocutori indicati ieri, per la verità alcuni li avevamo già invitati».
L'idea che il leader genovese possa piazzare cinque custodi della sua ortodossia alla guida del Movimento non piace a molti. Così, a tranquillizzare gli animi di un M5s sempre più in ebollizione, ci ha provato Roberto Fico, tra i prescelti di Grillo per il direttorio: «Qui nessuno comanderà niente ma cercheremo di dare una mano al movimento affinché cresca ancora di più, è una nuova fase», ha detto Fico.
«ATMOSFERA SERENA». E per difendere il leader e fondatore, ha aggiunto: «Beppe è garante dei Cinque stelle come lo è sempre stato. C'è sempre il rischio che qualcuno vada via o che qualcun altro arrivi, funziona così nelle dinamiche di movimento. Non ci trovo niente di strano. Io ho visto che tutti vogliono, almeno nel gruppo parlamentare, essere con il M5s».
Insomma, nel M5s «c'è un'atmosfera serena, di dialogo e di condivisione». L'espulsione? «Esiste in tutti i movimenti e partititi». Forse «c'è qualcuno che può pensare che si potevano fare alcune cose in un altro modo», ma «non c'è nessun problema tranne il dibattito interno normale. Del resto noi facciamo sempre tutto in forma trasparente e davanti a tutti, sia sul blog, sui nostri profili che in riunione».
La sera del 28 novembre, ha raccontato, si è tenuta una «riunione di quattro ore, ci siamo confrontati su tutto, è andata bene, è stata riunione fantastica piena di emotività positiva».
«SENTO GRANDE RESPONSABILITÀ». Ha ribadito di «sentire una grande responsabilità» per la nomina nel direttorio, «è un percorso che si doveva fare. È stato fatto con questa metodologia, cercando il voto di tutti gli iscritti al M5s. È stata una delle votazioni, credo, più partecipate del movimento, segno che si sentiva anche una esigenza di questo tipo».
A chi sostiene che il M5s sia diventato un partito e non più un movimento, Fico ha risposto: «Nei fatti non siamo un partito. Non intravedo un partito perché le nostre regole di democrazia diretta, il fatto che tutti i cittadini parteciperanno e condivideranno ancora di più le scelte di tutto il movimento, il modo in cui noi formiamo le liste, facciamo ogni passo e ogni processo decisionale non ha niente a che vedere con quello di un partito».
IL PLAUSO DI PIZZAROTTI. Parole di apprezzamento sull'introduzione del direttorio sono arrivate poi dal sindaco di Parma Federico Pizzarotti: «Era giusto cominciare a dare un segnale per l'evoluzione del movimento. Coinvolgere gli eletti serve sempre per fare quella rete che a Parma stiamo facendo, ma che in altri territori ancora manca».
Confermato l'invito per Grillo al summit del 7 dicembre a Parma: «Lo abbiamo esteso anche agli interlocutori indicati ieri, per la verità alcuni li avevamo già invitati».
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