venerdì 2 gennaio 2015

E pensare che a questi ballisti gli italiani danno il voto. Evidentemente sono come quelli che votano.


Criticalmastra
di Luca Mastrantonio
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Alessandro Di Battista ha preso il posto che nel 2013 era di Beppe Grillo. Non si tratta della guida del Movimento 5 Stelle, almeno non per ora, ma della conquista della “Panzana dell’anno”, cioè del riconoscimento dato dai lettori di PagellaPolitica a chi l’ha sparata più grossa. Nel 2012 vinse Silvio Berlusconi (“l’Italia è la seconda economia più solida dopo la Germania”) e nel 2013 Grillo (“la crescita non dà posti di lavoro, li toglie”) L’argomento? La Nigeria, tra Boko Haram ed Ebola. Una centrale di terrore totalizzante, stando alle parole di Di Battista.
Alla manifestazione Italia5Stelle al Circo Massimo di Roma, l’ottobre scorso, il vice-presidente della Commissione Affari Esteri e Comunitari della Camera dei deputati, criticava con sarcasmo le imprecisioni del ministro della Sanità Lorenzin sui voli diretti Italia-Nigeria, con annessi rischi di contagio, come nota “l’ottima collegaMaria Edera Spadoni, che faceva l’hostess”, precisava Di Battista, che poi, illustrava “Nigeria, vai su Wikipedia: 60% del territorio è in mano ai fondamentalisti islamici di Boko Haram, la restante parte Ebola. La Nigeria – conclude con tono sarcastico, per riscaldare qualche tiepido applauso - è un Paese tranquillo”.
In realtà, senza voler minimizzare le dimensioni terroristiche del fenomeno, Boko Haram è una seria minaccia ma non deteneva – né detiene – una fetta di territorio così rilevante, sottolinea PagellaPolitica.it che per ogni dichiarazione da verificare fa un’analisi competa, riscontri più attendibili di una pagina fantasma di Wikipedia: il 60% della Nigeria sarebbe pari a quasi due volte l’Italia, mentre l’area è molto più circoscritta, a 25 villaggi controllati da Boko Haram (meno del 20%, qui la qui la cartina tratta dal Council on Foreign Relations). E poi, Ebola: dopo appena 20 casi l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato la Nigeria “Ebola-free” proprio qualche giorno dopo la dichiarazione di Di Battista, lodando la gestione della malattia da parte delle autorità nigeriane.
Il tostapane clandestino di Salvini
Segue la “bufala” padana di Matteo Salvini, che trasforma una possibile revisione degli standard di uso (singolo) del tostapane doppio – per motivi di risparmio energetico – in una crociata anti-europea, con frasi sensazionalistiche: “Sì, avete letto bene. Scaldare due fette di pane insieme non sarà più possibile…”. L’invito è a uscire dall’Europa, una “Gabbia di matti, fatta per massacrarci”. Con tanto di data per la citazione, il 24 novembre 2014, un giorno importante per l’orgoglio dei toast gemelli.Qui l’analisi di PagellaPolitica che spiega perché questa uscita è da Pinocchio.
Renzi e Grillo insieme, sul podio più basso
Sul podio più basso delle bufale dell’anno, ci sono Grillo e Matteo Renzi che hanno forzato delle letture economiche. L’ex comico in chiave negativa, il premier in chiave positiva. Grillo sostiene che “la nostra economia, da quando siamo entrati nell’euro, è diminuita del 20 per cento”; non è così, nell’entità e nelle motivazioni (vedi quil’analisi). Dall’eccesso di pessimismo a quello di ottimismo. Renzi, invece, chiudendo le regionali in Calabria invitando gli elettori a uscire dalla palude (qui il video, la frase al minuto 13:15), sosteneva che “oggi c’è un’Italia il cui Pil cresce più della Germania ed è l’Italia del Nord, segnatamente del Nord-Est. Noi in quelle Regioni andiamo meglio della Germania, andiamo meglio delle migliori regioni della Germania”. Purtroppo, come mostrano i dati citati da PagellaPoplitica, è vero il divario tra Nord e Sud Italia ma non è vero che il Nord Est va meglio della Germania.

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