Si chiamano pizzardoni per il cappello a doppia punta che indossavano un paio di secoli fa (la pizzarda). Ma che i vigili a Roma siano un potere forte nel senso più deleterio del termine è un dato di fatto, e basta vedere le interviste rilasciate dai sindacalisti dopo la malattia collettiva di Capodanno che ha portato all’83% delle assenze per vederlo confermato: nessuno che si preoccupasse di scusarsi per i disagi ai cittadini, tutti a spiegare che era tutto in regola, che centinaia di colleghi fossero pronti a donare il sangue il 31 dicembre era normalità, e che in ogni caso è colpa del sindaco e del Comando. D’altro canto, l’assenza dal lavoro non sembra aver provocato sconquassi e sfracelli nel traffico romano nemmeno il primo dell’anno: un po’ la conferma dell’impressione che tutti hanno quando scendono in strada i pizzardoni. Ovvero che il traffico non è certo colpa dei vigili, ma non è che i vigili siano in grado di evitarlo. Anzi: l’impressione è che la situazione migliori se stanno a casa. E basta vederli all’opera in qualsiasi momento per averne conferma.
PERCHÉ I VIGILI SI SONO DATI MALATI A ROMA
La motivazione dello sciopero bianco di Capodanno è stata presto data: l’entrata in vigore del contratto decentrato per gli oltre 24mila dipendenti comunali che il Campidoglio ha deciso di applicare, con atto unilaterale, a partire dal primo gennaio 2015. Insieme alla massiccia turnazione di dirigenti e funzionari in ossequio alle norme anticorruzione. E c’è di più: addirittura ai poveri pizzardoni hanno tagliato le indennità extra, soltanto perché sono state dichiarate illegali. Che esagerazione, nevvero?
A partire dalla cancellazione di tutte le indennità extra corrisposte ai vigili per anni ma dichiarate illegittime dagli ispettori del Tesoro: dai 4 euro in più al giorno per fare servizio esterno all’euro aggiuntivo per tenere pulita la divisa, fino ai 6 euro quotidiani per il turno di “seminotte” che però iniziava alle 15,48 e terminava alle 23. Un autentico aumento di stipendio mascherato. Ma «se una revisione era necessaria, il taglio monstre da 57 milioni sul salario accessorio è assolutamente ingiustificato», non si rassegna il segretario romano della Fp-Cgil Natale di Cola. «Il problema vero è che Marino non ha mai dato nessuna risposta sulla formazione e la valorizzazione del personale. E alla fine,quando c’è esasperazione, l’esasperazionepuò anche farcommettere degli errori». Come lo sciopero bianco la notte di capodanno.
I risultati dell’inchiesta dicono che su 904 vigili previsti, gli assenti sono risultati 767. In termini percentuali è l’84,7. Di questi 767, il 75% è risultato malato, il 10 ha usufruito della legge 104 per assistere un familiare con handicap, l’8% donatore di sangue, il 4 ha usufruito di permessi per visite mediche, il 3 aveva i figli malati. Nei guai da ieri sera 44 vigili: la loro documentazione era mancante o incompleta. «Ora vedremo uno a uno tutti i casi» dice Clemente. Campa cavallo. I numeri parlano chiaro. A Roma c’è il doppio dei vigili di Milano, e questo numero non è per niente scandaloso vista la dimensione delle due città. Molto più scandaloso è però che i vigili romani facciano la metà delle multe di quelli meneghini. E questo sì che è un dato troppo in controtendenza per non essere considerato strano.
A Roma i vigili sono potentissimi: addirittura più del sindaco, si è sempre detto. Se necontano 6.077. Tuttavia ce ne sono costantemente in giro per la città che ha il più alto numero al mondo di auto (oltre 70 ogni cento abitanti) da un minimo di 105, la sera, a un massimo di 993, la mattina. Ovvero, dall’1,7 al 16,3% della forza complessiva. Il tutto fra strade disseminate di vetture in seconda fila e mai una contravvenzione sotto il tergicristallo, neppure davanti a un comando della polizia municipale. E la produttività? Spiega molte cose il confronto con Milano contenuto nello studio Sose-Ifel sui costi standard. Mentre Roma spendeva per gli stipendi dei vigili il 14,5% più del «fabbisogno standard», Milano risparmiava il 38,3%. Con 154 multe mediamentea testa fatte a Roma controle 370 di Milano. E le 27.990 sanzioni di altro genere elevate dai seimila vigili romani contro le 79.870 dei poco più di tremila loro colleghi milanesi.
ESSERE VIGILE A ROMA, OGGI
Per aver osato scrivere che dei vigili urbani a Roma si nota soprattutto l’assenza, il giornalista del Corriere Maurizio Fortuna è stato querelato da ventotto di loro. Pochi giorni dopo il recapito della citazione, ecco la notiziac he la sera di San Silvestro l’83,5% degli agenti in servizio era scomparso, racconta oggi Sergio Rizzo sul Corriere della Sera. In realtà basta guardare questi numeri per capire come mai non abbiano alcun bisogno di lamentarsi dello stipendio, i vigili romani. E che il sindaco li sfidi non è una questione di eroismo, ma di semplice adesione alla realtà dei fatti. Gli ispettori del Tesoro hanno certificato che «dal 2010 al 2013 sono state erogate ai vigili indennità di responsabilità per 23 milioni di euro in più rispetto ai livelli considerati illegittimi». Sono state considerate anomalie la maggiorazione notturna concessa per le fasce orarie 16-23 e 17-24: andatelo a dire ai vostri datori di lavoro che dalle quattro di pomeriggio a casa vostra fa notte, sentite cosa vi risponderanno. A casa dei pizzardoni però è tutto possibile. E chi se ne frega se i contratti nazionali la prevedono dalle 22 alle 6 del mattino. Noi qui famo come ce pare. E i tanti filmati su Youtube testimoniano che è davvero così.
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