Dichiarazione analizzata | Alessandro Di Battista
Dichiarazioni Politico
"1 miliardo di euro all'anno ci costeranno per le nostre aziende agroalimentari all'anno le sanzioni economiche alla Russia".
- Vero
- C'eri quasi
- Nì
- Pinocchio andante
- Panzana pazzesca
Articolo originale | Data di pubblicazione: 29.10.2014 | Data origine: 12.10.2014 | esteri
Ci risiamo, siamo tornati a parlare dell'impatto dell'embargo russo sul nostro settore agroalimentare. Ci risiamo perché si tratta di un argomento che altri politici hanno già affrontato, come Matteo Salvini (anche se il leader leghista si era tenuto più sul vago). In realtà Alessandro Di Battista sembra inserirsi in una cornice di pensiero che accomuna un po' tutta l'opposizione, dalla Lega Nord a Fratelli d'Italia per approdare infine al Movimento5Stelle: la contrarietà alle sanzioni contro la Russia. Ma facciamo un passo indietro per capire di cosa sta parlando Di Battista.
Le sanzioni dell'"Occidente", le reazioni russe
L'otto agosto, in seguito alle sanzioni imposte dall'Unione Europea e dagli Stati Uniti (più Canada, Australia, Norvegia), il governo russo ha annunciato il blocco dell'importazione di diversi dei loro prodotti dell'agroalimentare. Il blocco avrà la durata di un anno (fino all'agosto del 2015) e colpisce numerose categorie, dalla carne (manzo, pollame, maiale) al latte e derivati, fino all'ortofrutticolo. Inutile negarlo, le reazioni del governo russo hanno comprensibilmente scatenato le preoccupazioni degli impiegati di settore in tutta Europa.
Il danno economico
Come Salvini prima di lui, però, Di Battista sbaglia sul reale impatto economico che questo embargo dovrebbe avere sul settore agroalimentare italiano. L'Ice(Agenzia per la Promozione all'Estero e l'Internazionalizzazione delle Imprese Italiane) ha pubblicato un resoconto sull'argomento, analizzando esclusivamente le categorie merceologiche interessate dalle misure di Mosca (e spiegando la metodologia qui).
Ebbene, il valore totale delle esportazioni di tutte queste merci nel corso del 2013 ammontava a 218 milioni di euro, suddivisi come segue:*
Come il segretario della Lega Nord, Di Battista si riferiva probabilmente al valore delle esportazioni dell'intero settore agroalimentare, che nel 2013 raggiungeva appunto 1,07 miliardi di euro. Non dimentichiamo infatti che l'embargo russo non include numerose categorie merceologiche di settore, come il vino che nel 2013 ha rappresentato il 24% delle esportazioni agroalimentari in Russia.
Insomma, non ci stancheremo di correggere questo dato fino a quando non sopraggiungeranno nuove sanzioni russe a farci cambiare idea (il ministro degli esteri russo, Lavrov, ha infatti annunciato nuove sanzioni se gli Stati Uniti e l'Unione Europea non cambieranno approccio nei confronti di Mosca).
Al momento, pur riconoscendo la confusione di rapporti e studi di previsione, non possiamo perdonare lo scivolone di Di Battista, anche se gli riconosciamo l'attenuante di aver preso il valore dell'intero settore di riferimento (e di aver preso il numero giusto). Riteniamo inoltre di dover fare una piccola correzione (a lui come ad altri che hanno fatto riferimento a questo tema). In questo caso non si tratta di sanzioni "alla Russia", bensì "della Russia", dato che è stata Mosca in questo caso a imporre un embargo sui nostri prodotti. "Pinocchio andante".
* E' bene notare che l'analisi di impatto stilata da Ice prende spunto da dati elaborati dalla dogana russa. L'Istat offre una stima diversa e ipotizza un costo di 163 milioni di euro, quindi ancora più basso delle stime utilizzate finora.
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