domenica 7 dicembre 2014

Riceviamo e pubblichiamo.

Economia 2015. Migliora ma non da stare tranquilli

ROMA - Giuseppe Turani ha pubblicato questo articolo anche su Uomini & Business con il titolo “Un po’ di luce ma con molte ombre”.
Si intravede un po’ di luce per quanto riguarda il 2015. I centri previsionali stanno alzando le stime (per l’Italia siamo arrivati a una crescita prevista dello 0,6 per cento) in positivo. E quindi sembra che qualcosa stia cambiando davvero.

Nonostante questo bisogna rimanere prudenti (e sospettosi) per almeno tre motivi:
1- La crescita prevista è comunque poca (0,6 per cento) e basta un piccolo incidente di percorso per mandare tutto all’aria e ripiombarci nella recessione. D’altra parte non è un mistero che esistono alcuni gruppi politici disperati (prossimi a scomparire, Sel e Cinque stelle, ad esempio), che contano proprio su questo: cioè sulla possibilità di un grande conflitto sociale che spazzi via tutto e che consenta di iniziare una nuova partita. (anche la Cgil e la Fiom sono parte ci questo gioco).
2- Come si è appena detto, la situazione politica italiana è abbastanza fluida. Matteo Renzi sembra in grado, almeno fino a oggi, di dominare il gioco. Ma a gennaio ci sarà l’elezione del presidente della Repubblica. E questa è un’incognita enorme. Incognita per il nome e per il comportamento che il nuovo presidente vorrà tenere nei confronti del governo e del parlamento. E non si può nemmeno escludere che alla fine si debba ricorrere ai voti di Berlusconi (anzi, è certo), il quale potrebbe porre qualche condizione. La prima delle quali, ovviamente, sarebbe quella di impegnare il nuovo Presidente a trovare una strada per ridargli la sua “agibilità politica”. E questa è una di quelle cose che potrebbero far saltare l’intero quadro politico.
3- Infine c’è l’assetto internazionale, che non è per niente tranquillo e che rischia di complicarsi ancora ci più a causa delle discesa del prezzo del petrolio. Un evento che può creare seri problemi a una serie di paesi, compresa la Russia di Putin, e che quindi potrebbe indurre qualcuno a comportamenti sconsiderati, che avrebbero subito un effetto negativo sulle cose economiche.
La situazione, finalmente, sembra migliore di qualche mese fa. Ma non è ancora così buona da stare tranquilli.

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