La Lucchini riparte, accordo con gli indiani di Jindal. Blitz di Renzi in prefettura
Il premier a colloquio con Sajjan Jindal per gli investimenti nella sidururgia italiana. Per la grande acciaieria di Piombino si apre un nuovo orizzonte. Il governatore della Toscana: "Potrebbe diventare uno dei poli industriali più importanti d'Europa". Intesa sull'area a caldo. Presto un piano industriale. Riapre subito il laminatoio
La Lucchini riparte. La grande acciaieria di Piombino rivede un nuovo orizzonte grazie all'accordo con il gruppo indiano Jindal. Blitz questa mattina alle 9.15 del presidente del Consiglio Matteo Renzi dove ha incontrato Sajjan Jindal, presidente di Jsw Steel, il colosso indiano dell'acciaio per un colloquio sugli investimenti in Italia nel settore della siderurgia. All'incontro ha partecipato anche il ministro dello sviluppo economico Federica Guidi. Tra temi il rilancio della siderurgia italiana con particolare attenzione a Terni, Taranto e Piombino.
"Back to old days of glory", torniamo ai vecchi giorni di gloria, ha scritto poi il presidente di Jindal sul registro delle presenze della Regione Toscana. La Lucchini di Piombino ripartirà proprio da quella scritta e dal nuovo proprietario, il gruppo indiano appunto. L'incontro decisivo è avvenuto questa mattina a Firenze con il presidente della Regione Enrico Rossi.
"Speranza impegno e competitività, queste sono le tre parole chiave dell'accordo che ho stretto con Jindal" spiega il presidente Enrico Rossi. "La nostra intesa prevede che entro tre mesi si riapra il laminatoio dove sarà lavorato l'acciaio che proviene dall'India, ma - prosegue Rossi - subito dopo la nuova proprietà ci presenterà un piano industriale che prevede l'apertura del forno e della produzione di acciaio a Piombino. Spero che la Lucchini torni a lavorare a pieno regime entro due anni. Sarebbe una possibilità per candidarla a diventare uno dei poli industriali più importanti d'Europa".
"Mi pare che si possa parlare di un grosso passo in avanti", ha detto il sindaco di Piombino Massimo Giuliani. "Da quanto ho saputo - ha aggiunto Giuliani - si evince che la presenza di Jindal non dovrebbe essere una presenza temporanea, ma si può essere autorizzati a pensare che Jsw voglia contribuire a riaccendere l'area a caldo e fare di Piombino un moderno polo strategico per la produzione e la lavorazione dell'acciaio".
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