Parla Superti, Anci Lombardia. Anche per Squinzi più importante tagliare tasse sul lavoro
“Togliere l’Imu per i Comuni sarebbe un disastro”
“L’imposta serve per pagare imprese e appalti, finanziare servizi, saldare debiti”. Senza è default
La paventata eliminazione dell’Imu spaventa i comuni (Flickr - Roby Ferrari)
Al confine tra la lotta politica e i progetti di rilancio della crescita, si mostra il primo scoglio per il governo: l’Imu. Berlusconi aveva promesso di toglierla in campagna elettorale, non vuol fare marcia indietro e piuttosto minaccia di far cadere Letta. Ma la questione è complessa, supera i confini dei giochi di governo e va oltre gli annunci pre-elettorali. Il tema riguarda le casse dei comuni italiani. Molti si reggono sul gettito derivante dall’imposta: toglierla sarebbe un problema. Secondo Pierattilio Superti, Segretario Generale dell’Anci Lombardia, servirebbe almeno una «compensazione, come aveva fatto, a suo tempo, Berlusconi».
Ma cosa succede ai Comuni se tolgono l’Imu?
Premessa: ai Comuni non si può più togliere nemmeno un centesimo. Solo l’impatto dei tagli e il vincolo del Patto di Stabilità ha reso la situazione insopportabile. Negli ultimi anni i trasferimenti sono passati da 15 miliardi a 6. Per cui, togliendo l’Imu, i conti si fanno in fretta. L’imposta ha reso, nel 2012, quasi 22 miliardi di gettito complessivo, di cui 4 miliardi dalla prima casa. I restanti 18 o 19 sono derivanti da seconde case e da edifici di uso non residenziale. Calcolando la ripartizione tra Stato e Comuni, si vede che ne sarebbero danneggiati in modo pesante.
Premessa: ai Comuni non si può più togliere nemmeno un centesimo. Solo l’impatto dei tagli e il vincolo del Patto di Stabilità ha reso la situazione insopportabile. Negli ultimi anni i trasferimenti sono passati da 15 miliardi a 6. Per cui, togliendo l’Imu, i conti si fanno in fretta. L’imposta ha reso, nel 2012, quasi 22 miliardi di gettito complessivo, di cui 4 miliardi dalla prima casa. I restanti 18 o 19 sono derivanti da seconde case e da edifici di uso non residenziale. Calcolando la ripartizione tra Stato e Comuni, si vede che ne sarebbero danneggiati in modo pesante.
E allora che si fa?
Eh, si spera in una compensazione, come aveva fatto Berlusconi a suo tempo. Le opzioni sono tante, ma al momento è tutto un pour parler. Di tutto ciò di cui si discute oggi non c’è nulla di scritto o di deciso. Si potrebbe inserire una compensazione, o modifiche alle aliquote, o nuove categorie. Ad esempio, tornare alla categoria degli assimilabii, come le case date in comodato d’uso a parenti che, al momento, sono considerate seconde case (e si paga l’Imu di conseguenza) ma potrebbero tornare a essere considerate come prime case. Sono tutte scelte che possono essere attuate o no, al momento non c’è nulla di sicuro.
Eh, si spera in una compensazione, come aveva fatto Berlusconi a suo tempo. Le opzioni sono tante, ma al momento è tutto un pour parler. Di tutto ciò di cui si discute oggi non c’è nulla di scritto o di deciso. Si potrebbe inserire una compensazione, o modifiche alle aliquote, o nuove categorie. Ad esempio, tornare alla categoria degli assimilabii, come le case date in comodato d’uso a parenti che, al momento, sono considerate seconde case (e si paga l’Imu di conseguenza) ma potrebbero tornare a essere considerate come prime case. Sono tutte scelte che possono essere attuate o no, al momento non c’è nulla di sicuro.
Ma cosa fareste se la togliessero?
Spero che non lo facciano, soprattutto sulla prima casa. Obbligherebbero i Comuni a metterne un’altra al suo posto. Sono cose che vanno fatte con cautela, occorre andare in modo graduale. In ogni caso già la sospensione della rata di giugno per noi è un problema.
Spero che non lo facciano, soprattutto sulla prima casa. Obbligherebbero i Comuni a metterne un’altra al suo posto. Sono cose che vanno fatte con cautela, occorre andare in modo graduale. In ogni caso già la sospensione della rata di giugno per noi è un problema.
In che senso?
Soldi già previsti che vengono meno. Servivano per pagare le imprese che avevano vinto gli appalti, finanziare i servizi, saldare i debiti. Servirebbe una norma ad hoc per allentare le maglie nei bilanci, come rendere possibile l’anticipazione di cassa al tesoriere. Ma al momento non c’è. E i rischi sono dietro l’angolo. I Comuni rischiano il default e così non si pagano più gli stipendi ai dipendenti. Non c’è da stare tranquilli.
Soldi già previsti che vengono meno. Servivano per pagare le imprese che avevano vinto gli appalti, finanziare i servizi, saldare i debiti. Servirebbe una norma ad hoc per allentare le maglie nei bilanci, come rendere possibile l’anticipazione di cassa al tesoriere. Ma al momento non c’è. E i rischi sono dietro l’angolo. I Comuni rischiano il default e così non si pagano più gli stipendi ai dipendenti. Non c’è da stare tranquilli.
Leggi il resto: http://www.linkiesta.it/togliere-imu-comuni#ixzz2SdA8oWT5
1 commento:
Non se ne può più.
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