Lotta per le Commissioni. D'ambrosio neo presidente della giunta per le elezioni
"Siete poltronari!" E alla fine Sel rompe coi grillini
L’M5S aveva solo un mezzo amico in Parlamento: il partito di Vendola. Ma ora l’asse scricchiola
L’apriscatole portato in Parlamento dai grillini
Chissà cos’ha pensato il senatore Pdl Franco Carraro, già ministro, sindaco e dirigente sportivo ribattezzato “il poltronissimo”, nel leggere le dichiarazioni di Gennaro Migliore, capogruppo Sel alla Camera. «Noi ci aspettavamo da parte del M5s il rispetto di un accordo tra le opposizioni – tuona Migliore – loro hanno rifiutato perché hanno detto che si sarebbero presi tutto e così è stato. Si sono accaparrati tutte le poltrone di vicepresidenti e segretari. In questo modo rappresentano plasticamente cosa intendono loro per svolgere la funzione istituzionale. Noi abbiamo votato scheda bianca perché non siamo affetti da poltronismo».
Alla fine della lotteria per l’assegnazione dei posti chiave nelle commissioni, Sel esce dal Palazzo ricolmo di recriminazioni per il cappotto subito. Senza scendere a patti, i pentastellati hanno adottato la tattica di chiedere a tutti di votare i propri candidati per poi non sostenere gli uomini degli altri. Il pallottoliere dice che solo a Montecitorio i grillini portano a casa una presidenza (Giuseppe D’Ambrosio alla giunta per le elezioni), 12 vicepresidenti e 14 segretari, mentre al Senato gli esponenti M5s ad aggiudicarsi uno scranno graduato sono 15.
Per quel che concerne le vicepresidenze, il M5s piazza uomini chiave come Di Battista agli Esteri e Artini alla Difesa, Zaccagnini all’Agricoltura e Carinelli alle Politiche Ue. Tra i vincenti a Palazzo Madama c’è invece Marco Scibona, attivista no Tav e neosegretario della commissione Lavori Pubblici. «Vigilerò che nell’ufficio di presidenza gli esaltati SìTav abbassino la cresta», il suo commento a margine dell’elezione.
Davanti al panorama delle nuove commissioni, Sel resta a bocca asciutta e scarica sui grillini l’accusa di poltronismo, la medesima usata pochi giorni prima dalla Lega Nord, chiamatasi fuori dai giochi per i posti chiave. Eppure l’epiteto coniato da Migliore scivola addosso al Movimento che, con la voce di Roberta Lombardi, fa sapere: «per noi le poltrone sono senza vantaggi, assumiamo le responsabilità ma non le indennità di carica».
A differenza del Carroccio, l’ira dei vendoliani assume un certo peso alla luce del canale di dialogo che i suoi emissari avevano provato ad aprire con il M5s, prima sui contenuti (diritti civili, F-35, No Tav, ritiro truppe dall’Afghanistan), poi in ottica Commissioni. La coesistenza all’opposizione, la partecipazione ad eventi comuni e il voto condiviso a Rodotà avevano fatto sperare in un confronto sulle poltrone della minoranza.
Invece no. L’asse si spezza davanti all’intransigenza dei Cinque Stelle e alla voglia di giocare da monopolisti nella partita dell’opposizione. «Abbiamo preso il 25%, per il criterio della rappresentatività ci spettano posti chiave anche nelle presidenze delle commissioni permanenti», ripetono i pentastellati. Ai quali nel pomeriggio si è aggiunto Claudio Messora, capo della comunicazione al Senato: «L’opposizione non è oggetto di trattativa», soprattutto davanti alla larga intesa Pd-Pdl.
Il prossimo step riguarda le commissioni di garanzia. «Lotteremo con le unghie e con i denti per avere Copasir e Vigilanza Rai», dichiarava a Linkiesta (http://www.linkiesta.it/dialogo-pd-movimento-cinque-stelle) la deputata Francesca Businarolo, esemplificando la linea dei pentastellati che oggi mettono sul piatto i nomi di Vito Crimi e Roberto Fico. Dal blog di Grillo, il capogruppo al Senato rafforza il concetto sulle due poltrone: «dare le presidenze a Sel e Lega significa tentare di fare un Gran Premio facendo correre gli avversari con il muletto, ma il risultato non sarebbe tagliare il traguardo, bensì schiantarsi contro le tribune alla prima curva». Tutto chiaro, no?
Leggi il resto: http://www.linkiesta.it/m5s-poltrone#ixzz2SgC7hPez
1 commento:
Andreotti gli fa un baffo ai grillini in poltronologia.
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