M5s, sulla diaria Grillo minaccia la gogna mediatica
Il comico dai suoi a Montecitorio (video). «Black list per chi si tiene i soldi». Poi ritratta. E apre alla tivù.
Il Movimento 5 stelle continua a essere scosso dal caso della diaria. Neanche l'arrivo di Beppe Grillo alla Camera il 9 maggio è riuscito a stemperare toni e polemiche di senatori e deputati divisi tra loro sulla restituzione di quella parte di rimborsi che supera le spese realmente sostenute per la loro «nuova vita romana».
L'ATTACCO A VENTURINO. Il comico genovese è entrato per la prima volta a Palazzo, ma al di là di una battuta per sciogliere il ghiaccio - «Sono un abusivo», ha detto rivolgendosi ai cronisti - ha strigliato senza giri di parole i «cittadini» ai quali ha spiegato che chi, come Antonio Venturino - vicepresidente dell'Arscacciato dal Movimento - si tiene i soldi «è un pezzo di merda».
IL DIETROFRONT SULLA DIARIA. Un «Vaffa» che, però, questa volta in molti non hanno digerito. Alla richiesta di Grillo di rinunciare ai soldi - «Non si fa la cresta su ciò che non è rendicontato» - loro hanno risposto che se ne parlerà tra una settimana, «in assemblea».
E alla minaccia del capo di pubblicare una «black list con nomi e cognomi di chi vuol tenersi i soldi», hanno replicato spiegando via tweet che sulla lista il boss «ha ritrattato in meno di un'ora».
L'ATTACCO A VENTURINO. Il comico genovese è entrato per la prima volta a Palazzo, ma al di là di una battuta per sciogliere il ghiaccio - «Sono un abusivo», ha detto rivolgendosi ai cronisti - ha strigliato senza giri di parole i «cittadini» ai quali ha spiegato che chi, come Antonio Venturino - vicepresidente dell'Arscacciato dal Movimento - si tiene i soldi «è un pezzo di merda».
IL DIETROFRONT SULLA DIARIA. Un «Vaffa» che, però, questa volta in molti non hanno digerito. Alla richiesta di Grillo di rinunciare ai soldi - «Non si fa la cresta su ciò che non è rendicontato» - loro hanno risposto che se ne parlerà tra una settimana, «in assemblea».
E alla minaccia del capo di pubblicare una «black list con nomi e cognomi di chi vuol tenersi i soldi», hanno replicato spiegando via tweet che sulla lista il boss «ha ritrattato in meno di un'ora».
Le divisioni nel Movimento e la minaccia, poi smentita, della gogna mediatica
Una tensione che però lo stesso Grillo ha tentato di sdrammatizzare a fine giornata: «Abbiamo fatto un decalogo. Tutto ciò che è eccedente me lo prendo io; anzi, io e Casaleggio!».
LE LOTTE INTERNE. Ma le divisioni tra i parlamentari M5s restano evidenti. I deputati se la sono presi con i colleghi del Senato; la fazione dei duri e puri vuole isolare chi non si attiene alle regole, e nei colloqui spunta spesso la parola «traditori». «Saranno al massimo una decina», ha azzardato qualcuno. Altri, invece, non hanno nascosto l'insofferenza verso quelli che chiamano «i primi della classe».
È un momento difficile anche per gli uffici comunicazione con parlamentari che vogliono indagare sui «loro rapporti con lo staff».
E la smentita dell'esistenza della black list, prima annunciata proprio da loro con un tweet, non ha addolcito il clima.
LE LOTTE INTERNE. Ma le divisioni tra i parlamentari M5s restano evidenti. I deputati se la sono presi con i colleghi del Senato; la fazione dei duri e puri vuole isolare chi non si attiene alle regole, e nei colloqui spunta spesso la parola «traditori». «Saranno al massimo una decina», ha azzardato qualcuno. Altri, invece, non hanno nascosto l'insofferenza verso quelli che chiamano «i primi della classe».
È un momento difficile anche per gli uffici comunicazione con parlamentari che vogliono indagare sui «loro rapporti con lo staff».
E la smentita dell'esistenza della black list, prima annunciata proprio da loro con un tweet, non ha addolcito il clima.
L'apertura: «Sì alla tivù. Ma non nei talk show»
E dire che l'arrivo di Grillo a Roma puntava a ricompattare i 5 stelle. «Sono venuto a portarvi un saluto», ha esordito il leader all'assemblea, accolto come sempre da entusiasmo. Ma molti temevono una strigliata.
LA LETTERA DI «SOLLECITO». Tutti sapevano che all'ordine del giorno c'era la questione degli stipendi: la scorsa settimana avevano ricevuto una lettera di «sollecito» da parte dello stesso Grillo e di Gianroberto Casaleggio; e hanno anche tenuto un sondaggio interno per decidere che fare (al momento l'idea è non restituire i soldi in eccesso).
Il blogger genovese ha usato toni forti: «Se avete firmato qualcosa, dovete rispettarlo». Ma la risposta è stata tiepida.
Alla riunione di Montecitorio non tutti erano presenti, qualche parlamentare si è attardato in commissione. E non è mancato chi ha sottolineato la coincidenza. Nella riunione, comunque, non si è parlato soltanto della diaria.
«ANDATE A SPIEGARE LE NOSTRE IDEE». Sul tavolo c'era anche la questione comunicazione. Alcune dichiarazioni in libertà non sono piaciute ed è stato chiesto di fare attenzione. Ma Grillo ha aperto alla presenze tivù: «Andate in televisione a spiegare ai cittadini le nostre idee, purché non siano talk-show».
Una decisione già operativa a Roma, dove con un referendum è stato permesso al candidato sindaco De Vito di partecipare alle trasmissioni.
DUBBI SULLA PIATTAFORMA 2.0. Qualche malumore si è registrato invece sulla piattaforma digitale per le votazioni che, nelle intenzioni, avrebbe dovuto essere già pronta. Se ne riparlerà a giugno, è stato spiegato. E forse questo ha giustificato la presenza di Filippo Pittarello, dipendente della Casaleggio Associati, all'assemblea pentastellata.
In serata, Grillo ha avuto ancora parole di giustificazione per i sui ragazzi: «È andata benissimo, sono dei ragazzi meravigliosi», ha confessato prima di raggiungere il suo albergo. «Sono l'ultimo baluardo della democrazia in questo Paese che fra sei sette mesi avrà bisogno della Protezione civile».
LA LETTERA DI «SOLLECITO». Tutti sapevano che all'ordine del giorno c'era la questione degli stipendi: la scorsa settimana avevano ricevuto una lettera di «sollecito» da parte dello stesso Grillo e di Gianroberto Casaleggio; e hanno anche tenuto un sondaggio interno per decidere che fare (al momento l'idea è non restituire i soldi in eccesso).
Il blogger genovese ha usato toni forti: «Se avete firmato qualcosa, dovete rispettarlo». Ma la risposta è stata tiepida.
Alla riunione di Montecitorio non tutti erano presenti, qualche parlamentare si è attardato in commissione. E non è mancato chi ha sottolineato la coincidenza. Nella riunione, comunque, non si è parlato soltanto della diaria.
«ANDATE A SPIEGARE LE NOSTRE IDEE». Sul tavolo c'era anche la questione comunicazione. Alcune dichiarazioni in libertà non sono piaciute ed è stato chiesto di fare attenzione. Ma Grillo ha aperto alla presenze tivù: «Andate in televisione a spiegare ai cittadini le nostre idee, purché non siano talk-show».
Una decisione già operativa a Roma, dove con un referendum è stato permesso al candidato sindaco De Vito di partecipare alle trasmissioni.
DUBBI SULLA PIATTAFORMA 2.0. Qualche malumore si è registrato invece sulla piattaforma digitale per le votazioni che, nelle intenzioni, avrebbe dovuto essere già pronta. Se ne riparlerà a giugno, è stato spiegato. E forse questo ha giustificato la presenza di Filippo Pittarello, dipendente della Casaleggio Associati, all'assemblea pentastellata.
In serata, Grillo ha avuto ancora parole di giustificazione per i sui ragazzi: «È andata benissimo, sono dei ragazzi meravigliosi», ha confessato prima di raggiungere il suo albergo. «Sono l'ultimo baluardo della democrazia in questo Paese che fra sei sette mesi avrà bisogno della Protezione civile».
Venerdì, 10 Maggio 2013
1 commento:
Un altro grande statista. Due statisti in un solo periodo nel nostro paese. Incredibile.
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