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sabato 11 maggio 2013
Così si vince contro la camorra non con l'omertà.
Esiste un calcio che vince nel segno della legalità
Il Nuova Quarto batte la Camorra e va in Eccellenza
Alessandro Oliva
Storia dell’ex squadra del boss Polverino, affidata per la prima volta a una società antiracket
Il Nuova Quarto Calcio ha vinto il campionato di Promozione
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Nel calcio è uso e (mal) costume che i tifosi di una squadra insultino quelli avversari per i più svariati motivi. Per timore, piuttosto che per un radicato campanilismo. I supporter della Nuova Quarto Calcio si sono beccati fischi e insulti per buona parte della stagione, perché sostenitori di una squadra anti-Camorra. Il 5 maggio, molti degli avversari si sono dovuti ricacciare i fischi in gola: la Nuova Quarto è stata promossa in Eccellenza. Un risultato che va oltre il campo: fino al 2011, il club era di proprietà del boss Giuseppe Polverino.
Quel ‘Nuova’ nel nome doveva in effetti suggerire qualcosa. Prima si chiamava solo Quarto Calcio. Ed era di proprietà della Camorra. Il clan dei Polverino, che in provincia di Napoli smistava oltre 5000 chili di droga al giorno, avevano come molte cellule della criminalità deciso di inserirsi nel tessuto pubblico e imprenditoriale del luogo. E qui entrava in gioco anche la squadra di calcio, utile non solo a mettere il fiato sul collo alla locale amministrazione, ma anche per riscuotere il pizzo costringendo le imprese a sponsorizzare le maglie del club. Un sistema ben radicato, con delle regole precise. Un capo vecchio stile, Polverino: niente coca, che non ha buona nomea, ma solo hashish. Nessuna strage o sparatoria. Al massimo si usa l’acido per chi non sta con lui. Un’“arte” imparata da Giovanni Brusca, spesso ospite di Nuvoletta e che potrebbe presto avere un riscontro: la Procura sta indagando su 8 morti di "lupara bianca".
A febbraio 2011 la Procura antimafia fa scattare il sequestro del Quarto. Come al solito, le vie da battere sono due: smantellare la società o darla in mano a un commissario. Ed è così che nasce il Nuova Quarto Calcio, prima squadra di calcio in Italia ad essere affidata ad un ente antiracket, la Sos Impresa. Antonello Ardituro, sostituto procuratore antimafia, ne diventa il presidente onorario: «Insulti, offese, minacce rivolte alla squadra e alla magistratura che ha ideato questa iniziativa. E poi i danneggiamenti, i furti, gli atti vandalici. Certi ambienti reagiscono male ad ogni messaggio che sottolinea la forza della legalità».
All’inizio si è cercato di sensibilizzare un contesto in cui Polverino minacciava tutti. Dibattiti e momenti di vero e proprio confronto con l’ambiente, per tastarne il polso prima che la stagione cominciasse. Il popolo dei tifosi ha risposto presente e l’avventura è partita. E mentre la squadra cominciava a raccogliere risultati sul campo, qualcuno anziché sognare il salto di categoria ha manifestato il proprio dissenso. C’è chi lo ha fatto dagli spalti, fischiando sonoramente quelli della Nuova Quarto e minacciando Ardituro e la dirigenza come nella trasferta a Pianura. E c’è chi è entrato più volte nella sede della squadra rubando materiale sportivo, sfasciando le tribune e bruciando le reti del campo.
La squadra non si è fermata. E mentre sul campo si avvicinava la promozione, i tifosi si sentivano sempre più stretti fra loro. Una comunità, come dimostra anche la loro pagina Facebook. Il 5 maggio, con la vittoria sulla Frattese, è arrivato l’approdo in Eccellenza. Poi è arrivata la Festa della Legalità, per celebrare il successo sportivo e non solo. Una festa alla quale ha partecipato anche l’ex giocatore Damiano Tommasi, oggi presidente della Associazione Italiana Calciatori (Aic): «L’iniziativa per la legalità del Quarto va appoggiata e condivisa in pieno dal mondo del calcio professionistico, la nostra associazione e la Figc non possono che sostenerla con entusiasmo. L’ impegno contro la camorra è un esempio importante per tutta la nostra società civile». Anche Pietro Grasso, ex procuratore nazionale antimafia e oggi presidente del Senato, ha fatto i complimenti alla squadra, che ora andrà pure a fare visita al Papa, noto appassionato di calcio.
Il futuro si chiama campionato d’Eccellenza. La squadra verrà confermata in blocco, a cominciare dal tecnico Ciro Ambrosetti. Sos Impresa la prossima settimana andrà a bussare all porte del ministero dell’Interno assieme al commissario nazionale antiracket Elisabetta Belgiorno. L’obiettivo è ottenere i Pon, i fondi sovraregionali che l’Unione Europea eroga per programmare e finanziare progetti di sviluppo sul terrirorio. Soldi con i quali rinnovare lo stadio. E continuare a combattere l’illegalità.
Leggi il resto: http://www.linkiesta.it/calcio-camorra#ixzz2T0eJMOma
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