mercoledì 8 maggio 2013

Mentre l'Italia affonda sotto i colpi di Grillo e di Berlusconi i nostri giovani migliori lasciano l'Italia. Un paese nel quale il merito è demerito. Ed i più fessi, se hanno in tasca una tessera sindacale, diventano alti dirigenti.


GERMANIA, IMMIGRAZIONE BOOM DAL MEDITERRANEO: "MOLTI SONO LAUREATI"

0 COMMENTI
Mercoledì 8 Maggio 2013
ROMA - Il lavoro parla deutsch, almeno nell’Europa della crisi. E allora anche agli italiani, in barba ad ogni forma di competizione, non resta che imparare il tedesco. Per trovare un impiego degno di questo nome sempre più laureati fanno i bagagli alla volta della Germania. E in valigia spesso c'è il camice bianco: un fiume di medici e infermieri che abbandona il sogno di un lavoro in un ospedale italiano per tentare la carriera in quelli tedeschi.
A rivelarlo sono i dati di Destatis, l'istituto federale di statistica, e il ritratto che ne esce parla chiaro: un boom di immigrazione, mai così forte dal 1995, ha investito nel 2012 la Germania. Lo scorso anno infatti gli ingressi nella repubblica federale hanno raggiunto infatti un milione e 8 mila persone, con un aumento del 13%, a fronte di poco più di 710 mila cittadini tedeschi che sono partiti alla volta della Norvegia e del Nord America in cerca di maggiori retribuzioni.
Al netto, si registra un più 369mila presenze. Soprattutto giovani e, nella stragrande maggioranza dei casi, laureati. La comunità più numerosa, in assoluto, è quella polacca con 176.367 presenze, seguono quella romena con 116.154, quella bulgara con 58mila e quella ungherese con 54mila. Pur in presenza massiccia, il vero boom dell'ultimo anno non riguarda i paesi dell'est: l'immigrazione polacca infatti ha subito un incremento di appena l'8%, quella romena del 23% e quella bulgara del 14%.
La vera impennata, infatti, è stata raggiunta dai Paesi mediterranei dell’eurozona: l'aumento di greci e portoghesi in Germania è stato infatti del 43%, degli spagnoli del 45% e degli italiani del 40%, con 42mila presenze. Un esercito di giovani e brillanti reclute visto che, mediamente, gli immigrati italiani in Germania hanno dieci anni in meno dell’età media tedesca e vantano un’alta qualifica culturale e professionale, spesso una laurea universitaria e ancora più di frequente in ambito sanitario.
Il motivo? «Semplice - spiega Massimo Cozza, segretario nazionale della Fp Cgil medici - l’unica offerta di lavoro nel servizio sanitario nazionale è sotto forma di precariato: impieghi mal retribuiti, vere e proprie forme di sfruttamento. E non si dica che di medici ce ne sono troppi: l'assistenza nei pronto soccorsi si regge solo sui precari. Una beffa, prima buttiamo all'aria 23 anni di istruzione pubblica e poi cancelliamo 4-5 anni di specializzazione in cui gli studenti vengono anche retribuiti. Questo è il risultato dei tagli inflitti alla sanità».

1 commento:

Unknown ha detto...

Nel nostro paese il merito è il èpiù grande demerito.

dipocheparole     venerdì 27 ottobre 2017 20:42  82 Facebook Twitter Google Filippo Nogarin indagato e...