lunedì 6 maggio 2013

Meno male che s'impegnavano solo per il bene del paese.




Appena si tratta di soldi, i grillini disobbediscono a Grillo e Statuto





I parlamentari grillini si rivoltano e disobbediscono al duo Grillo-Casaleggio. "Finalmente" direbbe qualcuno. Peccato che il tema non sia un'alleanza e un'idea assurda partorita dai due guru ma i soldi e, più precisamente, la rinuncia della diaria che spetta a senatori e deputati.


Sì perchè, come racconta Repubblica:

"Nella loro e-mail il capo politico e il cofondatore del Movimento suggerivano di scegliere delle onlus cui devolvere l'eccedenza, e chiarivano: "I parlamentari devono percepire solo 5.000 euro lordi di indennità e ogni altro rimborso relativo a spese effettivamente sostenute rendicontate periodicamente. La differenza dovrà essere destinata al fondo di solidarietà". I risultati del sondaggio dicono altro. Ieri pomeriggio avevano votato 132 parlamentari su 163. Il 48 per cento chiede che le diarie (quindi tutte le voci accessorie) vengano mantenute completamente, con l'obbligo di rendicontare tutto quel che si spende, ma senza dovere restituire il di più. Lo farà chi vorrà. Ad esempio, se per pasti e albergo un deputato spende in un mese 2mila euro, potrà decidere di tenersi i restanti 1.500, o di metterli nel fondo di solidarietà appositamente creato."

Il 36% ha votato ciò deciso da Grillo-Casaleggio. Minoritarie le altre ipotesi. La maggioranza quindi pare abbia deciso per la volontarietà della restituzione. Il motivo?

""Per il fisco noi prendiamo tutta l'indennità, 10mila euro lordi al mese. Alcuni saranno svantaggiati, ma c'è poco da fare. Ecco perché una parte di noi vuole mantenere le indennità accessorie, per compensare quel che perde in tasse". Che si aggiunge - va ricordato - alla rinuncia all'indennità di fine mandato."

Scusate, ma questo lo sapevate anche prima...o no? Ma allora perchè fare tutti quei discorsi se poi, nella realtà, non sarà così?  Dire una cosa e farne un'altra è tipico di quei politici "vecchi, nani e zombie" che tanto criticate (molte volte giustamente, a mio avviso).

E di quanti soldi si parla?

"Si tratta di 3.500 euro di diaria (le spese del mantenimento a Roma, anche per chi ci vive già); 3.690 (4.180 per i senatori) di spese esercizio mandato, quelle che servono per collaboratori (i 5 stelle assumeranno tutti con contratto regolare, e per fare avere 1.500 euro di stipendio a un assistente devono tirarne fuori 2.800); poi 1.000 euro al mese circa, a seconda della distanza casa-aeroporto, per gli spostamenti in taxi (aerei, navi e treni sono rimborsati); infine ci sono 3.098 euro annui di telefono. Alcuni vorrebbero rinunciare alle ultime due voci, almeno su base volontaria. Se ne parlerà in settimana, in assemblea."

Azz...e il tutto è esentasse. Certo, lo dice Repubblica quindi un "pare, ma io non ci credo" alla Crozza è doveroso.

Curioso che, per tutte le altre cose, il regolamente è sacro ed inviolabile quasi fosse la Costituzione, mentre quando si tratta di soldi allora (pare) vanno bene sondaggi ed interpretazioni ....e vengono accettati pure risultati non in linea con il Non Statuto o dettami del guru.

Come sempre, quando si tratta di interessi personali, un'eccezione (pare) la si trova sempre. Nulla di nuovo in quel paese di nome Italia...

1 commento:

Unknown ha detto...

Che bella squadra.

dipocheparole     venerdì 27 ottobre 2017 20:42  82 Facebook Twitter Google Filippo Nogarin indagato e...